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Categoria: Banche e finanza Pagina 7 di 114

Cartolarizzazioni? Non più velenose di un buon farmaco

Quindici anni dopo la crisi finanziaria, si torna a parlare di cartolarizzazioni. Riattivare quel mercato potrebbe essere utile a molti scopi in tempi di tassi crescenti. È però necessario ripensare il rigido contesto normativo che lo regola in Europa.

Sugli Eurobond il problema è politico

Da più di due anni l’Unione Europea emette una discreta quantità di “Eu Bonds”. Non hanno assunto però le caratteristiche di un free risk asset e i loro tassi d’interesse sono superiori non solo a quelli tedeschi, ma anche a quelli francesi e spagnoli.

Dove va la stretta monetaria della Bce

Il ciclo di rialzi dei tassi dovrebbe portare a un raffreddamento dell’inflazione secondo i modelli Bce, al costo però di una recessione. I ritardi nella trasmissione degli impulsi monetari non consentirebbero, se necessari, tempestivi cambi di rotta.

Quanto è difficile “completare” le riforme di Basilea

Il nuovo accordo di Basilea sui requisiti patrimoniali delle banche avrebbe dovuto entrare in vigore quest’anno, ma è stato rinviato al 2025, proprio perché prevede un netto cambiamento d’indirizzo. Molti i nodi da sciogliere per le autorità europee.

Dalla Bce alla rata del mutuo: quanto pesa il rialzo dei prezzi

L’aumento di pochi punti percentuali dei tassi deciso dalla Bce porta a forti incrementi delle rate dei mutui a tasso variabile. Ne potrebbe derivare un problema di sostenibilità economica dei costi abitativi, pronto a trasformarsi in un problema sociale.

La Bce continua sulla strada della “normalizzazione”

La politica della Bce è meno aggressiva di quanto si pensi. Non c’è una “stretta monetaria” e la Banca centrale fa bene a uscire dalle politiche ultra-espansive degli ultimi anni. Rinviare la “normalizzazione” non farebbe altro che aumentarne i costi.

Inflazione, una vera lotta di classe

L’inflazione ha forti conseguenze su consumi, redditi e ricchezza degli individui. Eppure, l’opinione pubblica e i politici si concentrano solo sull’aumento dei prezzi di pochi beni, come la benzina. E guardano con sospetto l’azione delle banche centrali.

Anche i mercati finanziari si fanno guidare dal “sentiment”

Il costo del debito italiano riflette solo le difficoltà del nostro paese? Il racconto stesso dell’importanza dell’inasprimento delle regole fiscali europee potrebbe aver esacerbato le dinamiche speculative nei momenti di alta tensione finanziaria.

Quando i conti della Banca d’Italia vanno in rosso

Le banche centrali dei paesi avanzati registreranno probabilmente forti perdite nei prossimi anni. Sono la conseguenza delle politiche monetarie non convenzionali adottate a partire dalla crisi finanziaria. Come la banca d’Italia affronterà la situazione.

Chi ha paura dell’esercizio provvisorio?

Il termine per l’approvazione della legge di bilancio è stato rispettato a spese del controllo del Parlamento. Forse a preoccupare i mercati finanziari più dell’esercizio provvisorio sono altre difficoltà del paese.

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