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Il Punto

Tre le grandi emergenze cui è chiamato a dare risposta il neonato governo Draghi: sanitaria, economica e sociale. Per non deludere le attese serviranno grande lungimiranza e capacità di fare scelte anche dolorose. Uno dei cardini su cui il nuovo esecutivo ha già annunciato di voler fondare il proprio operato è la scuola: sul tema il Pnrr va rivisto. Da dove ripartire? Formazione degli insegnanti ed edilizia scolastica.
Più che probabile in primavera un’ondata di crisi aziendali e di fallimenti. La legislazione attuale in materia non offre i giusti strumenti: se si vuole evitare una transizione caotica, serve correggerla in fretta. Quali conseguenze ha la struttura patrimoniale sulla redditività delle nostre imprese e sulla loro capacità di crescita? Una ricerca mostra la necessità di un maggior ricorso al capitale sociale.
Anche dopo Brexit, gran parte delle merci scambiate tra l’Ue e Regno Unito non verrà colpita da nuovi dazi. Ma, dalle regole d’origine alla concorrenza, sono molte le questioni commerciali rimaste in sospeso.
Quella di GameStop è la storia di un fallimento in termini di regolamentazione e supervisione: negli Usa le vendite allo scoperto senza la disponibilità del titolo sottostante sono permesse, in Europa no.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

Su edilizia scolastica e insegnanti il Pnrr è da rifare

Per ottenere risultati di apprendimento migliori è necessario ripensare il sistema di formazione degli insegnanti. Ma contemporaneamente vanno costruiti spazi adeguati ai nuovi processi formativi. Il Pnrr non sembra cogliere il nesso tra i due temi.

Cosa possiamo aspettarci dal governo Draghi

Il governo Draghi dovrà affrontare tre emergenze: sanitaria, economica e sociale. Le aspettative sono alte e il rischio di deludere concreto. Per vincere la sfida, Draghi dovrà mostrare di avere coscienza dei limiti dell’azione di governo, lungimiranza e capacità di compiere scelte dolorose.

Il Punto

L’esclusione di Trump da alcuni social network ha riportato alla luce il tema della libertà di espressione sulle piattaforme digitali: è il momento di trovare un linguaggio comune e delle procedure univoche. I tumulti di Washington hanno anche acceso i fari sul fragile rapporto tra disuguaglianze e democrazia. Riconoscere le cause del malcontento può evitare rischi maggiori per le nostre istituzioni.
Chiarezza, velocità e competizione: su queste basi vanno definite le politiche di promozione e sostegno all’innovazione delle imprese. Solo così si possono garantire crescita e sviluppo del paese. I tagli alla spesa scolastica incidono pesantemente sulle abilità cognitive degli studenti, accentuando divari già gravi. Serve investire in scuole digitalizzate, moderne e ben equipaggiate. Tra le diverse ripercussioni della pandemia e delle misure di lockdown, non vanno sottovalutate quelle sulla salute mentale della popolazione. Una ricerca mostra i primi risultati per l’Italia.

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Con i tagli alla spesa per la scuola cala l’apprendimento

Ridurre la spesa scolastica ha chiari effetti negativi sulle abilità cognitive degli studenti, accentuando divari già gravi. Investire in scuole digitalizzate, moderne e ben equipaggiate potrebbe invece migliorare l’insegnamento e l’apprendimento.

Anche nelle università italiane la Dad è qui per restare

Introdotta per offrire una formazione a chi non può frequentare le aule universitarie, la Dad diventa sempre più uno strumento di qualità, inclusivo e sostenibile. Le risorse del Recovery plan possono aiutare a superare i ritardi dei nostri atenei.

L’importanza di “andare” a scuola

In una situazione di confusione e in assenza di un reale coordinamento tra stato e regioni, slitta nuovamente la riapertura delle scuole superiori. Ma un’analisi mostra come il vero nodo sia rappresentato dal trasporto pubblico locale.

Il Punto

Al contrario di quanto si pensa, il Recovery Plan non sarà un “pasto gratis”: l’accesso alle risorse del Next Gen è condizionato al raggiungimento di obiettivi prefissati. Uno stimolo, quindi, a realizzare riforme cruciali.
Al di là della delusione per l’entità degli stanziamenti in sanità, il Pnrr contiene misure che – se realizzate – potranno avere ricadute positive sulla salute dei cittadini. Ma vanno definite meglio le strategie. Meno di 20 i miliardi destinati nella bozza del Piano a istruzione e ricerca. Perché non sia l’ennesima occasione sprecata, urge partire da un’analisi attenta delle cause dei problemi della scuola. Ancora più esigue le risorse previste per le iniziative volte alla parità di genere: servirebbe uno sforzo maggiore anche solo per aumentare l’offerta di asili nido. Sforzo che sarebbe ampiamente ripagato.
Nelle politiche per le famiglie l’Italia è agli ultimi posti in Europa. Oltre agli interventi diretti, però, vanno considerati gli interventi di welfare fiscale. Con effetti redistributivi diversi a seconda della misura. I vantaggi della tassazione sulla ricchezza sono indiscutibili. Ma, stante l’Imu, una nuova imposta dovrebbe andare a tassare patrimoni diversi da quello immobiliare. E i problemi riguardano l’accertamento.

Come di consueto, durante il periodo festivo, lavoce.info interrompe l’invio della newsletter. Continueremo comunque ad aggiornare il sito con nuovi articoli. Ai lettori e ai collaboratori la redazione augura buone Feste e un sereno 2021.

Il 17 dicembre si è tenuto, eccezionalmente online, il nostro convegno annuale: abbiamo parlato di finanza pubblica e ricerca alla sfida del Covid. Chi non è riuscito a seguire la diretta può recuperare l’evento su ZoomFacebook.
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La scuola “Next Gen” ha bisogno di solide basi

Nella bozza del Pnrr a “Istruzione e ricerca” sono destinati 19,2 miliardi. Per evitare l’eccessiva frammentazione delle risorse, si deve partire da un’analisi attenta delle cause dei problemi e su questa base formulare proposte per risolverli.

La Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza in quattro grafici

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