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Se la pandemia accentua le disuguaglianze di salute

Le classi sociali più basse sono più esposte al coronavirus e ne subiscono le conseguenze più gravi. È una disuguaglianza di salute socialmente determinata e, finita l’emergenza, si dovrà pensare a risolverla. Chiamando in causa il Servizio sanitario.

Le tante Italie della diseguaglianza

Non c’è più solo lo storico divario Nord-Sud Italia. Ora emerge anche quello tra Est e Ovest. Perché la crisi ha accentuato le disuguaglianze nelle regioni più fragili, ma in modo diverso tra aree adriatiche e tirreniche. E il Lazio è un caso emblematico.

Il lato perverso della contrattazione centralizzata

In molti paesi europei, i salari sono determinati da accordi collettivi che sulla carta dovrebbero far aumentare i salari e ridurre le disuguaglianze. Ma un confronto Italia-Germania mostra che il sistema italiano genera squilibri regionali costosi per tutti.

Contro le disuguaglianze prescrivere il liceo

In terza media gli studenti ricevono dai professori un orientamento per la scelta della scuola superiore. Che di rado è il liceo per chi proviene da famiglie poco istruite. Si perpetuano così le disuguaglianze sociali. Eppure, basta poco per cambiare.

Disuguaglianze e immigrazione spiegano il voto di marzo

Nelle aree dove la percentuale di stranieri è più forte, ha vinto il centro-destra. Mentre le zone a più alto tasso di disoccupazione hanno premiato il Movimento 5 stelle. Solo dove le istituzioni funzionano meglio i populismi si fermano.

Il Punto

Il populismo – vincente nell’era dei social network – si alimenta del negazionismo economico, la dottrina che considera l’economia un “pensiero unico”, diffida degli esperti e confeziona scorciatoie illusorie e senza fondamento. Riflettiamo su quello che possono fare economisti e giornalisti per sradicare questi pregiudizi. Uno dei compiti più urgenti è migliorare l’analisi e la comprensione delle disuguaglianze economico-sociali, oggi – più di ieri – ai primi posti nell’agenda di chi fa ricerca.
Sotto il tiro incrociato di Lega e M5s, la riforma previdenziale Fornero rischia di essere presto stravolta. Si potrebbe pensare di offrire la possibilità di uscita anticipata dal lavoro corrispondendo pro rata la parte contributiva della pensione e rimandando la parte retributiva al compimento dell’età pensionabile.
Nel Regno Unito da sette anni le scuole possono diventare autonome dal governo. L’esperienza di queste “academy” suggerisce che per migliorare la qualità dell’istruzione più dell’indipendenza conta il modello di governance adottato. La nostra Buona scuola – per meritarsi l’aggettivo “buona” – dovrebbe tenerne conto.
Gli italiani creano ogni anno migliaia di startup innovative. Il loro sviluppo rimane però appeso a un filo, non tanto perché manchino incentivi mirati su di loro (ci sono) quanto perché il paese non offre un ambiente più favorevole per le imprese. Ne beneficerebbero soprattutto quelle più giovani.
I membri della generazione X – nata tra il 1966 e l’80 – hanno beneficiato della diffusione dell’istruzione ma rischiano di invecchiare in condizioni peggiori dei baby boomer. Anche perché subiranno le conseguenze della crisi degli ultimi anni. Serve che la politica cominci a pensare a loro per tempo.

Disuguaglianze che rendono infelici

La disuguaglianza ha gravi conseguenze: quando crescono le differenze di reddito aumentano i problemi di salute, il bullismo, gli omicidi, i detenuti e diminuisce il benessere e la fiducia tra i cittadini. Un tema cruciale, che i partiti hanno ignorato.

Il Punto

Torniamo a discutere dei costi della Consulta. Anche in risposta a una lettera della Corte stessa, l’autore dell’articolo “La spending review della Corte costituzionale: fu vera gloria?” ribadisce che un taglio di 2 milioni di euro è stato presentato come fosse di 9 milioni. In un altro articolo che usa gli stessi dati si sottolinea come i risparmi sui costi operativi fatti dalla Corte siano stati significativi.
Pare che la minaccia della web tax e delle altre iniziative Ue contro i colossi di internet cominci a produrre risultati. Facebook attribuirà ad uffici nazionali (e non più alla sola Irlanda) i ricavi ottenuti nei vari paesi europei. Dettagli da definire. Comunque una rivoluzione, se condivisa dalle altre multinazionali digitali.
Tra queste, una che mantiene relazioni industriali fisiche è Amazon. Tanto tangibili che durante il Black Friday è arrivato uno sciopero. Motivato da un tradizionale scontro sulla qualità delle condizioni di lavoro.
Un recente rapporto Istat mostra che la diffusione della povertà ha raggiunto il suo apice a fine recessione, tra il 2015 e il 2016. È normale: la ripresa non fa salire subito lavoro e redditi. Ma qualcosa si muove: il reddito medio delle famiglie al netto dell’inflazione è cresciuto per la prima volta dal 2009.
Al di là della crisi conta anche la globalizzazione. Che migliora sensibilmente le condizioni di vita nei paesi emergenti ma impoverisce la classe media e accresce le disuguaglianze. Mentre gli stati nazionali assistono impotenti.
Tra le tante mine di cui è disseminato il futuro della società italiana, una è l’aumento dei lavoratori in età matura che, da qui al 2021, rischia di rallentare ancora l’ingresso dei più giovani. Tornare indietro sulle pensioni sarebbe però una scorciatoia pericolosa. Meglio invece far crescere la torta dei redditi disponibili.

Il Punto

Con la nuova legge elettorale, il governo ha ridisegnato i collegi elettorali, in funzione di tanti criteri socio-demografici. Un esercizio complesso e non neutrale che porta a compattare o dividere gruppi di votanti omogenei. Rispetto al 2013, Lombardia e Molise avranno un deputato in più, a scapito di Trentino-Alto Adige e Veneto.
Un recente rapporto Ue sull’istruzione spiega come si perpetua la disuguaglianza. Gli studenti che vanno male a scuola vengono spesso da famiglie svantaggiate. Mentre, seguiti e aiutati, i figli dei benestanti se la cavano anche se poco brillanti. Lo stesso vale nei percorsi lavorativi. Su questo la politica batte un colpo?
Vero o falso che la causa numero uno dell’eliminazione dell’Italia ai Mondiali di calcio è la presenza di troppi giocatori stranieri nel campionato di A, come sostengono Salvini e Meloni? Una verifica relativa ad altri 23 paesi con il fact-checking de lavoce.info dice che i due politici dovrebbero essere più prudenti prima di puntare il dito.
In attesa di una sua improbabile vendita, il governo ha fatto salire il prestito ponte ad Alitalia a 900 milioni, cui si aggiungono 80 milioni all’anno per la cassa integrazione di 1600 dipendenti. Gli stessi soldi dei contribuenti potevano essere destinati a comprare il 20 per cento di Air France-Klm o l’intera Norwegian.
Si scoprono truffe ai danni dell’Inps che coinvolgono immigrati. Reati da punire. Che non oscurano il contributo degli stranieri al nostro sistema previdenziale: ricevono 800 milioni di pensioni e versano oltre 10 miliardi all’anno. Predisporre buoni percorsi d’integrazione potrebbe ancora migliorare questo rapporto.
I consumatori meno sprovveduti in fatto di finanza e investimenti sono per lo più maschi, istruiti, con buon reddito e conoscenze linguistiche e informatiche. E tutti gli altri? Occorre dar loro strumenti automatici di tutela passiva. Perché l’ignoranza economica ha un costo salato. Per gli individui e per la società.

Se il malcontento è di classe

La lunga recessione italiana ha lasciato un forte malcontento in quasi tutte le classi sociali, compresi imprenditori e professionisti. Ma è aumentato anche il divario tra i diversi gruppi. Piccola borghesia e classe operaia sono le più scontente.

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