Il costo economico globale dei crimini informatici raggiungerà i 10,5 trilioni di dollari nel 2025. Non stupisce che il mercato della sicurezza informatica sia in crescita. L’Italia però è ultima tra i paesi del G7 per investimenti in questo campo.
Pandemia, inflazione e guerra in Ucraina hanno reso più difficile il processo europeo di transizione energetica. In più, per il solare c’è da fare i conti con il ruolo predominante della Cina nella produzione di componenti e con la concorrenza degli Usa.
I giornali hanno ripreso una ricerca sui salari in alcune province. I numeri sono spropositati, ma non c’è stato alcun controllo con fonti più affidabili. Produzione e recezione acritica di statistiche come queste non aiutano nell’analisi dei problemi.
Da più di due anni l’Unione Europea emette una discreta quantità di “Eu Bonds”. Non hanno assunto però le caratteristiche di un free risk asset e i loro tassi d’interesse sono superiori non solo a quelli tedeschi, ma anche a quelli francesi e spagnoli.
Il ciclo di rialzi dei tassi dovrebbe portare a un raffreddamento dell’inflazione secondo i modelli Bce, al costo però di una recessione. I ritardi nella trasmissione degli impulsi monetari non consentirebbero, se necessari, tempestivi cambi di rotta.
È passato un anno esatto dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Cosa è cambiato dal 24 febbraio 2022? L’Unione europea ha dovuto rivedere in tutta fretta la sua politica energetica, Sono così diventate evidenti questioni cruciali prima ignorate e divergenze di interessi fra i diversi paesi che la compongono. La comunità internazionale ha risposto all’intervento russo con vari pacchetti di sanzioni sempre più dure contro Mosca. Sono state efficaci? L’economia della Russia non è crollata, grazie anche alle contromosse della banca centrale del paese. Tuttavia, un’analisi indipendente, non basata su dati ufficiali, segnala un forte rallentamento delle attività economiche nel paese negli ultimi tempi. D’altra parte, dal punto di vista del diritto internazionale alcuni dei provvedimenti che comunemente definiamo “sanzioni” sono in realtà misure unilaterali. La distinzione ha un peso nello stabilire la legalità delle restrizioni imposte, che va valutata caso per caso. La guerra ha obbligato più di otto milioni di persone a lasciare l’Ucraina. L’Unione europea non ha però cambiato politica sulle migrazioni e ha adottato un ingiustificato doppio standard, riconoscendo la protezione umanitaria temporanea solo ai cittadini ucraini e non ai due milioni di rifugiati, provenienti dall’Ucraina, ma di altra nazionalità. La legge di bilancio ha aumentato l’accisa sulle sigarette nella componente più efficace nel rispondere alle indicazioni dell’Oms per ridurre l’abitudine al fumo e, dunque, i danni alla salute. Ma l’Italia resta ancora lontana dagli altri paesi europei su questo tema.
Dal 24 febbraio 2022 a oggi, lavoce.info si è occupata spesso della guerra e delle sue conseguenze, analizzandone gli aspetti economici, politici e sociali. Per offrire ai nostri lettori una visione complessiva delle molte e diverse implicazioni del conflitto, abbiamo raccolto questi interventi nell’e-book “Un anno di guerra in Ucraina”, disponibile qui.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Abbiamo realizzato una serie di grafici su vari aspetti collegati al conflitto in Ucraina, a partire dall’efficacia delle sanzioni, l’andamento dell’economia russa e l’esodo dai territori in guerra.
Lavoce non ospita pubblicità e i nostri contenuti sono aperti a tutti. Per svolgere il nostro lavoro nel modo migliore possibile, abbiamo quindi bisogno del supporto dei lettori: sostienici con una donazione, anche piccola!
È ormai passato un anno dall’invasione russa in Ucraina e gli equilibri mondiali si sono infranti. Questo conflitto è stato l’unico ad avere avuto un impatto così rilevante sulla crescita mondiale, sull’inflazione, sul commercio e sulle relazioni internazionali dalla fine della Seconda guerra mondiale ad oggi.
In questo ebook, disponibile gratuitamente, abbiamo ripercorso l’ultimo anno di conflitto analizzando le sfaccettature economiche, politiche e sociali.
Puoi scaricarlo compilando il modulo a questo link.
È passato esattamente un anno dall’invasione russa dell’Ucraina. Per frenare l’offensiva, i paesi occidentali hanno adottato migliaia di sanzioni nei confronti della Russia. Queste hanno provocato un rallentamento dell’economia russa, ma non sono state efficaci quanto previsto. Il conflitto ha causato anche una crisi umanitaria e a preoccupare è il destino dei rifugiati ucraini in territorio russo.
Abbiamo preparato questa serie di grafici dove riassumiamo le conseguenze economiche, politiche e sociali della guerra.
Nell’ultimo anno il tema della sicurezza e dei costi dell’energia è diventato una preoccupazione costante per molte famiglie e imprese. La crisi ci offre tre lezioni. E la consapevolezza che la transizione energetica è su un percorso tortuoso.