In Italia solo l’1 per cento della tassazione ambientale viene speso in protezione dell’ambiente. Serve una riforma generale. A partire dall’ecotassa sul conferimento dei rifiuti in discarica, che va destinata alla costruzione degli impianti già previsti.
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Gli allevamenti di carne contribuiscono all’inquinamento dell’aria. Per ridurre produzione e consumo non serve una nuova imposta, basta agire sulle aliquote Iva. Il gettito aggiuntivo, oltre 4 miliardi, potrebbe finanziare il taglio del cuneo fiscale.
Anche nella raccolta e gestione dei rifiuti organici l’Italia è divisa in due, tra regioni virtuose e altre in ritardo. La sfida è coniugare la libertà di movimentare i rifiuti sul territorio nazionale con la necessità di realizzare impianti di prossimità.
Il Rapporto annuale Istat si occupa anche delle azioni intraprese a livello individuale dagli italiani per far fronte al cambiamento climatico. Ne emerge un quadro che lascia ampi margini di miglioramento. Ma prima è necessario un cambio di mentalità.
Il piano Colao contiene proposte stimolanti in tema di politica ambientale, carbon tax compresa. A finanziare gli interventi potrebbero essere le risorse europee. Eppure, il governo non sembra molto interessato ad accoglierne i suggerimenti.
Per far fronte alla crisi serve un insieme organico di interventi a favore delle famiglie con figli: il Family act va nella giusta direzione. Non senza qualche ambiguità. Troppi invece i criteri di accesso ed esclusione del Reddito di emergenza: nato per superare le misure categoriali di questi anni, rischia di ricalcarne tutti i difetti. Timido ottimismo dagli ultimi dati sulla condizione occupazionale dei laureati. Il rischio però è che la recessione che incombe cancelli tutti i progressi.
Non solo carbon tax: in materia di ambiente il piano Colao contiene proposte stimolanti, da finanziare con risorse europee. Sempre che il governo sia davvero interessato a farlo. Assente dal piano invece il tema dell’efficienza idrica. Eppure con alcuni incentivi mirati si potrebbero ridurre sprechi e inquinamento.
La morte di George Floyd ha riportato alla luce i problemi strutturali nel rapporto tra comunità afroamericana e forze dell’ordine negli Usa. Riforme radicali dei sindacati di polizia sono necessarie ma non bastano: ancora oggi, a più di mezzo secolo dall’abolizione, la società americana risente degli effetti della segregazione razziale.
La pandemia rischia di rappresentare il colpo di grazia al multilateralismo nel commercio internazionale. Sta all’Unione Europea trovare un’alternativa ai protezionismi.
È online anche la seconda puntata del podcast del Festivaleconomia, realizzato da lavoce.info in collaborazione con l’Università di Trento. Parola chiave della settimana: Recovery Fund, con Tommaso Monacelli.
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Con l’epidemia di coronavirus il prezzo dei carburanti è decisamente calato, rendendo socialmente accettabile l’introduzione di una carbon tax a livello globale. Nei trasporti ridurrebbe le emissioni climalteranti senza gravare sui bilanci degli stati.
Quale sarà l’impatto del coronavirus sulla crisi climatica? Le drastiche riduzioni dell’attività economica non sono necessariamente una buona notizia per il pianeta. Così come sarà fondamentale capire quali saranno le nuove priorità dei cittadini.
La contrazione economica per la pandemia ha molto ridotto il CO2 nell’aria. Ma il momento cruciale sarà all’uscita dalla crisi: la ripresa spingerà sù anche le emissioni o ne approfitteremo per una decisa svolta per l’ambiente?
Con passaggi burocratici lenti e assurdi, la cassa integrazione in deroga utilizzata in questa emergenza è arrivata solo a pochi fortunati. Il decreto “rilancio” – appena varato – dovrebbe snellirne le procedure. Per il settore turistico servono, ma non bastano, aiuti-tampone. Sarebbe bene programmare diversamente ferie e vacanze degli italiani. E incentivare la ristrutturazione di hotel decrepiti. Se una banca entra in sofferenza perché sottocapitalizzata, può legittimamente non distribuire gli utili. Di più: le norme Ue sugli aiuti di stato permettono l’intervento pubblico negli istituti di credito.
Agitata come uno spettro da sovranisti e populisti, la Troika non verrà a imporci scelte di politica economica se usiamo i soldi del Mes. Basta leggere i documenti per capirlo. Perché il sistema previdenziale sia sostenibile ci vuole un’economia che funzioni bene nel complesso. Un confronto Italia-Germania lo spiega.
Se in certe zone del paese si verifica una recrudescenza della mortalità dopo la fine del lockdown, occorre subito isolarle. Ecco come costruire un indicatore per definire la mappa delle aree a rischio.
Sotto accusa nel Regno Unito la gestione contraddittoria della crisi sanitaria. Ma il malcontento non diventa ancora vera opposizione politica perché il nuovo leader dei laburisti deve rimettere insieme i cocci del partito.
Tanti italiani riscoprono la lettura nell’isolamento. Eppure ci vorrebbe più attenzione per vari aspetti dell’editoria. Per esempio, il gender gap che l’affligge. Leggere i numeri per credere.
Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “Covid, trasporto pubblico al capolinea?“, con Carlo Scarpa.
Il prezzo mondiale del petrolio è più che dimezzato rispetto all’anno scorso. Se la situazione durasse a lungo potrebbe ostacolare la transizione del sistema energetico verso la sostenibilità. Per questo il prezzo dei combustibili non dovrebbe scendere troppo.