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Politiche del lavoro: cosa cambia con il decreto Aiuti

Il decreto Aiuti recupera i navigator e prevede un giro di vite sul reddito di cittadinanza. A livello regionale, potrebbe portare a un cambio di passo nel reclutamento di personale. A livello nazionale, alla ridefinizione dell’offerta congrua di lavoro.

Il Punto

Con l’aumento dei prezzi delle materie prime e la guerra in Ucraina, dal mondo politico e imprenditoriale sono arrivate richieste di rivedere il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Non è una buona idea, proprio perché il Pnrr mette a disposizione risorse per superare criticità strutturali del nostro paese e sostenere la crescita. Sul reddito di cittadinanza sono piovute molte critiche, basate spesso su luoghi comuni più che su dati concreti. Il Rapporto Inapp mostra che il Rdc è effettivamente percepito da famiglie povere e neanche da tutte quelle che potrebbero averne diritto. La misura va rivista, ma per includere chi oggi è penalizzato dal suo disegno. Nei rincari dei carburanti, è quello del gasolio a preoccupare di più, anche perché in Italia lo utilizzano la quasi totalità dei veicoli commerciali e 17 milioni di auto. La guerra in Ucraina, con il possibile blocco delle importazioni dalla Russia, peggiora infatti una situazione già grave per il calo delle scorte nel dopo-pandemia. Come sostituire il gas e il petrolio russi? Diversificare le fonti di approvvigionamento, come sta facendo il governo, è certo utile. Meglio ancora è attuare una strategia integrata di decarbonizzazione del sistema elettrico, come d’altra parte prevedono le politiche europee sul clima. Il documento di programmazione sull’assistenza sanitaria territoriale ha molti pregi e qualche limite: su alcuni temi ha un approccio che guarda al passato e può portare a una frattura nei rapporti ospedale-territorio.

Lavoce in 30 minuti è un’iniziativa che si articola in una serie di incontri in diretta con redattori e collaboratori per discutere dei principali temi di attualità economica. I video degli incontri tenuti finora con Gianmarco Ottaviano su globalizzazione e sanzioni contro la Russia, con Michele Polo sulla dipendenza europea dal gas russo e con Alessia Amighini su interessi e ruolo della Cina nella guerra in Ucraina sono disponibili qui, qui e qui.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Questa settimana abbiamo preparato una serie di grafici sulle dichiarazioni dei redditi degli italiani nel 2020.

Come di consueto, durante il periodo pasquale, lavoce interrompe l’invio della newsletter, che riprenderà venerdì 22 aprile. La redazione augura buona Pasqua ai lettori.

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Reddito di cittadinanza tra mito e misura*

Il reddito di cittadinanza è stato molto criticato, spesso senza alcun riferimento a evidenze concrete. Ora un rapporto Inapp permette di tracciare un quadro più chiaro delle caratteristiche socioeconomiche delle famiglie che beneficiano della misura.

Centri per l’impiego: le ragioni della debolezza

I centri per l’impiego sono pochi e sottodimensionati rispetto a una domanda di servizi in aumento. Il personale non ha le giuste competenze per svolgere le necessarie attività di orientamento e collocamento. Si dovrebbero assumere case manager.

Domanda e offerta di lavoro: un incontro difficile

Disoccupazione diffusa e imprese che non trovano lavoratori. È un fenomeno che in Italia si manifesta da tempo, forse determinato in parte da un salto di qualità dell’industria, che ora cerca competenze più alte. Uno sguardo ai dati definitivi per il terzo trimestre, usciti il 14 dicembre.

Il Punto

La risposta ai divari Nord-Sud tra i beneficiari del reddito di cittadinanza non è l’introduzione di soglie di accesso differenziate. Semmai si può pensare a due livelli nella composizione dell’assegno, uno nazionale e uno locale. Iniziate prima dell’introduzione della misura di sostegno al reddito, le difficoltà di incontro tra domanda e offerta di lavoro possono ora mettere a rischio gli obiettivi ambiziosi del Pnrr. Gli “aiuti di stato” alle imprese in Italia sono sotto la media europea. Forse è un bene visto che le aziende spesso non li utilizzano per aumentare occupazione o investimenti. I no-vax rivendicano il diritto alla scelta di non vaccinarsi. Ma i numeri ci dicono che quella libertà lede il diritto di tutti a un sistema sanitario che non sia impegnato a curare solo il Covid-19. Durante la pandemia sono diminuite di poco: le rimesse degli immigrati danno sostegno ai familiari rimasti in patria. E anche alle comunità locali. Quando i fallimenti del mercato sono rilevanti, l’intervento pubblico è inevitabile: ecco perché le idee liberiste sono un’illusione.

È online il primo episodio de L’anno che verrà, il nuovo podcast de lavoce che racconta i temi più importanti tra quelli trattati dalla legge di bilancio in discussione. Questa settimana, abbiamo parlato di pensioni con Elsa Fornero. Potete ascoltarlo sul nostro sito e sulle principali app di podcast.

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Save the date! Convegno annuale de lavoce
Giovedì 16 dicembre dalle 17 alle 19.30 si svolgerà, in presenza e in diretta Zoom, il convegno annuale de lavoce: si parlerà di vaccini e delle sfide del Pnrr. A breve tutti i dettagli.

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Reddito di cittadinanza: quale soluzione per lo squilibrio Nord-Sud

Esiste uno squilibrio territoriale tra i beneficiari del reddito di cittadinanza. Ma il rimedio non è alzare la soglia di accesso per chi vive al Centro-Nord, perché non considera la diversa disponibilità di beni pubblici. La risposta è semmai un’altra.

Il Punto

Come è andata la Cop26? Al di là degli annunci, appare sempre più chiaro che riunioni con più di 190 paesi presenti permettono a tutti di far sentire la propria voce. Ma la discussione sulle misure concrete deve probabilmente essere condotta in un consesso più ridotto. E il G20 è il candidato naturale.
La legge di bilancio prevede varie modifiche al reddito di cittadinanza. Ma non sono quelle contenute nelle dieci indicazioni del comitato scientifico di valutazione della misura. Più che rimediare alle vere criticità del Rdc, il governo sembra aver dato ascolto a una narrazione sui beneficiari che non trova riscontro nei dati. Un esempio di stretta sul Rdc dal valore puramente simbolico sono le sanzioni previste per chi non accetta una “offerta congrua” di lavoro: nessun centro per l’impiego è infatti in grado di proporla. Per favorire un processo complesso come l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, andrebbero utilizzate bene le risorse messe a disposizione da progetti come il Programma Gol. Invece, soprattutto le regioni del Sud rischiano di perderle per scarsa capacità di progettazione.
Per aumentare i salari italiani troppo bassi c’è chi propone di introdurre un livello minimo legale. Se l’obiettivo è di tipo redistributivo, meglio allora pensare a una riduzione dell’Irpef per i lavoratori con bassi redditi. Intanto, nel privato e nel pubblico, la pandemia lascia in eredità una riorganizzazione del mondo del lavoro. Ma lo smart working può rappresentare una politica di conciliazione famiglia-lavoro e dunque “una politica a favore delle donne”? I risultati di uno studio mostrano che ha effetti negativi sulla salute mentale delle lavoratrici.
Dalle concessioni autostradali a quelle ferroviarie, passando per i trasporti pubblici locali sono molti i temi non ancora affrontati dalla regolazione del settore. Eppure, i casi di successo dovuti all’apertura alla concorrenza non mancano.

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Save the date! Convegno annuale de lavoce
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Politiche attive: l’offerta congrua non esiste

Le modifiche del governo al reddito di cittadinanza prevedono condizioni più stringenti per i beneficiari, in particolare se rifiutano una “offerta congrua” di lavoro. Ma ai disoccupati andrebbero offerti servizi, come quelli contenuti nel Programma Gol.

Quali sono i veri limiti del reddito di cittadinanza*

Il comitato scientifico di valutazione ha indicato dieci proposte per modificare il reddito di cittadinanza. Il governo ha scelto un’altra strada, ostacolando i beneficiari. Ma il problema dell’avvio al lavoro è l’assenza di politiche attive.

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