In Europa si continua a rimpallare una decisione sulla risposta comune alla crisi creata dal coronavirus. Ma quali sono le diverse opzioni? Dai corona-bond al prestito del Mes fino a un intervento della Bei i vantaggi e svantaggi delle diverse soluzioni.
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Il turismo italiano si è fermato. Non per una crisi di domanda, ma per un preciso divieto, del nostro e di molti altri paesi. Però i turismi non sono tutti uguali, così come gli operatori. La segmentazione fa capire come stanno le cose. E come andranno.
I cittadini rimangono frastornati davanti alla mole di dati sull’epidemia di Covid-19. Servono invece informazioni chiare e stime attendibili. Si possono ottenere da un protocollo di osservazione a campione riferito all’intera popolazione italiana.
Quando la Protezione civile aggiorna il suo bollettino quotidiano sui numeri dell’epidemia nasce un bel po’ di confusione. Vediamo come si arriva al calcolo corretto. Tenendo in mente che i dati ufficiali sono stime che spesso lasciano fuori i contagiati privi di sintomi e i decessi avvenuti a casa. Capire quando arriverà il picco dei casi e quante saranno le vittime richiede di fare previsioni. Un esercizio difficile ma già applicato alla dinamica di diffusione del coronavirus in Cina e utile per arginare il contagio.
Anche se i paesi Ue oggi si dividono sull’idea, va considerata in tempi rapidi la proposta di emissione di Covid Eurobond a lunghissima scadenza. Se emessi con caratteristiche identiche dai vari paesi, i loro rating e valori rifletterebbero la garanzia comune dei paesi partecipanti e il supporto della Bce. Sostegno alla liquidità delle imprese, al reddito dei lavoratori, alle famiglie, sospensione di sfratti e pignoramenti: ogni paese ha adottato misure di contenimento dei danni economici, oltre ai provvedimenti di tutela della salute e di rafforzamento del sistema sanitario. Vediamo quanti hanno fatto che cosa. Con 12 paesi europei che hanno ripristinato i controlli alle frontiere, viene il dubbio che il virus si sia portato via anche il trattato di Schengen per la libertà di circolazione dei cittadini Ue. Bisognerà cercare di salvare questo pezzo importante della costruzione comunitaria.
Solo un quarto degli italiani tra 65 e 74 anni usa tecnologie dell’informazione. Così gli anziani, già vulnerabili in questi tempi di coprifuoco, sono ancor più messi al margine dal “grey digital divide”. L’intasamento degli ospedali impone ai medici scelte difficili, come quella su chi curare per primo. Esistono vari criteri a cui attenersi ed è importante che le decisioni vadano prese con la massima trasparenza, dichiarandone i motivi
Riparte lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare ogni mercoledì, su tutte le app per i podcast e su questo sito. Abbiamo iniziato con “Il sistema sanitario alla prova del coronavirus”, ospite Rosanna Tarricone.
Nel momento della scomparsa del padre di Massimo Bordignon, la redazione si stringe attorno all’amico e collega.
Per capire un fenomeno, ancorché angosciante come l’epidemia di coronavirus, occorre sempre una buona contabilità. Invece ogni giorno intorno ai numeri diffusi dalla Protezione civile nasce una discreta confusione. Ecco come si arriva al calcolo corretto.
Lo shock da coronavirus richiede un’importante risposta fiscale. Il costo del suo finanziamento dovrà essere distribuito su più generazioni. Lo si può fare attraverso bond perpetui o a lunghissima scadenza, garantiti dalla Bce. Ma bisogna agire subito.
Ovviamente, la prima cosa da fare è fermare la diffusione del virus. Sono però necessarie anche misure su ampia scala che rendano sostenibile il periodo di blocco dell’economia, per lavoratori e imprese. Ecco come hanno agito finora gli stati.
L’alto numero di morti da coronavirus rispetto ai tamponi positivi suggerisce che in Italia molti contagiati non sono stati ancora scoperti. Stime su dati coreani dicono che potrebbero essere oggi 240 mila. Rispettare la quarantena è quindi fondamentale.
Le forti oscillazioni nello spread tra Btp e Bund degli ultimi giorni sono facilitate da alcune specificità: la liquidità del mercato, il ruolo dei futures, il disallineamento negli orari di apertura e chiusura. Ma ci sono alcune soluzioni facili.
La Corea del Sud affronta la crisi pandemica con una strategia diversa da quella utilizzata in altri paesi. Non prevede la chiusura generalizzata delle attività del paese, conta molto sulla tecnologia e non si preoccupa troppo della privacy dei cittadini.