GIOVEDì 28 NOVEMBRE 2024

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Tutto cambia, ma non la Rai

L’organizzazione Rai è caratterizzata da dirigenti e giornalisti con forti fedeltà politiche, che si frappongono a ogni ipotesi di cambiamento. Intanto, il mondo della televisione si cimenta con il tramonto del duopolio e l’affacciarsi di nuove crisi.

Soldi ai partiti: un pericoloso salto all’indietro

Sull’onda dell’inchiesta di Genova, si torna a parlare di finanziamento pubblico ai partiti. Il dibattito aperto può essere utile per non ripetere errori del passato. E senza dimenticare che anche il sistema attuale pesa di fatto sulle casse dello stato.

Il Punto

Cancellare alcune parti del Jobs act e ripristinare l’articolo 18, come chiede il referendum promosso dalla Cgil, rischia di essere solo un obiettivo di bandiera, che non aiuterà a migliorare le condizioni complessive del mondo del lavoro. Come mostrano le statistiche, dopo l’introduzione della legge, i licenziamenti non sono aumentati, anzi tendono a diminuire. Attraverso il programma Gol, il Pnrr destina ingenti risorse alle attività formative rivolte ai lavoratori disoccupati con basse competenze di base. Sono però pochissimi quelli che vi partecipano. Sull’esempio di altri paesi, sarebbe opportuno ridisegnare le politiche attive partendo dalle caratteristiche degli utenti. A utilizzare gli incentivi governativi introdotti per favorire gli investimenti delle imprese sono soprattutto le grandi aziende manifatturiere del Nord. Mentre sono le piccole e medie che ne trarrebbero più vantaggio. I nuovi programmi di incentivazione dovrebbero proporre soluzioni che favoriscano sia le Pmi sia la creazione di infrastrutture tecnologiche e filiere produttive integrate. Netflix non diffonderà più trimestralmente i dati sul numero dei suoi abbonati. La notizia è la diretta conseguenza del cambiamento del modello di business, con l’ingresso della pubblicità. Ora, la competizione per la conquista del tempo del consumatore si allarga: non riguarda più solo gli altri servizi di streaming, ma anche le tv tradizionali, fino alle piattaforme internet di video, ai social media e ai video giochi.

Dall’11 maggio è in edicola e sul web il secondo numero di eco, dedicato al futuro dell’Europa, a come renderla meno vulnerabile a ricatti, pressioni e shock che arrivano dall’esterno, minimizzando le ripercussioni di queste scelte sulla crescita, già̀ di per sé anemica, dell’Unione. eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero è dedicata alle statistiche sui satelliti lanciati da Stati Uniti, Cina, Russia ed Europa dal 2016 al 2023.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

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Incentivi per investimenti: chi li usa e chi dovrebbe usarli*

Rispetto al passato, gli incentivi fiscali per investimenti sono diventati più efficaci. Restano alcune criticità, comprese quelle legate all’utilizzo dei crediti di imposta nelle piccole imprese e al loro coordinamento con le politiche infrastrutturali

Con l’arrivo della pubblicità Netflix cambia pelle

Niente più dati trimestrali sul numero degli abbonati: la decisione di Netflix ha colto di sorpresa gli analisti. Ma è coerente con il nuovo modello di business, nel quale la pubblicità diventa sempre più centrale. Allargando il campo della competizione.

Perché ai disoccupati non interessa la formazione

Sono pochi i disoccupati che partecipano alle attività formative previste dal programma Gol. Perché non è semplice convincere adulti con altre priorità a parteciparvi. La soluzione è studiare politiche attive disegnate sulle caratteristiche degli utenti.

Jobs act: cancellarlo non risolve i problemi del lavoro

Il referendum sul Jobs act vuole ripristinare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Anche se la regolamentazione dei rapporti di lavoro va rivista e i controlli aumentati, non è la strada per ridurre il precariato. Lo mostrano le statistiche.

Il Punto

Con la stagione estiva alle porte, la questione delle concessioni balneari continua a tenere banco. Come ha ribadito anche l’ultima sentenza del Consiglio di stato, agli stabilimenti balneari va applicata senza ulteriori proroghe la direttiva servizi. D’altra parte, non appare convincente neanche la misurazione delle aree libere effettuata dal governo per dimostrare che la risorsa “accesso al mare” non è scarsa o l’esonero perché società senza scopo di lucro. Federal Reserve e Bank of England hanno annunciato da tempo quali saranno le caratteristiche della gestione operativa della politica monetaria che attueranno nella “nuova normalità”. La Banca centrale europea, invece, mantiene una certa ambiguità tra un sistema dove l’eccesso di liquidità è creato dalla domanda e uno dove è creato dall’offerta. La globalizzazione così come l’abbiamo conosciuta negli ultimi trent’anni sembra arrivata alla fine. Un libro di Marco Magnani prefigura scenari futuri con una forte regionalizzazione degli scambi, fondata più sulla politica che sull’economia, in un quadro di instabilità delle relazioni internazionali. I motivi di speranza si concentrano sulla capacità delle democrazie liberali di promuovere i propri valori.

È in edicola e sul web il numero di aprile di eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri. eco vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero è dedicata alle statistiche diffuse dal governo cinese sull’andamento dell’economia del gigante asiatico.

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Bce ancora in cerca di un assetto operativo

La Bce non ha ancora definito il quadro operativo che emergerà dalla normalizzazione, come invece hanno fatto altre banche centrali. Nella scelta di un sistema dove l’eccesso di liquidità è creato dalla domanda o dall’offerta, è rimasta in mezzo al guado.

Timori e speranze nel dopo-globalizzazione

Si possono riconoscere alcuni tratti comuni nelle globalizzazioni di ieri e di oggi. Se ora siamo di fronte alla fine di un ciclo, che cosa accadrà in futuro? Un libro di Marco Magnani prefigura scenari di forte instabilità delle relazioni internazionali.

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