L’Italia è rimasta l’unico grande paese europeo a non garantire il diritto di voto agli elettori fuorisede. Probabilmente non riusciranno a votare neanche alle elezioni europee del giugno 2024. Eppure, basterebbe approvare una legge di buonsenso.
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Il primo ministro dei Paesi Bassi si è dimesso e non si ricandiderà. La campagna elettorale per il voto di novembre potrebbe giocarsi su due temi: Green Deal e accoglienza dei rifugiati. Gli effetti saranno significativi anche per tutta l’Unione.
Il governo prova a rivedere il sistema pensionistico in vista della legge di bilancio del 2024. Le necessità finanziarie sembrano prioritarie rispetto al ridisegno generale e alla possibilità di pensioni anticipate senza compromettere la sostenibilità.
I dati del mercato agroalimentare italiano confermano l’importanza e il buon andamento del settore, anche a livello internazionale. I cambiamenti climatici e la scarsa predisposizione dei nostri governi alla prevenzione rappresenteranno però un rischio.
I dati diffusi da Istat registrano un record occupazionale e una domanda crescente da parte delle imprese. Ma gli emendamenti al decreto Lavoro e l’aumento esponenziale della quota di precari gettano più di un dubbio sulla visione futura del governo.
Le aziende sono sempre più alla ricerca di figure capaci di gestire gli ambiti IT. Sembra esserci, però, una discrepanza tra forza lavoro e domanda delle imprese. E la digitalizzazione può amplificare disuguaglianze già marcate nel mercato del lavoro.
Il 21 maggio la Grecia elegge il nuovo Parlamento. Il paese si è lentamente ripreso dall’austerity e ha ottenuto buoni risultati economici negli ultimi due anni. Ma le condizioni di vita dei greci non sembrano aver fatto grossi passi avanti.
Per l’ennesima volta, l’Argentina si trova in una crisi economica gravissima. L’alta inflazione impoverisce la popolazione e rende sempre più oneroso il debito pubblico espresso in dollari. Con una serie di interventi il paese prova a evitare il tracollo.
Il Tesoro introduce il Btp Valore, un titolo dedicato ai piccoli risparmiatori. Lo scopo è far crescere la quota di debito pubblico che rimane in Italia. Non è un obiettivo nuovo, già in passato altri governi avevano pensato a strumenti simili.
Un’alta pressione fiscale rallenta la crescita economica e allontana gli investitori stranieri. Il decreto “Lavoro” mira a ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, ma le misure adottate dal governo non sembrano particolarmente significative.