Stefano Fassina, Corriere online, 7 febbraio:
“Siamo l’unico paese dove il contratto precario costa meno del contratto stabile”.
FALSO
Come mostra la tabella qui sotto, in tutti i paesi dell’Unione Europea per cui sono disponibili dati individuali su salari lordi e tipologie contrattuali (fonte EU-SILC), i contratti a tempo indeterminato costano più dei contratti a tempo determinato, a parità di livello di istruzione e di esperienza lavorativa. Non risulta che ci siano riduzioni contributive o fiscali per i contratti a tempo indeterminato rispetto a quelli “precari”. Semmai il contrario. Quindi sembrerebbe che ovunque i contratti a tempo determinato costino meno di quelli a tempo indeterminato.
* Premio salariale: quanto in percentuale viene pagato di più un lavoratore con un contratto a tempo indeterminato rispetto a un contratto a tempo determinato a parità di anni di istruzione ed esperienza lavorativa.
Fonte: Tito Boeri, Institutional reform and dualism in European labour market, in Orley Ashenfelter e David Card, Handbook of Labour Economics, 2010
L’Italia protagonista della rivoluzione energetica *
Di .
il 14/02/2013
in Commenti e repliche, Rubriche
Roberto Della Seta e Francesco Ferrante*
LE TRE DOMANDE SUGLI INCENTIVI
In un recente editoriale sul Corriere della Sera, Alberto Alesina e Francesco Giavazzi hanno aggiunto la loro voce a quella di altri commentatori – si pensi a Massimo Mucchetti – che periodicamente denunciano il peso eccessivo sulle bollette degli incentivi destinati al sostegno delle energie rinnovabili.
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