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Il Punto

Nel mercato del lavoro saranno sempre più le persone a selezionare le imprese, e non viceversa. Cambia di conseguenza anche il modo di garantire la libertà e la sicurezza dei lavoratori. Non si tratta più di difenderli dal mercato, ma di rafforzarne la posizione nel mercato, attraverso il potenziamento dei servizi di orientamento, informazione e formazione. Conoscere le basi dell’economia e della finanza permette di compiere scelte personali più consapevoli e lungimiranti. Ma diffondere la cultura economico-finanziaria migliora anche il benessere collettivo e permette di costruire una società più inclusiva. Nei paesi dove sono state applicate, le quote di genere sono riuscite ad aumentare la presenza delle donne nei consigli di amministrazione delle società quotate. Le imprese ne hanno tratto beneficio, con incrementi della produttività e del valore delle esportazioni. Non si osservano però ancora effetti “a cascata” sulla probabilità delle donne di accedere ad altre posizioni manageriali. In Italia si fa fatica a superare una concezione della disabilità legata essenzialmente all’assistenza. I progetti per la realizzazione del Pnrr sono l’occasione per attuare precisi criteri di inclusività e di valorizzazione delle capacità delle persone con disabilità, senza limitarsi a prevederli solo sulla carta. Al Sistema sanitario nazionale non mancano certo le risorse. E come ha insegnato la pandemia, più che preoccuparsi di riaffidare la gestione allo stato, sarebbe necessario impegnarsi per costruire una European Health Union. Definire il merito non è semplice. Cosicché si ricorre spesso ad assunzioni sulle uguali opportunità per tutti, oppure lo si assimila alla posizione sociale. La meritocrazia ha poi anche un lato oscuro, che può finire per aprire le porte alla disuguaglianza.

Merito, diversità, giustizia sociale sono i temi del Festival internazionale dell’economia di Torino, che si conclude il 4 giugno. Ecco il programma completo. All’interno del Festival, il 1° giugno si è tenuto il Convegno per i venti anni de lavoce, nata nel 2002: è possibile rivederlo a questo link, insieme al ricordo dedicato a Francesco Daveri.

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Se è il lavoratore a scegliere l’impresa

Nel mercato del lavoro del futuro saranno sempre più anche le persone a selezionare le imprese e non solo viceversa. La protezione più efficace della libertà e sicurezza di chi lavora sarà nel potenziamento dei servizi di orientamento, informazione e formazione.

Chi paga la flessibilità dei contratti*

La flessibilità dei contratti a tempo determinato diminuisce in modo significativo la probabilità di trasformazione in tempo indeterminato, con riflessi negativi sui salari, anche nel medio periodo. A pagarne le conseguenze sono soprattutto i giovani.

Il lavoro? Si trova all’ufficio postale

Chi cerca un’occupazione incontra molte difficoltà. Per questo i servizi per il lavoro dovrebbero essere il più possibile vicini a chi ne ha bisogno. Un utile supporto potrebbe arrivare dalla rete degli uffici postali. E il Pnrr dà le risorse necessarie.

Come dare dignità al lavoro nell’economia globale

La trasformazione progressiva dei mercati del lavoro e del prodotto da locali a globali ha avuto effetti molto diversi lungo la “scala delle competenze”. La risposta è creare le condizioni per lo sviluppo della società civile e del mondo delle imprese.

Quando la domanda non trova l’offerta sul mercato del lavoro

Con la ripresa del mercato del lavoro italiano, nella fase post-pandemia cresce il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Per i lavoratori sovraistruiti, soprattutto se giovani e donne, c’è il rischio di cadere nella trappola della disoccupazione.

Mercato del lavoro: dalla Spagna una riforma al passo coi tempi*

In Spagna è stata approvata una riforma del mercato del lavoro che affronta in maniera organica e complementare diversi aspetti. Ridà centralità alla contrattazione collettiva e riduce la precarietà. E in una fase di lunga crisi dà risposte adeguate.

Il mercato del lavoro in Italia in quattro grafici

Contratto di 36 mesi per i giovani, in attesa del Pnrr

I tempi di attuazione delle misure previste dal Pnrr si allungano e le ricadute positive sull’accesso dei giovani al mondo del lavoro si allontanano. Per favorire l’occupazione giovanile, può essere utile allentare i vincoli sul contratto a tempo.

Sui contratti “pirata” chiudere un occhio non paga*

Non rispettare i minimi tabellari e non applicare le garanzie di un contratto collettivo “leader” consente qualche piccolo guadagno occupazionale. Ma erode progressivamente il sistema di contrattazione collettiva e peggiora la qualità del lavoro.

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