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Sui conti pubblici scelte difficili all’orizzonte: discutiamone

La presentazione del Piano strutturale di bilancio per i prossimi anni poteva essere l’occasione per una riflessione seria sui conti pubblici. Ma forse non ci sarà, anche per un testo scritto solo per addetti ai lavori. I problemi sono comunque impellenti.

Ma i fondi per la sanità sono pochi o tanti?

La spesa sanitaria in Italia è inferiore a quella di altri paesi perché più basso è il nostro Pil. Senza crescita economica, le risorse per il sistema sanitario possono arrivare da un recupero dell’evasione, da un aumento delle tasse o da nuovo debito.

Nadef e Patto di stabilità: il diavolo è nei dettagli

Non sappiamo ancora quali regole saranno previste dal nuovo Patto di stabilità europeo. Quasi certamente però l’Italia non le soddisferà. Saranno necessari avanzi primari ben superiori alle stime per portare il debito su una traiettoria discendente.

Nadef 2023: il problema è il debito

L’incremento del deficit previsto dalla Nadef non è giustificato dal rallentamento dell’economia, riflette errori dello scorso anno. Ma a preoccupare di più è il fatto che si rinunci a ridurre il rapporto debito sul Pil pur in una fase favorevole.

Troppa Commissione nella riforma del Patto di stabilità

La proposta di riforma della governance economica della Commissione darebbe a questa il controllo sulla gestione dei debiti eccessivi, non garantendo la titolarità nazionale delle politiche economiche e sollevando questioni di legittimità democratica.

Argentina sempre sul ciglio del baratro

L’accordo con il Fmi per la ristrutturazione del debito è una buona notizia per l’Argentina, che però difficilmente riuscirà a mantenere gli impegni presi. Pesano la cronicità dei problemi, le resistenze politiche e anche il contesto internazionale.

La Nadef libera risorse: come utilizzarle bene

La Nadef porta le previsioni di crescita del Pil nominale per il 2021 al 7,6 per cento. Ne segue un mutamento del quadro macroeconomico che libera risorse aggiuntive. Dovrebbero essere indirizzate a potenziare gli investimenti fissi pubblici.

Il Punto

Continua la nostra serie di approfondimenti sull’assegno unico. Una misura di portata cruciale ma non priva di criticità. A partire dal ruolo assegnato all’Isee, che tende a dare un peso eccessivo al patrimonio. Per avvicinarsi alle maggiori economie europee in quanto a produttività, redditi e occupazione l’Italia ha bisogno di riforme. Non solo quella del fisco, che però – come mostra una simulazione – resta la meno costosa.
Dopo i quasi duemila miliardi dell’American Rescue Plan, l’amministrazione Biden ha annunciato altri due piani ambiziosi, uno per il lavoro e uno per le famiglie. Con un’enfasi particolare sulle infrastrutture. Restando negli Stati Uniti, cosa ci dice in merito alla regolamentazione dell’economia il caso di un panettiere che nel lontano 1895 arrivò a vincere una causa contro lo stato di New York?
La spesa pubblica non è tutta uguale: alcune voci impattano meno sul debito futuro e stimolano maggiormente la crescita. Tra queste soprattutto gli investimenti in formazione, cultura, difesa e welfare. Spesso le procedure contabili impediscono di spendere risorse già disponibili nei bilanci pubblici. Per evitare queste inefficienze, va riformato il sistema dei rapporti finanziari tra stato ed enti territoriali.
In attesa dell’estate, degli stranieri e del passaporto vaccinale, è tempo di tracciare un primo bilancio dell’impatto della pandemia sui redditi generati dal turismo. E i numeri sono tutt’altro che rassicuranti.

Prosegue la terza stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare ogni venerdì sul nostro sito e su tutte le app di podcast. Nel sesto episodio “Ue-Usa: due modelli per la ripresa”, ospiti Mario Macis e Silvia Merler.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Cosa c’è nella bozza del Def? Uno slideshow sulle stime contenute nel Documento di economia e finanza.

Come prepararsi all’urto delle crisi aziendali

L’arrivo di un’ondata di crisi aziendali e di fallimenti è più che probabile. La legislazione attuale non offre gli strumenti giusti per affrontarla. Se si vuole garantire una transizione ordinata va dunque corretta. Ma è necessario farlo in fretta.

Come ghiaccio sottile: i rischi di una silenziosa crisi del debito

L’Italia si avvia verso un rapporto debito-Pil tra il 160 e 170 per cento. È un problema anche con tassi di interesse molto bassi. Oggi è necessaria una politica fiscale espansiva, ma va fatta con programmi di spesa utili alla crescita di lungo periodo.

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