Rispetto a Francia e Germania, in Italia si registra una più alta diseguaglianza dei redditi da lavoro annuali. Che non dipende però da particolari disparità nelle retribuzioni, quanto dal numero di persone che non lavorano e non hanno alcun reddito.
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Più che ai livelli delle retribuzioni, l’andamento della disuguaglianza salariale in Italia è legato a quello della stabilità e intensità del lavoro. Le nuove norme facilitano l’ingresso nel mercato, ma con contratti atipici che tendono a rimanere tali.
In vista della legge di bilancio, il segnale sulle pensioni è chiaro: in un contesto di bassa crescita economica, incipiente inverno demografico e alta incertezza, si restringe lo spazio per le uscite anticipate. Resta poi la questione dell’indicizzazione.
Il governo ha varato il primo decreto di attuazione della delega fiscale. Prevede quattro novità sull’Irpef. Ma si tratta di interventi relativamente limitati e, soprattutto, validi solo per il 2024. Alcuni esempi dei possibili risparmi di imposta.
La tanto vituperata tassa sugli extraprofitti delle banche si è trasformata in farsa: non arriverà nessun gettito per lo stato e non ci sarà nessun rafforzamento supplementare del capitale. Rimane però una perdita di credibilità del sistema Italia.
Da Istat, Eurostat e Commissione europea sono arrivate decisioni che agevolano temporaneamente la gestione dei conti pubblici italiani. Si tratta però di tre regali legati a condizioni. Sarebbe stato più prudente non utilizzarli per aumentare la spesa.
Ai cronici problemi economici dell’Argentina si è aggiunta la siccità . Svalutazione del peso, monetizzazione del deficit fiscale, debito elevato, impotenza della banca centrale e irresponsabilità politica portano il paese a un passo dall’iperinflazione.
Il candidato favorito alle presidenziali argentine basa la sua ricetta economica sulla forte riduzione di imposte e spesa pubblica e su un programma di dollarizzazione. Ma è proprio la storia dell’Argentina a mostrare tutti i limiti di una simile scelta.
In Italia l’evasione complessiva si riduce. Aumenta però quella dell’Irpef di lavoratori autonomi e imprenditori individuali. Tra i motivi, la scarsa efficacia della fatturazione elettronica in questo settore e la flat tax. I dati della Relazione 2023.
Il superbonus produce un aumento del debito, che influisce sul percorso di convergenza del rapporto debito/Pil. Ma la riclassificazione di Eurostat fa sì che nella quantificazione del deficit del 2024 i crediti da superbonus non siano contabilizzati.