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La pandemia pagata dalle donne

La pandemia ha colpito di più le donne. È più alta per loro la probabilità di perdere il lavoro ed è aumentata la richiesta di cure all’interno della famiglia. La risposta dovrebbe essere in politiche e pratiche che disegnino un nuovo sistema di welfare.

L’aria cattiva d’Europa costa cara

Le perdite di benessere dovute all’inquinamento atmosferico in Europa equivalgono a 600 miliardi di euro. Il Green Deal europeo e le risorse del Recovery Fund destinate all’ambiente basteranno per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo?

Il Punto

Larga vittoria del “sì” al referendum sul taglio dei parlamentari e nessuna spallata al governo dalle regionali. Le uniche ripercussioni del voto potrebbero riguardare la leadership del centrodestra.
La vendita di Borsa italiana potrebbe dare vita a un mercato borsistico paneuropeo, guidato da un asse franco-italiano. Un’opportunità per il nostro paese, ma ad alcune condizioni.
Non il migliore degli accordi possibili ma quello siglato tra AssoDelivery e Ugl-Rider è il primo contratto nazionale a regolare il lavoro dei ciclofattorini. Salvando il settore dalla paralisi. Italia al penultimo posto in Europa per numero di occupati nei settori chiave del welfare: istruzione, sanità, servizi sociali e Pa. Per adeguarsi alla media ne servirebbero 2 milioni in più.
In un momento già delicato, la morte di Bader Ginsburg fa aumentare la tensione a poche settimane dalle presidenziali Usa. È a rischio la tenuta stessa della democrazia americana?

Verrà comunicata a breve la proposta vincitrice del concorso di idee “Un settore pubblico acceleratore di sviluppo”, rivolto a tutti gli studenti universitari e di dottorato. La premiazione avverrà nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento.

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Troppo pochi lavoratori nel welfare italiano

I numeri sugli occupati in quattro settori chiave come istruzione, sanità, servizi sociali e pubblica amministrazione sono impietosi: l’Italia è al penultimo posto in Europa. Per adeguarsi alla media europea servirebbero 2 milioni di lavoratori in più.

Il Punto

Rimuovere gli ostacoli alla concorrenza e quindi alla crescita: una necessità più che mai attuale. Una lezione utile può venire da alcune norme del decreto “salva Italia” varato dal governo Monti. Finora Garanzia Giovani non ha dato i risultati sperati. Questo perché alle politiche attive e all’investimento in capitale umano si continuano a preferire le assunzioni di forza lavoro a basso costo.
L’emergenza-Covid ha messo sotto pressione l’equilibrio tra lavoro e famiglia. Un aiuto per ridurre il divario di genere può arrivare dal welfare interaziendale. Anche lo sport risente della pandemia: uno studio mostra come gli stadi vuoti influiscano negativamente sulle prestazioni degli atleti.
L’Italia si rivela spaccata in due anche nella gestione dei rifiuti organici. La libertà di movimentarli sul territorio nazionale deve convivere con l’esigenza di avere impianti di prossimità.

Ultima puntata de “Le parole chiave dell’economia”, il podcast de lavoce.info in collaborazione con il Festival di Trento: Green economy, con Marzio Galeotti e Alessandro Lanza.

Si è chiuso il concorso di idee “Un settore pubblico acceleratore di sviluppo”, rivolto a tutti gli studenti universitari e di dottorato. Le proposte che ci sono arrivate sono ora in fase di valutazione e l’idea vincitrice sarà premiata nel corso del Festival dell’Economia di Trento.

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Il Punto

Per colmare il gap di genere nelle prospettive di carriera il voucher Mba prospettato dal governo non sembra una buona soluzione. Meglio concentrarsi su carriere universitarie, tempi di lavoro e cura e politiche salariali. Nemmeno quella di emettere titoli perpetui per far fronte all’aumento del debito pubblico sembra una proposta in grado di reggere alla prova dei fatti: poca la domanda, troppo il rischio di dare segnali di debolezza.
Il decreto rilancio ha solo ventilato l’introduzione del voto plurimo nelle società quotate. Idea non priva di spunti interessanti, che alla fine è però naufragata. Rimanendo tra le aziende quotate, l’impatto della crisi non è stato uguale per tutte: uno studio dimostra che quelle con una proprietà familiare hanno retto meglio. Molti i miliardi in arrivo dallo stato per la ricapitalizzazione delle imprese: servono regole chiare e strumenti partecipativi per evitare una presenza troppo ingombrante.
Quella causata dalla pandemia di Covid-19 non è la prima crisi globale del secolo: le misure di sostegno al reddito dei lavoratori messe in campo dieci anni fa, però, furono diverse. Con effetti diversi sulla disoccupazione.

È online anche la terza puntata del podcast del Festivaleconomia, realizzato da lavoce.info in collaborazione con l’Università di Trento. Parola chiave della settimana: Salute, con Gilberto Turati.

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Due crisi, due welfare*

Gli anni Duemila hanno già visto due crisi: la prima è quella finanziaria del 2008-2009, la seconda è quella sanitaria di oggi. Per sostenere il reddito dei lavoratori si è però fatto ricorso a misure diverse. Con riflessi nei dati sulla disoccupazione.

Voltiamo pagina sull’assistenza agli anziani in casa

Il dl “Rilancio” raddoppia nel secondo semestre del 2020 i finanziamenti per l’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti. Si può e si deve rendere strutturale questo aumento. Ma serve un profondo ripensamento dell’intero sistema.

È l’ora del reddito di base*

Nella crisi causata dalla pandemia il reddito di cittadinanza andrebbe trasformato in un reddito di base parziale. Si avrebbe così una semplificazione e una standardizzazione degli interventi, per garantire una rete di protezione costante nell’emergenza.

Il Punto

“Un’Europa più vicina ai cittadini”: facile a dirsi, difficile a farsi. Un modo concreto potrebbe essere quello concentrare ed etichettare i fondi Ue che finanziano programmi sociali anziché disperderli. Costruendo un’Unione sociale che armonizzi i welfare nazionali per dare protezione a tutti gli europei. Concludiamo così il confronto – raccolto in un comodo Dossier – su cosa fa e cosa potrebbe fare la Ue in vista del voto di domenica per il Parlamento di Strasburgo. Anche di questi temi si parlerà al Festival dell’Economia di Trento tra giovedì 30 maggio e domenica 2 giugno. Nei quattro giorni tutti a discutere anche con molti autori de lavoce.info.
Assenti ingiustificati alle riunioni internazionali o messi a margine, i tre leader e il ministro degli Esteri del governo “del cambiamento”, dopo un anno non hanno messo a segno un solo obiettivo di politica estera. Meglio è andato tra mille difficoltà e insuccessi l’outsider Giovanni Tria. Proprio il governo che ha il capo della Lega come azionista che fa la voce grossa non ha portato a casa neanche il federalismo differenziato per Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Dopo tanti rinvii è tornato fuori. Ma non si capisce come sarà finanziato e che ruolo avrà il Parlamento nel trasferimento delle competenze.
Sarà lo spirito dei tempi, ma c’è aria di fronda nella magistratura verso il Jobs act. La Cassazione interpreta le norme sul licenziamento come se ci fosse ancora il lavoratore inamovibile dal suo “posto fisso”, anche nel caso di illeciti. Legittimo dubitare che questa fosse la volontà del legislatore.
Le domande per il reddito di cittadinanza sono molto meno di quanto atteso. Soprattutto perché i requisiti richiesti agli stranieri li tengono lontani da questo sussidio. Alla faccia di quanto scrive la Costituzione che vieterebbe le discriminazioni.
La banda larga favorisce sensibilmente la crescita di fatturato e produttività (non dell’occupazione) delle imprese. Lo dice uno studio pilota sull’installazione di internet veloce nelle zone rurali del Trentino.

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