Si è spesso consapevoli dei danni legati a un uso eccessivo di Internet e dei social media. Ma è difficile rinunciarvi senza sentirsi socialmente isolati. Educare a un utilizzo sano del mondo digitale affinché la tecnologia sia un alleato nel percorso di crescita.
Tag: educazione Pagina 1 di 4
Nonostante i tanti passi avanti nel contrasto alla violenza sulle donne, dai dati emerge il ritratto di una società italiana ancora permeata di pregiudizi di genere. Per determinare un vero cambiamento culturale bisogna puntare sull’educazione.
Le università telematiche potrebbero diventare un supporto nello sforzo di alzare la bassa percentuale di laureati in Italia. Oltre a monitorare la qualità della didattica, vanno sperimentate le nuove opportunità offerte dalla digitalizzazione.
“Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze”: è uno degli obiettivi dell’Agenda 2030. Qual è la situazione in Italia? Gli indicatori di sviluppo sostenibile e di benessere confermano che resta ancora molta strada da fare.
Possedere conoscenze economiche e finanziarie permette di compiere scelte personali più consapevoli e lungimiranti nell’arco della vita. Ma è anche uno dei presupposti per favorire lo sviluppo di una società più inclusiva e meno diseguale.
Oggi è la Giornata delle donne e delle ragazze nella scienza, nata per combattere gli stereotipi che vogliono il genere femminile “meno portato” per queste materie. In economia le cose non vanno meglio, visto che poche ragazze scelgono questo corso di studi benché apra buone prospettive di lavoro, reddito e carriera. Una ricerca suggerisce che per superare il divario di genere nelle materie economiche bisogna intervenire presto, all’inizio delle carriere scolastiche, puntando sulla matematica. Il lavoro delle donne si intreccia con la questione meridionale perché un più basso livello di istruzione delle ragazze del Sud e la mancanza di servizi alle famiglie comportano una scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro, ostacolando la crescita del Mezzogiorno. Tra le proposte di riforma dell’Irpef circola anche quella di azzerare o dimezzare l’imposta per i giovani. Ma è un’idea che produrrebbe effetti regressivi. L’altissima quantità di elettricità consumata dalle blockchain è uno spreco o è energia ben spesa? Dipende dal giudizio che si ha sull’utilità di queste tecnologie.
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Chi si è occupato dei figli in Dad durante la pandemia? Le reti famigliari e, in queste, le donne. Così, però, c’è il rischio di aggravare ancora di più i divari di genere nel mercato del lavoro: i risultati di una nuova indagine. Il ministero dell’Istruzione annuncia una ripresa della sperimentazione sulla scuola superiore in quattro anni. Forse non è una buona idea in tempi di perdita di apprendimenti. La disuguaglianza è percepita come alta nel nostro paese, ma a preoccupare gli italiani è soprattutto la mancanza di uguaglianza di opportunità. Nuovi dati per riflettere. Nella crisi da Covid, gli aiuti di stato alle imprese sono stati ingenti: in una ricerca il calcolo delle aziende e dei posti di lavori salvati dai fallimenti. Con la pubblicazione dei dati definitivi sui posti vacanti nel terzo trimestre, riproponiamo un commento sulla difficoltà di incontro tra domanda e offerta di lavoro. Flessibilità davanti a una situazione ancora incerta: è con questa attitudine che la Bce si prepara ad affrontare il 2022.
È online il quinto episodio de L’anno che verrà, il nuovo podcast de lavoce che racconta i temi più importanti tra quelli trattati dalla legge di bilancio in discussione. Questa settimana, abbiamo parlato delle misure previste per ridurre i divari di genere nel mercato del lavoro con Alessandra Casarico. Potete ascoltarlo sul nostro sito e sulle principali app di podcast.
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Per chi non ha potuto seguire in diretta il Convegno annuale de lavoce del 16 dicembre, le registrazioni dei dibattiti sono disponibili qui, insieme alle slides presentate.
Nel 2022, lavoce vuole essere ancora più vicina ai suoi lettori. Vi chiediamo perciò di compilare questo breve sondaggio, per conoscere la vostra opinione e per capire quali possono essere le iniziative di maggiore interesse nel prossimo futuro.
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Nel corso della pandemia, le regioni hanno deciso periodi più o meno lunghi di didattica a distanza. Le più penalizzate sono proprio le aree più deboli. Si accentuano così le già forti disparità territoriali nei livelli di apprendimento degli studenti.
Ridurre la spesa scolastica ha chiari effetti negativi sulle abilità cognitive degli studenti, accentuando divari già gravi. Investire in scuole digitalizzate, moderne e ben equipaggiate potrebbe invece migliorare l’insegnamento e l’apprendimento.