Ragioni di gettito hanno portato il governo a non rinnovare lo sconto sulle accise sui carburanti. È una scelta che andrebbe letta anche alla luce dell’attuazione del Pnrr, che prevede importanti investimenti per la transizione ecologica.
Cambiamento climatico e aumento delle disuguaglianze sono fenomeni complessi e interconnessi. Eventi estremi causeranno una crescita delle disparità di reddito globali e anche tra regioni europee. Servono politiche di adattamento e mitigazione.
Le banche centrali dei paesi avanzati registreranno probabilmente forti perdite nei prossimi anni. Sono la conseguenza delle politiche monetarie non convenzionali adottate a partire dalla crisi finanziaria. Come la banca d’Italia affronterà la situazione.
In questo periodo si parla molto di carburanti e di come ridurre – o almeno contenere – il loro prezzo. Poco si parla invece di clima. Eppure, c’è un legame stretto tra le due questioni perché per tagliare le emissioni di CO2 è necessario tagliare i consumi energetici e in particolare quelli largamente basati su fonti fossili, come i trasporti. Prezzi più alti per benzina e gasolio possono contribuire a raggiungere l’obiettivo. Anche riportare le accise al valore pre-guerra in Ucraina può servire a diminuire l’inquinamento, specie nel contesto dell’attuazione del Pnrr, che prevede investimenti per il trasporto pubblico locale e misure per favorire la rigenerazione urbana. D’altra parte, azioni contro il cambiamento climatico sono sempre più indispensabili perché i fenomeni estremi aumenteranno le disuguaglianze non solo nei paesi in via di sviluppo, ma tra le diverse regioni dell’Europa. Resta incompiuto nel nostro paese il passaggio a un sistema previdenziale compiutamente contributivo. Pesa, infatti, la poca trasparenza sui coefficienti di trasformazione e sul tasso di sconto scelto a suo tempo per maggiorarli. Sui bilanci delle banche centrali si iniziano a vedere le conseguenze delle politiche monetarie non convenzionali adottate negli ultimi anni. È probabile che si avvii così una rilettura critica della loro efficacia e una più attenta valutazione dei loro costi e benefici. L’azione di destabilizzazione messa in atto dai sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro, con l’assalto ai palazzi del potere a Brasilia, punta a indebolire l’azione di governo di Lula, specialmente su ambiente e riduzione della povertà.
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È stata pubblicata la tabella con i nuovi coefficienti di trasformazione per il biennio 2023‑2024. Grava su di loro la mancanza di trasparenza che li caratterizza fin dai primi passi della riforma Dini. La via maestra è l’aumento dell’età pensionabile.
L’assalto a Brasilia è stata un’azione di destabilizzazione, che sembra rientrare in una strategia per creare instabilità politica e indebolire il programma di governo di Lula. Sono a rischio anche gli obiettivi ambientali e di riduzione della povertà.
Presentata come un sistema semplice, nella sua applicazione la flat tax disegnata dal governo si rivela assai complicata perché comporta svariati calcoli di convenienza fiscale. Una complessità che si aggiunge ai problemi di equità, con un trattamento sempre molto differenziato tra lavoratori dipendenti e autonomi. I dati dimostrano che il rincaro dei carburanti alla pompa dipende quasi esclusivamente dalla scelta di non rinnovare lo sconto sulle accise. D’altra parte, una loro riduzione strutturale appare difficile, visto che sono una delle principali fonti di entrate per le casse pubbliche. Anche il fact-checking delavoce.info si è occupato dei prezzi dei carburanti basandosi sulle dichiarazioni dei ministri Matteo Salvini e Gilberto Pichetto Fratin sulle presunte speculazioni degli esercenti dei distributori.Quota 103 è l’ultimo di tanti interventi che dal 1995 hanno modificato le regole del sistema previdenziale italiano. Ci sarebbe bisogno invece di semplicità, chiarezza e trasparenza verso i cittadini, con un intervento capace di razionalizzare le diverse gestioni previdenziali stratificate in quasi trent’anni di scelte politiche poco lungimiranti. Le imprese che si aggiudicano un appalto pubblico hanno più probabilità di sopravvivenza rispetto a quelle, simili per altre caratteristiche, che lavorano solo con i privati. Lo dimostra uno studio ed è un elemento da tenere in considerazione nel momento in cui l’attuazione del Pnrr incrementa la spesa per appalti. Gli Usa si preparano a vietare le clausole di non concorrenza imposte dalle aziende ai lavoratori. Non si limitano più a tutelare i legittimi interessi del datore di lavoro e finiscono per ostacolare la diffusione della conoscenza, con effetti negativi sull’innovazione e la crescita. Nel 2021 Tunisia ed Egitto erano il secondo e il quarto paese di origine dei migranti arrivati in Italia sulla rotta del Mediterraneo. Solo con riforme importanti, che incidano sulla situazione economica e occupazionale dei due stati, si potranno ridurre i flussi migratori.
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La flat tax è un regime fiscale originariamente pensato per essere semplice. Nella realtà si rivela molto complicato e consente vari calcoli di convenienza fiscale. Senza dimenticare che determina un trattamento fiscale molto differenziato tra lavoratori dipendenti e autonomi.
Per un’impresa un euro di fatturato da un committente pubblico può avere effetti diversi rispetto a un euro ottenuto da uno privato. In Italia è una differenza particolarmente rilevante per la probabilità di sopravvivenza delle aziende sul mercato.
Sotto il profilo della logica attuariale e dell’equità, il sistema retributivo non dovrebbe più esistere. Bisognerebbe disegnare regole previdenziali più omogenee e semplici, capaci di tutelare il patto generazionale alla base del sistema a ripartizione.