L’eventuale attivazione dello scudo anti-spread della Bce è condizionata al rispetto delle regole fiscali europee da parte del paese interessato. Diventa così cruciale la discussione sulla riforma del Patto di stabilità, che vede ora l’Italia più debole.
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Il nuovo scudo anti-spread prevede condizioni severe per il suo utilizzo. Occorrerà rispettare tutte le regole europee e dimostrare di avere un debito sostenibile. Il Consiglio Bce si riserva ampi margini di discrezionalità.
Una proposta di direttiva europea introduce doveri di diligenza su ambiente e diritti umani applicabili sia alle società, sia ai loro amministratori, lungo l’intera catena del valore. Rischia di non essere ben calibrata nei contenuti e negli effetti.
La Banca centrale europea ha dichiarato che è allo studio un nuovo strumento per evitare la “frammentazione” del mercato del credito nell’Eurozona. Un esplicito controllo del livello degli spread potrebbe avere vantaggi rispetto al Quantitative easing.
La Bce deve essere liberata dal compito di ridurre gli spread, per concentrarsi sul suo mandato principale. L’istituzione di una Agenzia europea del debito, insieme a regole fiscali equilibrate, potrebbe garantire stabilità senza causare recessione.
L’Eurozona non ha ancora un vero scudo anti-spread. Il nuovo strumento annunciato dalla Bce è avvolto nel mistero. Basterà la flessibilità nel riacquisto dei titoli? Intanto l’Omt è andato in soffitta.
In un precedente articolo, abbiamo proposto un’architettura per la creazione di un’Agenzia europea del debito (Eda), simulando poi la sua efficacia nel caso in cui fosse stata istituita già nel 2002. In questo contributo analizziamo un caso specifico e i benefici generali dell’Eda.
Se un’Agenzia europea del debito fosse già stata presente nel 2002, si sarebbe probabilmente rivelata uno strumento utile per assorbire il debito europeo e creare un safe asset senza mutualizzazione del debito.
L’Europa ha risposto alla crisi umanitaria causata dalla guerra in Ucraina in modo unitario e solidale, con un piano in dieci punti per la gestione dei rifugiati. Ora tocca al sistema di accoglienza far sì che l’emergenza si trasformi in integrazione.