Oggi serve una rete di protezione in grado di rispondere ai nuovi rischi sociali e di intervenire in modo rapido e universale all’emergere di crisi. C’è però un pericolo: dividere in due la società tra chi riceve i trasferimenti e chi finanzia il welfare.
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Il Tribunale europeo ha annullato la decisione della Commissione secondo la quale il Lussemburgo avrebbe favorito Amazon riservandole un trattamento fiscale di vantaggio. La sentenza mostra che per le tecnologie il valore di mercato va negoziato.
Una patrimoniale ben concepita sarebbe non solo un innegabile progresso sul piano dell’equità generale, ma anche un grande miglioramento rispetto alle irrazionalità del sistema. Serve un progetto a medio termine per realizzare valori di lungo periodo.
Il “decreto Rilancio” estende notevolmente la negoziabilità dei crediti fiscali sui lavori di ristrutturazione edilizia. La norma solleva varie questioni: dall’impatto sui conti pubblici agli effetti macroeconomici, alla possibile creazione di moneta.
In Italia solo l’1 per cento della tassazione ambientale viene speso in protezione dell’ambiente. Serve una riforma generale. A partire dall’ecotassa sul conferimento dei rifiuti in discarica, che va destinata alla costruzione degli impianti già previsti.
Un intervento temporaneo sulle aliquote Iva potrebbe contribuire a sostenere i consumi nel breve periodo, senza penalizzare troppo le casse dello stato. Non va però trasformato in una misura permanente. Ed è meglio evitare annunci a cui non seguono fatti.
Il cuneo fiscale è davvero uno dei principali problemi dell’Italia di oggi? I dati mostrano che se lo è, lo condividiamo con Germania e Francia. Più che a una sua riduzione dovremmo quindi puntare a investimenti per aumentare la produttività del paese.
La legge di bilancio 2019 estende il regime dei minimi per le partite Iva. Le condizioni per rientrarvi così come disegnate dal governo Conte aprono la via a comportamenti strategici da parte dei contribuenti. E creano comunque incentivi all’evasione.
Da Apple a Starbucks, l’evasione delle multinazionali costa ogni anno decine di miliardi ai paesi europei, distorcendo la concorrenza e aggravando i bilanci pubblici. Per contrastare il fenomeno entra in vigore la direttiva anti-elusione: sarà efficace?
Facebook attribuirà ad uffici nazionali (e non più alla sola Irlanda) i ricavi ottenuti nei vari paesi europei. Effetto della minaccia della web tax e delle altre iniziative Ue contro i colossi di internet? In ogni caso un cambio di atteggiamento verso il fisco a 360 gradi.