La decontribuzione comporta un aumento dell’Irpef dovuta, solo in parte compensato dalla riduzione dell’imposta determinata alla riforma fiscale. Si tratta di misure temporanee e costose, mentre il sistema tributario diventa sempre più complesso.
Categoria: Argomenti Pagina 81 di 1100
- Banche e finanza
- Concorrenza e mercati
- Conti Pubblici
- Disuguaglianze
- Energia e ambiente
- Famiglia
- Fisco
- Gender gap
- Giustizia
- Immigrazione
- Imprese
- Informazione
- Infrastrutture e trasporti
- Internazionale
- Investimenti e innovazione
- Lavoro
- Mezzogiorno
- Moneta e inflazione
- Pensioni
- PovertÃ
- SanitÃ
- Scuola, università e ricerca
- Società e cultura
- Stato e istituzioni
- Turismo
- Unione europea
Scuole autonome ispirate ad approcci pedagogici diversi da quelli ministeriali possono migliorare i risultati degli studenti. Ma l’adozione dei modelli alternativi deve essere monitorata da una valutazione sul raggiungimento degli standard fissati.
La Zes Unica è la principale novità del decreto Sud. Il suo Piano strategico ha la funzione di delineare e attuare la politica industriale e di sviluppo del Mezzogiorno. L’efficacia del progetto dipende da alcune condizioni e azioni di coordinamento.
Non sappiamo ancora quali regole saranno previste dal nuovo Patto di stabilità europeo. Quasi certamente però l’Italia non le soddisferà . Saranno necessari avanzi primari ben superiori alle stime per portare il debito su una traiettoria discendente.
Rispetto a Francia e Germania, in Italia si registra una più alta diseguaglianza dei redditi da lavoro annuali. Che non dipende però da particolari disparità nelle retribuzioni, quanto dal numero di persone che non lavorano e non hanno alcun reddito.
Più che ai livelli delle retribuzioni, l’andamento della disuguaglianza salariale in Italia è legato a quello della stabilità e intensità del lavoro. Le nuove norme facilitano l’ingresso nel mercato, ma con contratti atipici che tendono a rimanere tali.
In vista della legge di bilancio, il segnale sulle pensioni è chiaro: in un contesto di bassa crescita economica, incipiente inverno demografico e alta incertezza, si restringe lo spazio per le uscite anticipate. Resta poi la questione dell’indicizzazione.
Il governo ha varato il primo decreto di attuazione della delega fiscale. Prevede quattro novità sull’Irpef. Ma si tratta di interventi relativamente limitati e, soprattutto, validi solo per il 2024. Alcuni esempi dei possibili risparmi di imposta.
La tanto vituperata tassa sugli extraprofitti delle banche si è trasformata in farsa: non arriverà nessun gettito per lo stato e non ci sarà nessun rafforzamento supplementare del capitale. Rimane però una perdita di credibilità del sistema Italia.
Da Istat, Eurostat e Commissione europea sono arrivate decisioni che agevolano temporaneamente la gestione dei conti pubblici italiani. Si tratta però di tre regali legati a condizioni. Sarebbe stato più prudente non utilizzarli per aumentare la spesa.