La Camera approva in via definitiva la legge di Stabilità. Il Parlamento (o il Governo) hanno fatto tante piccole modifiche all’impianto originario, a partire da un’ulteriore cancellazione della spending review. Peccato.
Gli immigrati irregolari in Italia hanno un alto tasso di partecipazione al mercato del lavoro, ma un terzo di loro ha perso l’occupazione dall’inizio della recessione. E, con il lavoro, la prospettiva di regolarizzare la propria posizione. In un Dossier, la raccolta dei numerosi articoli sul tema pubblicati su lavoce.info.
Ospitare le Olimpiadi a Roma rischia di ridare fiato alla corruzione e di essere un bagno di sangue per le finanze pubbliche. Perché i budget ragionevoli vengono sopraffatti dagli extra-costi: l’esperienza degli altri paesi dovrebbe insegnare.
Il Governo mette sul piatto 6,5 miliardi in sei anni per raggiungere l’85 per cento degli italiani con la rete a banda ultra-larga. Bene che si cominci, dopo tanti ritardi. Poco convincente, però, la scelta tecnologica.
Grazie a un provvidenziale emendamento, si pone fine all’aliquota Iva che discrimina l’origano rispetto alla salvia e al basilico! Ironia a parte, una metafora del disordine del nostro sistema fiscale. Varata l’agenda per la semplificazione, si tratta poi di realizzarla. Riuscirà il Governo a rendere le procedure amministrative più celeri ed efficienti? La scadenza è fra due anni: troppo lontana per aiutare la ripresa economica.
Sembra velleitario imporre il pagamento del copyright a un aggregatore di notizie come Google news, come hanno fatto spagnoli e tedeschi. Perché Google può escludere chi vuole dalla propria ricerca provocandogli un crollo di lettori. Piuttosto, bene che l’Unione Europea valuti se esiste un abuso di posizione dominante.
Sarebbe catastrofica l’uscita dall’euro dell’Italia. Proprio perché ne siamo convinti, vale la pena prendere in esame gli argomenti -esposti in un nuovo libro- di chi è per l’abbandono della moneta unica.
La carenza di capitale delle nostre banche e la loro conseguente riluttanza a finanziare le imprese si vede bene esaminando alcuni indicatori utilizzati dalla Bce per effettuare gli stress test. Sette su nove hanno aumentato il patrimonio nel 2014 tagliando gli impieghi.
Sostieni lavoce.info È ormai l’ottavo anno di una crisi interminabile, ma lavoce.info vive ed è indipendente grazie al sostegno delle migliaia di suoi lettori. Vi chiediamo un piccolo-grande sforzo con un contributo finanziario secondo le vostre possibilità. Grazie!
Categoria: Rubriche Pagina 162 di 258
- Commenti e repliche
- Documenti utili
- Dossier
- Fact-checking
- Il Punto
- La parola ai grafici
- La parola ai numeri
- Lettere
- Libri
Gli immigrati sono una delle componenti più vulnerabili della forza lavoro: la crisi economica li ha colpiti più duramente rispetto agli italiani. Ancora più gravi sono state le conseguenze per gli stranieri irregolari. Sale la percezione di precarietà.
Ora che c’è un testo compiuto per la proposta di una flat tax, torniamo a fare i calcoli -più dettagliati- sia sul progetto della Lega sia su quello di Forza Italia. Di nuovo, i conti per lo Stato non tornerebbero perché incasserebbe da 70 a 90 miliardi in meno. E, tra vari i punti deboli, un salasso per i redditi bassi (il 51 per cento dei contribuenti) che sarebbero tassati fino a più del doppio di quanto lo sono ora.
Tra pochi mesi ognuna delle oltre 72 mila scuole italiane dovrà presentare il primo rapporto di autovalutazione. Ma compilarlo facendo riferimento ai 49 indicatori previsti non è facile. Perché non ci sono i dati per tutti gli istituti e non sono chiare le informazioni sulle loro fonti. Per riparare i danni (documentati) della riforma Gelmini, il Governo Renzi vuole per la scuola -tra le altre cose- l’assunzione di 150 mila docenti, una sanatoria amministrativa di massa non guidata da criteri di merito.
Piaccia o non piaccia ai banchieri centrali tedeschi e ai loro alleati, per la Bce il Quantitative easing (l’acquisto di titoli sul mercato) sembra una strada obbligata che Mario Draghi è deciso a percorrere. Uno strumento necessario -ma non sufficiente- per sostenere la domanda nell’Eurozona.
Quanto è penetrata al Nord la criminalità nel tessuto delle imprese? Quanto dell’economia settentrionale è condizionata e distorta dalla presenza di Mafia e ’Ndrangheta? E in quali settori? Una ricerca in corso tenta di dare prime risposte a questi quesiti.
Sostieni lavoce.info
È ormai l’ottavo anno di una crisi interminabile, ma lavoce.info vive ed è indipendente grazie al sostegno delle migliaia di suoi lettori. Vi chiediamo un piccolo-grande sforzo con un contributo finanziario secondo le vostre possibilità. Grazie!
Mentre torna il nervosismo sui mercati per il rischio di una ristrutturazione del debito pubblico greco, l’opposizione si appiattisce su una proposta che non ha alcuna probabilità di essere messa in pratica. La flat tax di Berlusconi e Salvini costerebbe almeno 100 miliardi. Faranno la stessa fine dei 400 miliardi mobilitati (a parole) da Corrado Passera. Verba volant.
“L’immigrazione è un affare più redditizio della droga”, dice uno degli indagati nell’inchiesta Mafia capitale. Vediamo come pochi delinquenti riescono a speculare in un’attività povera di risorse, minando la credibilità di molte persone, associazioni e cooperative che operano correttamente.
Aumentando le tasse al terzo settore, la legge di Stabilità rischia anche di inaridire il flusso di donazioni convogliate dalle fondazioni bancarie. Eppure è proprio il sostegno al non profit una delle attività delle fondazioni da incentivare. Anziché lasciare che si dedichino al controllo spasmodico e alla gestione del potere nelle banche partecipate.
Cosa c’è dietro il boom dei “compro oro”? Ci sono 17 milioni di persone che in un anno hanno venduto grandi o -più spesso- piccoli gioielli di famiglia per tirare avanti. Così, paradossalmente, l’Italia è diventata esportatrice del metallo giallo. Un fenomeno di corto respiro, però, perché i prezzi di mercato sono calanti.
Sostieni lavoce.info
È ormai l’ottavo anno di una crisi interminabile, ma lavoce.info vive ed è indipendente grazie al sostegno delle migliaia di suoi lettori. Vi chiediamo un piccolo-grande sforzo con un contributo finanziario secondo le vostre possibilità. Grazie!
Ora che la legge delega è approvata, il Jobs act, prima vera riforma del Governo Renzi, può essere realizzata. Come? Tutto dipende dai sei decreti che verranno emanati per attuare i dettagli delle norme quadro. Cominciamo a esaminare quelli relativi al contratto a tutele crescenti. Tra le questioni più delicate: che ne sarà delle tipologie contrattuali esistenti, in particolare dei contratti a progetto? Le altre riforme su cui Renzi si è impegnato (legge elettorale, riforma costituzionale) rimangono ancora dei semilavorati. Vediamo cosa è stato fatto e cosa no in questi primi nove mesi di Governo attraverso una serie di schede tematiche dei redattori de lavoce.info. Pubblichiamo le prime. Altre seguiranno nei prossimi giorni.
Alcuni ancora sostengono che i giovani sono troppo schizzinosi (o choosy), ma oltre il 45 per cento degli occupati in età 19-30 anni si adatta a svolgere un’attività poco coerente con il proprio percorso di studi e quasi uno su due percepisce una remunerazione considerata inadeguata. Si conferma in tutta la sua gravità il comunicato emesso la settimana scorsa dal ministro Poletti: i dati sull’occupazione diffusi si sono rivelati non significativi e incompleti rispetto a quelli sia dell’Istat sia delle statistiche rilasciate pochi giorni dopo dal suo stesso ministero.
Dalle indagini giudiziarie sta emergendo un profilo di Roma corrotta e infetta dalla criminalità d’alto bordo al di là di ogni immaginazione. Riproponiamo il nostro Dossier sulla corruzione arricchito dai materiali sullo stesso tema presentati al convegno de lavoce.info di metà settembre.
Sostieni lavoce.info
È ormai l’ottavo anno di una crisi interminabile, ma lavoce.info vive ed è indipendente grazie al sostegno delle migliaia di suoi lettori. Vi chiediamo un piccolo-grande sforzo con un contributo finanziario secondo le vostre possibilità. Grazie!
Nove mesi fa Matteo Renzi ha inaugurato il suo Governo con un fuoco di fila di impegni e promesse. E nel tempo ha confermato questo suo stile. Ma cosa ha realizzato e cosa no finora? Tema per tema, le valutazioni de lavoce.info.
Venerdì scorso, non appena l’Istat ha rilasciato nuovi dati della Caporetto della disoccupazione, il ministro Poletti ha pensato bene di comunicare, sulla base di rilevazioni amministrative (e provvisorie), che in un anno si sono creati 2 milioni e mezzo di posti di lavoro grazie alle sue riforme senza preoccuparsi di informare su quanti posti di lavoro sono stati distrutti. Confondendo le idee ai giornalisti e al pubblico non esperto in statistica. Il ministero del Lavoro deve informare sulla base dei dati che raccoglie nell’esercizio delle sue funzioni, non può deformarli per fini elettorali.
La brusca caduta del prezzo del petrolio apre una serie di domande. Quali le cause? Che riflessi ci saranno sulle grandi compagnie che hanno investito massicciamente nella ricerca e nella produzione? Sono diverse le strategie dei vari paesi dell’Opec? I progressi tecnologici nelle energie alternative si fermeranno? E infine: i consumatori italiani possono aspettarsi qualche vantaggio? Cerchiamo di rispondere.
Vengono spesso definite “all’americana” le regole Consob sulle operazioni con parti correlate. In realtà c’è un abisso tra Italia e Stati Uniti sia nella formulazione sia nell’applicazione. Proviamo a chiarire i malintesi.
È possibile che le politiche per la riduzione di gas serra spingano la crescita economica anziché frenarla, come si ritiene generalmente. Lo sostiene un rapporto presentato al summit sull’ambiente delle Nazioni Unite. Una buona premessa per la conferenza di Parigi sul clima nel 2015.
Il ministro del Lavoro, Poletti, sta preparando la riforma del settore non profit, da cui proviene. Vediamo cosa c’è di buono e di discutibile nel progetto che vuole riordinare questo pezzo importante e in espansione dell’economia italiana, con quasi 1 milione di occupati ed entrate annue di 64 miliardi di euro.
Sostieni lavoce.info
È ormai l’ottavo anno di una crisi interminabile, ma lavoce.info vive ed è indipendente grazie al sostegno delle migliaia di suoi lettori. Vi chiediamo un piccolo-grande sforzo con un contributo finanziario secondo le vostre possibilità. Grazie!
Il mega-piano d’investimenti di Juncker per il momento vale 2 miliardi invece dei 300 annunciati. Ma con operazioni di ingegneria finanziaria e ipotizzando effetti leva irrealistici, il presidente della Commissione europea sostiene che riuscirà a mobilizzare 315 miliardi.
Guardando a fondo gli stress test delle banche dell’Eurozona, emergono molti interrogativi. E se applichiamo il metodo della Federal reserve nei test alle banche degli Stati Uniti, ci accorgiamo che sei grandi istituti europei (non italiani) avrebbero seri problemi a superare il test americano. In un Dossier sono raccolti gli interventi sul tema pubblicati da lavoce.info.
Con il 20 per cento del mercato dell’alta velocità, i treni Italo -della privata Ntv-e in parte quelli tedeschi operanti in Italia, sono riusciti a intaccare il monopolio delle Ferrovie dello Stato. Che -al contempo competitor e gestore della rete- hanno messo qualche bastone tra le ruote ma si sono misurate anche su prezzi e qualità. Vantaggi della concorrenza.
Lo Statuto dei lavoratori spaventa le piccole imprese italiane? Il dubbio è legittimo perché molte tendono a rimanere sotto i 15 dipendenti, soglia di applicazione delle norme più vincolanti. Un freno alla crescita delle aziende, del paese, dell’occupazione.
Come scoraggiare la complicità tra venditore (di beni o servizi) e compratore che evadono le tasse con il pagamento in nero? Teoricamente la ricetta sembra semplice: tassare il ritiro di contante allo sportello bancario. In pratica, si riduce la libertà dei cittadini.
Sostieni lavoce.info
È ormai l’ottavo anno di una crisi interminabile, ma lavoce.info vive ed è indipendente grazie al sostegno delle migliaia di suoi lettori. Vi chiediamo un piccolo-grande sforzo con un contributo finanziario secondo le vostre possibilità. Grazie!
Lo stress test condotto dall’Eba e dalla Bce è stato sufficientemente severo e utile per valutare il grado di fragilità delle banche europee? I risultati delle banche americane nello stesso esercizio proposto dalla Fed sono ben diversi. Chi in Europa non avrebbe superato il test.