La politica estera di Lula suscita molte critiche in Occidente per la vicinanza a Cina e Russia. Ma sono le convenienze economiche a spiegare il nuovo corso: il Brasile è il principale produttore di soia e il primo importatore dei fertilizzanti russi.
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Sarà difficile formare un governo in Spagna: dalle urne non è uscito un vincitore netto. Sulla carta, si possono costituire varie coalizioni, non sempre praticabili dal punto di vista politico. È dunque probabile il ricorso a nuove elezioni.
Dopo il “bilancio morbido” del 2023, il ministro delle Finanze tedesco annuncia il ritorno a una rigida disciplina fiscale. Le condizioni dell’economia tedesca non sono però molto migliorate. E per rimanere la locomotiva d’Europa servono investimenti.
Settant’anni fa saliva al potere in Urss Nikita Krusciov. Tentò di riformare l’economia sovietica, aumentando la produzione agricola e decentralizzando la pianificazione. Sotto di lui nacquero le idee alla base del programma economico di Gorbachev.
La spinta verso la globalizzazione “selettiva” non porterà necessariamente i paesi ad aggregarsi sotto la sfera di influenza americana o cinese. Molti stati non vogliono né possono scegliere uno schieramento: potrebbe diventare un fattore equilibratore.
Dopo trent’anni di crescita costante, l’India ha una vivace attività manifatturiera ed è diventata uno snodo importante di commercio internazionale. Potrebbe diventare un alleato cruciale per il raggiungimento di alcune delle priorità strategiche dell’Ue.
Alla vigilia di elezioni presidenziali decisamente incerte, in Turchia si discute parecchio della controversa politica di Erdogan. Tra mala-gestione delle emergenze e scelte economiche poco ortodosse, il paese si trova sull’orlo di una profonda crisi.
Il rapido rialzo dei tassi di interesse e dell’inflazione porterà mutamenti significativi nello shadow banking e nella finanza alternativa, in particolare con ricadute sulle start-up innovative. Cambiamenti in vista anche per le banche commerciali.
Paese chiave per la stabilità dei Balcani Occidentali, la Serbia ha ottenuto importanti successi economici negli ultimi anni. Ha il potenziale per accelerare la convergenza con la Ue e diventare la locomotiva economica regionale. Ma servono nuoveriforme.
L’Europa si dota di una politica che al percorso di transizione energetica unisca obiettivi di difesa della competitività e di sicurezza dell’offerta. Punta a evitare la dipendenza da un solo paese per le forniture. E segna un riavvicinamento agli Usa.