Il governo ha approvato il Documento programmatico di finanza pubblica. Ha i numeri in regola con l’Europa. È un buon risultato, che però è quasi tutto frutto dell’aumento della pressione fiscale sui lavoratori dipendenti. E la manovra è di corto respiro.
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Difficile capire le prospettive future della nostra economia dal Documento programmatico. Nella prima parte si prospetta un paese da crescita zero, nella seconda si dice il contrario, tra Pnrr e aumenti di occupazione e investimenti. Confusione anche sulla difesa.

Tra il 2022 e il 2024, con l’inflazione alta, il drenaggio fiscale è arrivato a 25 miliardi. Ne beneficiano le casse dello stato, ma a spese di lavoratori dipendenti e pensionati, perché gli autonomi hanno la flat tax. Cosa cambia dopo la riforma fiscale.
Negli Stati Uniti, martedì 5 novembre si sono tenute le elezioni presidenziali. Tra i temi principali affrontati in campagna elettorale ci sono stati l’andamento dell’economia e il costo della vita, la sicurezza e l’immigrazione. Esploriamo questi argomenti in dettaglio attraverso una serie di grafici.
Gli articoli pubblicati finora su lavoce.info che analizzano e commentano il Piano strutturale di bilancio sono raccolti in un Focus che proponiamo ai nostri lettori.
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La presentazione del Piano strutturale di bilancio per i prossimi anni poteva essere l’occasione per una riflessione seria sui conti pubblici. Ma forse non ci sarà , anche per un testo scritto solo per addetti ai lavori. I problemi sono comunque impellenti.
I ricorsi alla Consulta proposti da quattro regioni tratteggiano una mappa dei possibili profili di incostituzionalità della legge Calderoli. Per gli aspetti finanziari vanno dalla definizione dei Lep agli effetti sui conti pubblici, alle compartecipazioni.
L’emendamento che spalma su dieci anni le detrazioni comporta una leggera stretta sul Superbonus. Il problema è che si continua a operare in un’ottica anno per anno e non di medio periodo, come invece richiederebbero le nuove regole europee.
Sull’onda dell’inchiesta di Genova, si torna a parlare di finanziamento pubblico ai partiti. Il dibattito aperto può essere utile per non ripetere errori del passato. E senza dimenticare che anche il sistema attuale pesa di fatto sulle casse dello stato.
La revisione della spesa pubblica, così come concepita adesso, ha dato pochi risultati. Bisogna intervenire sulle modalità di formazione del bilancio dello stato e sulla razionalizzazione della spesa. Una specifica riforma è prevista nel Pnrr.