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Tag: intelligenza artificiale Pagina 2 di 3

Chi ha paura dei robot?*

È vero che l’introduzione di robot porta all’automazione di attività prima svolte da lavoratori. Ma solo poche possono essere eseguite in maniera totalmente autonoma dalle macchine. Spetta alla politica indirizzare un cambiamento a beneficio di tutti.

Comuni in dissesto? Li prevede l’intelligenza artificiale

I dissesti finanziari degli enti locali sono diffusi, con ovvie conseguenze negative per le comunità amministrate. L’integrazione tra l’enorme quantità di dati disponibili e l’intelligenza artificiale permette però di prevederli. E dunque di prevenirli.

Come sarà la Cina del 2025

La strategia di sviluppo della Cina nei prossimi cinque anni mira alla “circolazione duale”. All’interno significa la ricerca dell’indipendenza hi-tech, come base per aumentare il reddito dei cittadini. All’esterno, una riscrittura dei rapporti di forza.

Il Punto

Cosa pensano i parlamentari di tre paesi della Ue dei grandi temi europei, dal completamento dell’Unione monetaria all’immigrazione? Un sondaggio mostra che i rappresentanti francesi e i nostri, nonostante le recenti frizioni tra governi, sono d’accordo su molte scelte, al contrario di populisti italiani e tedeschi. Aspettando l’8 marzo, guardiamo alla composizione per genere nei parlamenti nazionali e a Strasburgo. E perché c’è varietà di opinioni sulle quote rosa. Che da noi hanno funzionato nell’inserire una significativa componente femminile nei cda delle società quotate. Ora si può fare di più e meglio per aumentare la presenza di donne nel top management delle stesse aziende.
Una Brexit senza accordo tra Regno Unito e Ue a 27 sarà un lose-lose: perderanno tutti. Di più i britannici, perché sotto le regole del Wto sul loro import peseranno dazi fino al 17,5 per cento. Mentre le imprese continentali subiranno piccoli aggravi per le produzioni frammentate tra le due coste della Manica. Più seria per l’Europa, invece, la minaccia di barriere commerciali Usa sulle importazioni di auto e componenti provenienti dalla Germania. A pagare pegno non sarebbero solo i tedeschi ma tutta la filiera internazionale automobilistica, a cominciare dalle aziende italiane. Estendendo la guerra (commerciale) anche all’Europa Trump va oltre il suo obiettivo di mettere in riga la Cina per la sua concorrenza sleale e rischia di scardinare il sistema di scambi globali. Tra le due potenze, la frontiera di scontro più aspro è quella delle tecnologie, in particolare dell’intelligenza artificiale. Il cui impatto dirompente in tutti i settori riveste un’importanza geopolitica strategica. Dentro a questo quadro la Ue cerca con difficoltà di ritagliarsi uno spazio.

Strategie e tappe della grande corsa all’intelligenza artificiale*

La portata rivoluzionaria dell’intelligenza artificiale in tutti i settori dell’economia le conferisce un’importanza geopolitica strategica. Non a caso il conflitto Usa-Cina sul tema è aspro. Così il diverso approccio europeo può diventare un modello.

Il Punto

Con quota 100 potrebbero andare in pensione fino a 475 mila lavoratori nei prossimi tre anni. Senza le penalizzazioni richieste per mantenere l’equilibrio del sistema. Un altro regalo da oltre 20 miliardi ai baby boomer (per lo più maschi). A spese dei più giovani.
Secondo il Fondo monetario, nel 2019 il Pil del mondo crescerà del 3,5 per cento. Un po’ meno del previsto, anche se non è in vista una nuova recessione mondiale. Il rallentamento viene dall’Europa (soprattutto Germania e Italia) e dai paesi emergenti. A evitare il peggio rimangono le banche centrali. Intanto la Cina accorcia il passo (al +6,4 per cento, il dato più basso dal 1990). Non tanto a causa della guerra commerciale con Trump, ma soprattutto per la contrazione del credito che ha penalizzato soprattutto l’industria (auto in testa). Si profila un ritorno in grande stile dello stato nel capitale delle imprese cinesi.
Bravo Di Battista che ha svelato a tutti il legame tra mancata decolonizzazione e migrazione? No. Il politico a 5 stelle ha fatto un pasticcio tra franco Cfa (Comunità finanziaria africana), stampa delle banconote di 14 paesi a Lione e riserve valutarie. Tanto complottismo, zero sostanza, come documenta il fact-checking de lavoce.info.
L’Intelligenza artificiale fa funzionare gli smartphone, influenza i processi di produzione e trasporto, la difesa e la medicina. Con opportunità e rischi, ad esempio quello che Usa e Cina rafforzino il loro strapotere. Di sicuro la Ue deve fare la sua parte. Intanto l’Italia riunisce tavoli affollati al Mise ma ci mette solo una briciola: 15 milioni annui da qui al 2021. Quanto agli algoritmi,sono ormai pane quotidiano sia che entriamo in un social network o facciamo un acquisto on-line. Se opportunamente valutati, potrebbero anche aiutarci a indirizzare meglio i trasferimenti pubblici. Tra le tecnologie che stanno conquistando pezzi di mercato, Netflix e le altre piattaforme di cinema in streaming fanno passi da gigante, dando filo da torcere ai box office delle sale. Come mostrano i dati di un rapporto sul settore e dell’Istat.

Intelligenza artificiale col botto: occhio ai rischi

I rischi legati all’uso o all’abuso dell’intelligenza artificiale richiedono regole e meccanismi di controllo condivisi. In questo dibattito l’Italia deve ritagliarsi un ruolo da protagonista, se vuole governare un cambiamento dalle conseguenze radicali.

Il Punto

In una manovra con tagli di spesa ancora da dettagliare, il governo vuole eliminare quasi 150 milioni di contributi pubblici alla stampa di cui oggi beneficiano enti senza scopo di lucro e cooperative editoriali, di solito poco note tranne qualche testata d’opposizione. Dietro l’angolo una minaccia al pluralismo.
Termometro del rischio finanziario, lo spread tra rendimenti dei bond italiani e tedeschi segna febbre alta in questo momento perché i mercati temono che il governo si stia cacciando in un vicolo cieco. Già nel 2011 e nel 2012 si era impennato e ne seguirono atti e parole per ridare fiducia agli investitori. In particolare, nella crisi del 2012 erano a rischio contagio i vari paesi europei. Da qui gli interventi della Bce. Oggi, anche guardando il mercato dei Cds (credit default swap, polizze per investitori in caso di default del debito sovrano), si vede che il potere contrattuale del nostro governo pare molto limitato.
Flat tax e reddito di cittadinanza assieme fanno saltare i vincoli di bilancio, scoraggiano il lavoro e non riducono la povertà. Ci sarebbe un sistema migliore, l’imposta negativa sul reddito (copyright: Milton Friedman). Con un supporto al reddito più contenuto – ma universale – e aliquote un po’ più alte di quelle proposte oggi.
Per Alitalia la sola offerta d’acquisto rimasta è di Ferrovie dello stato. Sponsorizzata dal governo che vuole creare sinergie commerciali offrendo ai viaggiatori pacchetti treno+aereo. Soluzione forse praticabile, ma coinvolgendo altre compagnie. Senza bisogno che Fs diventi azionista di Alitalia e ne incorpori le perdite.
Concentrati sui problemi di oggi, non pensiamo al futuro. Intanto, l’intelligenza artificiale viene sperimentata anche in campo giudiziario con risultati sorprendenti. Potrebbe non essere troppo lontano il giorno in cui il giudice in tribunale sarà un robot e le sentenze decise da un algoritmo.

Il giudice robot, affascinante e spaventoso

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale ha ormai reso possibile la sua applicazione anche al diritto. Esistono già software in grado di trovare soluzioni a piccole dispute o per calcolare il periodo di detenzione. Arriveranno anche i giudici-robot?

Il Punto

Nel nuovo Parlamento che comincia a lavorare, sale la quota di donne elette (specie nel M5s) e di giovani. Scende però la proporzione di laureati rispetto alla scorsa legislatura. Tra i parlamentari della Lega molti quelli con esperienza di politica locale. Gli eletti Pd sono spesso giornalisti e insegnanti.
Il piano del ministro Paolo Savona per uscire dall’euro è un’arma a doppio taglio. La minaccia serve ad accrescere il nostro potere negoziale in Europa, ma al costo di massicce fuoruscite di capitali. È questo che succede quando, come diceva Keynes, arrivano “Pazzi al potere” (“Madmen in Authority”). Sempre la storia – degli ultimi tre o quattro secoli – insegna che, per abbattere il debito pubblico italiano, non basta cancellarlo con un tratto di penna dal bilancio della Bce. Durante la crisi delle ultime settimane, è tornato lo spread, il differenziale di rendimento tra titoli decennali tedeschi e italiani. Che sale o scende seguendo avvenimenti politici, annunci, aspettative dei mercati, non gli acquisti settimanali della Bce.
Cosa aspettarci dal governo Lega-M5s sull’istruzione? Di sicuro andrà in soffitta la Buona scuola, con la sua solo parziale eliminazione del precariato. Niente più chiamata diretta degli insegnanti, più legame con il territorio, attenzione all’edilizia scolastica e rivisitazione dell’alternanza scuola-lavoro. Ma senza un disegno.
I paesi con una classe dirigente capace di uno sguardo lungo stanno investendo sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. In Italia lo si fa poco. Di questi temi si è discusso nei giorni scorsi al Festival dell’Economia di Trento, dove lavoce.info ha partecipato con vari suoi redattori e organizzando alcuni confronti. Riproponiamo i video di questi eventi e il materiale illustrativo.

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