La coalizione semaforo che ha governato la Germania dal 2021 è arrivata al capolinea, minata da dissidi sul vincolo costituzionale sul deficit di bilancio. In attesa delle nuove elezioni, il modello economico tedesco mostra tutti i suoi limiti.
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Il confronto tra quanto indicato nel Documento programmatico di bilancio e quanto scritto nel disegno di legge di bilancio rivela alcune differenze. La manovra è più ampia del previsto. Ma è sulle coperture che i cambiamenti sono particolarmente rilevanti.
Due anni di governo Meloni: quali i risultati davvero raggiunti? Passiamo in rassegna il documento pubblicato dal governo in occasione dei due anni dal suo insediamento. Analizziamo e contestualizziamo le affermazioni del governo in tema di lavoro, economia, migrazioni, Pnrr, sanità e fisco.
Il governo ha approvato una manovra per il 2025 da poco più di 28 miliardi. Per una parte verrebbe finanziata in deficit. Ma il problema sono le coperture previste: se si escludono l’utilizzo del fondo per la delega fiscale e i tagli a regioni ed enti locali, non provengono da entrate permanenti.
Il Piano strutturale di bilancio ha una durata pluriennale. Ma l’unico vincolo sono i tetti massimi di spesa primaria netta, senza alcun impegno sulle politiche future di spesa e di entrata, sulla loro articolazione per settori e per livelli di governo.
Il Piano di bilancio di medio termine beneficia di entrate tributarie impreviste, che migliorano le previsioni di finanza pubblica. Gran parte di queste risorse saranno usate per finanziare in deficit la manovra.
La presentazione del Piano strutturale di bilancio per i prossimi anni poteva essere l’occasione per una riflessione seria sui conti pubblici. Ma forse non ci sarà, anche per un testo scritto solo per addetti ai lavori. I problemi sono comunque impellenti.
Il Piano strutturale di bilancio presentato dal governo è in linea con le nuove regole fiscali della Ue. Ha obiettivi ambiziosi e vincolanti, almeno fino al 2027. Ma non chiarisce su quali voci di entrata e di spesa si pensa di intervenire.
Il Piano strutturale di bilancio ha aspetti positivi, come il fatto che il percorso di aggiustamento sia più incisivo di quanto richiesto dalla Commissione. Mancano però i numeri su come ottenere i risultati. E le ipotesi fatte potrebbero non realizzarsi.
La nuova contabilità ci regala qualche miliardo di Pil in più, che arriva soprattutto dalle costruzioni. La nota positiva è il miglioramento dell’andamento della produttività del lavoro. Aumenta la domanda di lavoro, ma la caduta dei salari reali è forte.