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Sorpresa: italiani cauti sul ritorno alla normalità

Non basta riaprire le attività commerciali perché tutto torni come prima, contano molto anche i comportamenti dei consumatori. Nella “fase 2” sono pronti a riprendere le consuetudini pre-pandemia? I risultati di una indagine mostrano una diffusa prudenza.

Prima, durante e dopo Covid-19: disuguaglianza in famiglia*

Il lockdown ha cambiato qualcosa nella divisione del lavoro all’interno delle famiglie? Un’indagine rappresentativa di tutte le donne occupate italiane ci restituisce un quadro poco confortante: sono sempre le donne a sostenere il carico maggiore.

Il Punto

Solo motivi di bassa politica possono giustificare il rifiuto di accedere al credito fino a 36 miliardi del Mes in versione anti-pandemia. Piuttosto, chiediamoci come utilizzarlo bene. Mentre tutte le istituzioni europee adottano misure per aiutare i paesi membri, serve che il “decreto liquidità” venga corretto per fare arrivare davvero dalle banche alle imprese il denaro che serve per ripartire. In più, rimane l’assurdità delle pubbliche amministrazioni che non pagano (con somme già stanziate) i propri debiti nei confronti delle imprese stesse.
Nelle famiglie cambiano gli equilibri e i carichi di lavoro a causa dell’emergenza. Indovinate su chi ricade il peso maggiore! Ma qualche segnale positivo c’è. Quando gli studenti torneranno nelle classi, a settembre, le disuguaglianze educative tra loro si saranno accentuate. Bene preparare sin d’ora le strategie per ricuperare. Davvero gli italiani scalpitano dalla voglia di riprendere le abitudini di consumo pre-coronavirus? Un sondaggio dice l’opposto: molta cautela e diffidenza. In tutte le regioni.
Gli effetti devastanti sull’economia del Covid-19 si vedono anche nei numeri più recenti della disoccupazione negli Usa, con i livelli peggiori dal 1941. Mentre in Africa bisogna far presto per scongiurare lo sviluppo del virus e la prima recessione economica da 25 anni. Usando anche l’esperienza della lotta all’Ebola. Sullo scenario mondiale, il prezzo del petrolio troppo basso può far male all’ambiente. Perché diminuisce la convenienza della transizione a un sistema energetico sostenibile.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “Covid, trasporto pubblico al capolinea?“, con Carlo Scarpa.

Nel momento della scomparsa della moglie di Pietro Ichino, Costanza, la redazione si stringe attorno all’amico e collega.

Mes sì o Mes no?*

Conviene o no all’Italia richiedere i prestiti fino a 36 miliardi al Meccanismo europeo di stabilità? La Troika non c’è. Si risparmia qualcosa in interessi e si rende più facile l’avvio delle Omt. Ma sono soldi vincolati ai costi diretti e indiretti della pandemia. Il vero punto è come spenderli bene.

Da Ebola al coronavirus, il rischio di una tragedia in Africa

La recessione prevista in Africa per il 2020, la prima dopo 25 anni, potrebbe trasformarsi in una crisi economica permanente se Covid-19 dovesse seguire l’esempio dell’epidemia di Ebola in Sierra Leone nel 2014-15. Le proposte per evitarlo non mancano, ma occorre fare presto.

Quei debiti della Pa che pesano sull’economia

È paradossale che il governo stanzi ingenti risorse per fornire liquidità alle imprese attraverso le banche, mentre le pubbliche amministrazioni non pagano i propri debiti. Eppure, somme già stanziate in bilancio non si trasformano in pagamenti effettivi.

Disoccupazione negli Usa ai massimi dalla Grande Depressione

L’effetto dell’emergenza sanitaria sul mercato del lavoro è dirompente. Lo dimostrano i dati di aprile sui disoccupati negli Stati Uniti.

Il Punto

In rotta di collisione con la Corte di giustizia Ue e con lo stesso governo Merkel, la Corte costituzionale tedesca censura la politica monetaria della Bce. Un’ingerenza che può diventare letale per l’Unione e mette in difficoltà la Banca centrale europea, proprio mentre questa cerca di arginare gli effetti economici e finanziari della crisi sanitaria supplendo ai contrasti tra i governi. Intanto, seguendo il “metodo Genova” sulla ricostruzione del ponte, si potrebbe affidare a un commissario – in rapporto diretto con la Ue – la realizzazione in Italia del piano anti-crisi economica finanziato dal Recovery Fund.
Regolarizzare i braccianti stranieri forse non basterà per le esigenze produttive stagionali. Bisognerebbe attivare “corridoi verdi”, consentendo gli ingressi in sicurezza.
Cerchiamo di capire perché i dati sulla mortalità dell’Anagrafe nazionale e quelli della Sorveglianza Covid-19 sono così diversi. Le cifre certe arriveranno tra due anni.
Proroga del lockdown, disciplina nel rispettarlo, aspettative dei cittadini e capacità di pazientare: l’atteggiamento degli italiani raccontato da una ricerca fatta nelle prime cinque settimane di isolamento. In questa situazione – secondo un altro studio – le donne patiscono più degli uomini. Più preoccupate e ansiose, ma anche più attente al rispetto delle regole. Per attenuare le disuguaglianze tra famiglie nel supportare i figli nella didattica online, è utile partire dai genitori: alcuni esperimenti mostrano esiti positivi.
Un assegno alle famiglie con figli fino ai 14 anni costerebbe 7 miliardi in più del bonus bebè. Ma porterebbe liquidità a nuclei oggi in grande difficoltà.
Con la volatilità in borsa che rende più scalabili le grandi imprese, lo stato cerca di proteggerle con il golden power. Utile a patto che sia a scadenza.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “Le donne e il lavoro ai tempi del Covid“, con Alessandra Casarico.

Nel momento della scomparsa della moglie di Pietro Ichino, Costanza, la redazione si stringe attorno all’amico e collega.

Gender gap nell’ansia da pandemia

Le donne sembrano soffrire più degli uomini gli effetti della pandemia. Sono più preoccupate per il rischio contagio e per le ricadute economiche, tanto che ne risente il loro benessere psicofisico. Ma sono anche più pronte a rispettare le regole.

Quanto manca? Fine del lockdown e regole da rispettare

La maggior parte degli italiani ha finora rispettato le misure di autoisolamento. Ma uno studio suggerisce che sono cruciali le aspettative sulla loro durata. Un risultato da considerare anche in vista di una possibile nuova ondata di infezioni.

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