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Ai centri per l’impiego manca un ruolo definito*

Per funzionare bene, i Cpi dovrebbero avere un mandato chiaro, che li metta in grado di fornire servizi integrati capaci di rispondere alle molteplici sfaccettature della discontinuità lavorativa. Oggi invece svolgono spesso solo un ruolo di vigilanza.

Perché chi riceve il reddito di cittadinanza non trova lavoro

L’attività di profilazione di Anpal permette di tracciare un identikit dei titolari del reddito di cittadinanza presi in carico dai centri per l’impiego. Sono disoccupati demotivati e con percezioni errate sulla loro situazione. Come affrontare il problema?

Il Punto

L’accordo raggiunto sul Recovery Fund è una buona notizia per l’Europa. Che ora si trova a un bivio: completare l’unione politica o rimanere ancorata alla logica intergovernativa. L’Italia è tra i paesi che beneficeranno di più del fondo ma tutti, anche i “frugali” hanno ottenuto qualcosa. E ora la partita si gioca sui piani di spesa nazionali.
Approvato l’assegno unico universale per i figli fino a 21 anni. Non ne conosciamo ancora l’entità ma è già possibile fare le prime simulazioni sugli effetti redistributivi. Una soluzione per salvare le aziende dalla crisi e tutelare l’occupazione è il workers buyout. Ma perché funzioni serve riformare la governance delle cooperative. Di riforme si torna a parlare ciclicamente anche per quanto riguarda l’assetto istituzionale: alcuni più di altri favoriscono investimenti in ricerca, sanità e istruzione. Istruzione che non sempre fa rima con impieghi qualificati: sono sempre di più i giovani con competenze al di sopra di quelle richieste dal lavoro che hanno. Lo certifica il rapporto annuale Ocse sull’occupazione.
Dopo i super-poteri ai prefetti, la Consulta boccia anche l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo: un altro colpo ai decreti “sicurezza”. Adesso la palla passa al governo.

Continuano le puntate del podcast del Festivaleconomia, realizzato da lavoce.info in collaborazione con l’Università di Trento. Parola chiave della settimana: Paradisi fiscali, con Alessandro Santoro. Da lunedì: Agenda 2030, con Louisa Parks.

“Un settore pubblico acceleratore di sviluppo”: lavoce.info ha lanciato un concorso di idee, aperto a tutti gli studenti universitari e di dottorato. Per presentare la propria proposta c’è tempo fino al 6 settembre e l’idea vincitrice sarà premiata nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento. Tutte le info sul sito.

Spargete lavoce: 5 per mille a lavoce.info
Destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!

Il Punto

I mesi di lockdown hanno riportato alla luce la questione dell’edilizia popolare: anche grazie ai bassi tassi d’interesse, un piano da centomila abitazioni non è utopia. È in casa che si è ulteriormente accentuato il divario di genere nei carichi familiari, come dimostrano i dati sull’uso del tempo di bambini e genitori durante la quarantena. Non l’unico divario che rischia di allargarsi: senza formazione degli insegnanti e infrastrutture tecnologiche all’altezza, la didattica digitale finirà per aumentare le disuguaglianze educative.
Al contrario di quanto si possa pensare, i lavoratori a tempo determinato vengono pagati di più al momento dell’assunzione: i vantaggi maggiori per giovani e donne. Intanto, tra i costi aggiuntivi della riapertura e aumento dell’offerta monetaria, potrebbe ripartire l’inflazione. Ma per l’Italia non è necessariamente una cattiva notizia.
I conflitti di competenze sollevati dalla gestione della pandemia impongono una riflessione sul nostro sistema istituzionale: troppi e troppo dispendiosi i livelli di governo. Sul fronte del cambiamento climatico, invece, gli italiani – fotografa l’Istat – non fanno ancora abbastanza a livello individuale. Serve un cambio di mentalità.

Continuano le puntate del podcast del Festivaleconomia, realizzato da lavoce.info in collaborazione con l’Università di Trento. Parola chiave della settimana: Gender gap, con Alessandra Casarico. Da lunedì: Smart working, con Andrea Garnero.

Come convertire il settore pubblico in un acceleratore di sviluppo? Lavoce.info è lieta di lanciare un concorso di idee sul tema, aperto a tutti gli studenti universitari e di dottorato. Per presentare la propria proposta c’è tempo fino al 6 settembre e l’idea vincitrice sarà premiata nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento. Tutte le info sul sito.

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Destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!

Sorpresa: i lavoratori temporanei guadagnano di più*

Se si tiene conto della storia occupazionale di ciascun individuo, i lavoratori a tempo determinato vengono pagati più dei loro corrispettivi “indeterminati” al momento dell’assunzione. E a ottenere i vantaggi maggiori sono le donne e i giovani.

Un’idea sbagliata dello smart working

Un emendamento in discussione alla Camera rischia di fare della possibilità di lavorare da casa un privilegio per una parte dei dipendenti pubblici, senza l’indispensabile ammodernamento delle amministrazioni sul piano tecnico, organizzativo e culturale.

Segnali di scongelamento del mercato del lavoro

Non sorprende che a maggio l’occupazione sia scesa di quasi il 3 per cento. Soprattutto per il crollo dei posti di lavoro a termine. Quelli a tempo indeterminato, infatti, sono stati “congelati”. Ma si intravedono segnali di ritorno alla normalità.

Il Punto

Si sa ancora troppo poco sulla riforma dell’Irpef di cui ha ricominciato a parlare il governo. Vediamo quali sono i punti di forza e di debolezza di quest’imposta nella sua veste attuale e quali le priorità da cui partire.
Cala a maggio il numero degli occupati ma diminuiscono anche i beneficiari della cassa integrazione. Quanto tempo ci vorrà per tornare alla dinamica “normale” del mercato del lavoro? Lavoro che in Olanda si trova anche nelle fiere. Un modello di successo, che potrebbe rivelarsi vincente anche in Italia.
A conferma del periodo nero per le imprese, nel 2020 è crollato il numero di nuove aziende. Grave perché sono queste a guidare la crescita economica. Imprese che spesso devono fare i conti con i ritardi della Pa: solo la puntualità nei pagamenti garantisce loro la liquidità necessaria alle operazioni commerciali.
C’è tempo fino alla fine del 2022 per richiedere l’accesso al Meccanismo europeo di stabilità. Vista l’incertezza sul futuro, potrebbe rivelarsi conveniente aspettare.

Continuano le puntate del podcast del Festivaleconomia, realizzato da lavoce.info in collaborazione con l’Università di Trento. Parola chiave della settimana: Catene globali del valore, con Chiara Tomasi. Da lunedì: Gender gap, con Alessandra Casarico.

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Il lavoro? Si trova alla fiera

Nei Paesi Bassi partecipare alle fiere del lavoro aumenta del 7 per cento le possibilità di trovare un lavoro. Lo evidenzia una delle più importanti ricerche sulle politiche attive del lavoro. Potrebbe rilevarsi un buon modello anche per il nostro paese.

Per i giovani una Repubblica fondata sulle paghette?

Nei provvedimenti d’emergenza del governo non c’è nulla per i giovani, che sono tra i più colpiti dalla crisi. Lo si deve a una cultura politica che fa ricadere sulla famiglia il compito di occuparsi di loro. Far lavorare i giovani è però una necessità.

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