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Il Punto

Negli ultimi mesi le regioni italiane si sono colorate alternativamente di giallo, arancione e rosso. Un sistema di restrizioni che sembra aver funzionato, almeno a giudicare dai confronti tra regioni confinanti.
Dalla metà degli anni Novanta ad oggi lo 0,1% più ricco della popolazione italiana ha visto raddoppiare la propria ricchezza netta media. Una disparità che rischia di minare a fondo la coesione sociale. Più disoccupati, a maggior rischio contagio sul posto di lavoro e meno tutelati dal blocco dei licenziamenti: le disuguaglianze tra lavoratori stranieri e italiani si sono acuite durante la pandemia. Pandemia che ha reso ancora più complicata la situazione dei braccianti agricoli, che in nome della dignità e della sicurezza per il 18 maggio hanno indetto il primo “sciopero degli invisibili”.
Dopo 5 anni di contenziosi, potrebbe essere giunta al capolinea la vicenda Mediaset-Vivendi. Quali sono ora le prospettive future per le due aziende, in un mondo stravolto dallo streaming? Intanto, torna d’attualità il dibattito su una riforma della Rai per liberarla dalle ingerenze politiche. Ma, al di là degli organi di controllo e gestione, manca una cultura dell’indipendenza modello Bbc.

È online la decima puntata de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info: “Ripensare il turismo e la cultura del dopo pandemia”, ospiti Paola Dubini, Paolo Figini e Valentina Montalto. Venerdì parleremo di politica monetaria durante e dopo la pandemia.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

“Il ritorno dello stato: imprese, comunità, istituzioni”. Sarà questo il tema del Festival dell’Economia 2021, in programma a Trento dal 3 al 6 giugno. Qui il programma. Cinque i Forum organizzati da lavoce.info: salute, welfare, stato imprenditore, mobilità sostenibile e infrastrutture digitali.

 

Province siciliane, la riforma infinita

A sette anni dalla legge regionale che ha abolito le province, la maggior parte dei consorzi e delle città metropolitane siciliani si trova senza risorse sufficienti per far fronte alle nuove funzioni. Serve una riforma complessiva all’insegna della flessibilità.

Case popolari, l’anzianità di residenza requisito “ingiusto”

In molte regioni l’anzianità di residenza è lo strumento principale usato per frenare l’accesso alle case popolari di cittadini extracomunitari. Il rischio è di costruire graduatorie che mettono in secondo piano condizione economica o disagio abitativo.

Un decentramento che fa felici tutti

Forme asimmetriche di decentramento potrebbero offrire soluzioni flessibili ed efficaci per prevenire i conflitti intergovernativi, accentuati dall’emergenza Covid-19. Ma come garantire vantaggi alle regioni con più autonomia senza danneggiare le altre?

La violenza sulle donne: numeri per fare crescere la consapevolezza

Usca: così utili, così disattese

Dove hanno agito, le Usca sembrano essere riuscite a ridurre la pressione sugli ospedali. Ma non in tutte le regioni sono effettivamente operative. Per esempio, tre di quelle più colpite dalla seconda ondata hanno un tasso di copertura molto basso.  

Nella sanità le centrali uniche di acquisto funzionano*

Le centrali uniche di acquisto consentono di concentrare a livello regionale l’acquisto di beni e servizi essenziali per la salute dei cittadini. L’obiettivo è assicurare costi più bassi a parità di servizio. E il risparmio ottenuto è evidente.

Due domande sui vaccini antinfluenzali

In tempi di pandemia, il ministero della Salute ha raccomandato agli italiani di vaccinarsi contro l’influenza. Ma non tutte le regioni si sono procurate dosi sufficienti per coprire le richieste. Le cause? Scarsa preparazione e confusione amministrativa.

La scuola è un focolaio?

La riapertura delle scuole ha contribuito all’aumento dei contagi da Covid-19? Manca un monitoraggio preciso dell’andamento dei nuovi positivi, che invece sarebbe necessario. Anche per evitare chiusure che hanno pesanti riflessi sul futuro degli studenti.

Spendere nella sanità, ma con saggezza

Il deficit della sanità italiana si è molto ridotto in un decennio di difficoltà finanziarie. Ora arriverà una montagna di soldi. Che però andrà spesa pensando al finanziamento del nostro Ssn non solo nell’immediato, ma anche nel futuro.

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