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Giove 2004 protegge la ricerca

E’ un “public use file” e mette a disposizione dei ricercatori la gran mole di informazioni raccolte dalla rete dei Centri per l’impiego del Veneto a partire da metà Anni Novanta. Nel rispetto del codice di deontologia per il trattamento di dati personali per scopi scientifici, permette un uso intenso e differenziato della base di dati, assecondando la pluralità di esigenze e di linee conoscitive. Se altri osservatori regionali sul mercato del lavoro seguiranno questo esempio, sarà poi possibile studiare e comparare diverse realtà locali.

Il 2 febbraio Veneto Lavoro ha presentato Giove 2004, un “public use file” realizzato dall’osservatorio regionale sul mercato del lavoro, con la collaborazione del dipartimento di Scienze statistiche dell’università di Padova, a conclusione di una lunga attività di analisi dei dati amministrativi di base. L’iniziativa – favorita dal nuovo testo unico sulla privacy e in particolare dal codice di deontologia per il trattamento di dati personali per scopi scientifici, che regola in maniera specifica l’accesso a microdati di origine amministrativa per motivi di ricerca – si pone nel solco di una progressiva apertura degli archivi amministrativi alle esigenze della comunità dei ricercatori. Ne sono altri recenti esempi Whip (il Work History Italian Panel prodotto dal Laboratorio R. Revelli di Torino) e Clap (il campione longitudinale degli attivi e dei pensionati un progetto attivato dal ministero del Welfare, presentato in questo sito da Paolo Sestito), entrambi tratti dagli archivi amministrativi dell’Inps.

La novità di Giove 2004

In questo quadro, Giove 2004 rappresenta un significativo elemento di novità, innanzitutto dal punto di vista dei contenuti informativi. Esso riunisce e mette a disposizione la gran mole di informazioni raccolte dalla rete dei Centri per l’impiego del Veneto (Silv – Sistema informativo del lavoro veneto, basato sugli archivi Netlabor).
Giove 2004 è un panel database che comprende tutti i movimenti – assunzioni, cessazioni, trasformazioni e proroghe – attivati e comunicati da unità locali venete (riguardanti quindi sia lavoratori residenti, sia lavoratori immigrati) intervenuti nel mercato del lavoro regionale dopo l’informatizzazione dei Centri per l’impiego, quindi a partire dagli anni 1995-1996. Sono inclusi, inoltre, i movimenti riguardanti lavoratori veneti attivati da unità locali extraregionali. L’universo di riferimento è quello che la legge obbliga agli adempimenti previsti in materia di comunicazioni sui rapporti di lavoro: la totalità del lavoro dipendente privato e alcune tipologie di rapporti di lavoro dipendente attivate dal settore pubblico.
In termini temporali, la copertura dell’archivio si può considerare totale a partire dal 1998. I microdati sono stati “estratti” dagli archivi amministrativi a marzo 2004: per molti, ma non tutti, sono i Centri per l’impiego, completi fino a tutto il 2003. Su di essi è stata condotta un’attività di editing, per consentirne la fruibilità: eliminazione degli identificatori diretti per il rispetto della privacy; risoluzione di molteplici problemi di congruenza (errori, incoerenze, duplicazioni, overlapping); organizzazione del database in modo da agevolare la leggibilità dei percorsi lavorativi. In merito alle operazioni realizzate sui dati amministrativi di base, è fornita un’ampia documentazione. Per dare un’idea delle dimensioni, Giove 2004 contiene circa 10 milioni di movimenti riferiti a 1,8 milioni di lavoratori impiegati presso 350mila unità locali.

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Una nuova procedura per l’accesso ai dati

Giove 2004 è un rilevante passo verso la “liberazione dei dati” e verso l’abbandono di quella “concezione patrimoniale” delle informazioni detenute, che non di rado ha contraddistinto le amministrazioni pubbliche italiane.
Finora, infatti, sui microdati amministrativi di Silv-Netlabor hanno potuto lavorare solo i ricercatori di Veneto Lavoro e delle amministrazioni provinciali. Si tratta di un limite rilevante. La ricchezza della base di dati, con i percorsi di ricerca che consente, rimane sotto-utilizzata. Anche nella ricerca, come in altri campi della vita sociale, il monopolio non è la soluzione migliore. È vero, anzi, l’opposto. La ricerca scientifica è un processo incrementale, che poggia sulla discussione aperta e sulla competizione fra spiegazioni alternative. La possibilità che una molteplicità di studiosi possa condurre analisi sugli stessi dati è fondamentale.  Gli obiettivi che Veneto Lavoro si propone con la produzione e la messa a disposizione di Giove 2004, sono:

– valorizzare il contenuto distintivo dei dati raccolti dalle province venete tramite i Centri per l’impiego;

– ridurre drasticamente l’autoreferenzialità del Sistema informativo del lavoro, allargando ai ricercatori la possibilità di utilizzare le informazioni elementari;

– favorire un uso intenso e differenziato della base di dati, assecondando la pluralità di esigenze e di linee conoscitive.

Nella sostanza, Giove 2004 è un “public use file” per la comunità scientifica. Ma con qualche attenzione alle modalità di distribuzione. Nel rispetto del codice di deontologia per il trattamento di dati personali per scopi scientifici, la comunicazione del database ai ricercatori interessati avverrà a seguito della presentazione a Veneto Lavoro di un progetto di ricerca e dell’esplicita assunzione degli obblighi di rispetto della privacy nel trattamento dei dati. Condizioni e procedure per l’accesso a Giove 2004 saranno disponibili entro il 20 febbraio sul sito di Veneto Lavoro: www.venetolavoro.itÈ previsto sin d’ora che, quando possibile, Giove 2004 sia sostituito da una versione rinnovata – Giove 2005 – che aggiornerà al 2004 i dati sui movimenti e sarà arricchita con ulteriori informazioni (liste di mobilità; disoccupazione amministrativa).
Poi sarà l’esperienza, il confronto tra fornitori e utilizzatori-ricercatori, a indicare in che direzioni sarà utile procedere. Per intanto, è interessante che si sia aperta una strada, che consente di “viaggiare” nel mercato del lavoro veneto. E, dato il notevole livello di informatizzazione presente in diversi contesti regionali, analoghe strade potranno essere aperte da altri osservatori regionali sul mercato del lavoro, mettendo quindi i ricercatori in condizione di studiare e comparare diverse realtà locali.

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  1. Salvatore Pirrone

    Accolgo con estremo favore la notizia di un altro “public file” che si somma a quelli che hanno fatto la loro uscita negli ultimi tempi.
    Se poi Giove si arricchisse di informazioni relative al rapporto tra i cd. “disoccupati amministrativi” ed i Centri per l’Impiego (in primo luogo lo status ed in secondo i servizi offerti ed erogati), alla iscrizione nelle liste speciali (mobilità e disabili) ed alla formazione professionale, esso sarebbe il naturale complemento di CLAP (che contiene le informazioni sui periodi di contribuzione).
    Il congiungimento dei due archivi consentirebbe al ricercatore di ricostruire tutto il percorso occupazionale dei lavoratori; esso richiederebbe tuttavia di lavorare su archivi con identificativi non oscurati, ponendo quindi ulteriori problemi di privacy, sicuramente non insuperabili dal punto di vista del diritto, ma forse difficili da far digerire alle amministrazioni pubbliche che detengono i dati.

    • La redazione

      Alcune questioni ci sono già presenti e, se ne avremo le forze, le affronteremo. Ciò vale per l’estensione di Giove ai cosiddetti “disoccupati amministrativi” e alle liste di mobilità.
      Su altri fronti, invece, vi sono risvolti delicati o seri ostacoli. Toccano aspetti delicati le liste speciali per i disabili, per ragioni di privacy: e almeno nella fase di primo consolidamento di Giove siamo riluttanti a caricarci di questi ulteriori problemi. Per altri temi, vi sono invece ostacoli oggettivi. L’erogazione di servizi da pare dei Centri per l’impiego è difficilmente documentabile con Netlabor – il database amministrativo sul quale poggia la costruzione di Giove – così come ora configurato. Per un altro verso, la formazione professionale non è oggi entro il nostro dominio di osservazione.

      Affascinante – ma nello stesso tempo problematica – è poi la prospettiva di integrazione dei due archivi: CLAP e Giove. Ovviamente, il linkage richiede di lavorare con identificativi diretti. Qui ci si confronta con i vincoli della normativa sulla privacy, particolarmente severi perché vi è coinvolto l’Inps, soggetto del Sistema statistico nazionale, per il quale valgono regole più stringenti che non per la comunità dei ricercatori. In sintesi: (i) condividiamo l’obiettivo; (ii) un’ipotesi ragionevole per perseguirlo potrebbe prevedere che l’operazione di linkage e integrazione degli archivi sia responsabilità di un solo soggetto, il quale si faccia poi carico della diffusione della base di microdati integrata, priva di identificativi diretti; (iii) per questo riteniamo indispensabile il coinvolgimento dell’Inps.

      Bruno Anastasia e Ugo Trivellato

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