La versione definitiva del disegno di legge delega sull’autonomia differenziata è all’esame del Parlamento. Senatori e deputati dovrebbero concentrare la discussione sui criteri per guidare la contrattazione stato-regioni, sui meccanismi di finanziamento e sulla definizione dei Lep, per stimolare la convergenza della qualità dei servizi sul territorio. Dovrebbe partire dai dati sui risultati ottenuti dalla misura attualmente in vigore la riforma del Reddito di cittadinanza, annunciata dal governo per il 2023. I numeri mostrano infatti che c’è necessità di intervenire sugli istituti responsabili dell’attivazione al lavoro, per renderli più efficienti ed efficaci, invece di pensare a ulteriori penalizzazioni per i beneficiari. Con l’approvazione della legge delega di riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, per la prima volta si prova a definire anche in Italia una strategia nazionale sul tema. Si tratta però di una materia complessa, che coinvolge tante amministrazioni. L’esito del processo dipenderà dunque dal disegno dei decreti delegati e dall’entità delle risorse dedicate. Del Superbonus 110 per cento è stato detto tutto il male possibile. Eppure, la misura aveva qualche aspetto positivo: per esempio, un carattere meno regressivo di precedenti incentivi per interventi edilizi. E ci sarebbe lo spazio finanziario per ripristinare lo sconto in fattura e il credito d’imposta per le categorie e le aree più svantaggiate. Il reddito ha un ruolo importante nelle scelte di voto. Se si associa il risultato elettorale delle ultime elezioni regionali al reddito medio Irpef delle zone in cui sono suddivise Roma e Milano, si può valutare il consenso delle diverse fasce di popolazione verso i vari schieramenti politici. Il periodo della grande recessione tra il 2007 e il 2014 è stato molto difficile per l’economia italiana, forse peggiore di quello della grande depressione degli anni Trenta. Ma il confronto fra le due crisi mostra che il sistema bancario ha affrontato meglio la più recente, grazie a più stringenti regole di vigilanza e sul capitale. Transizione energetica e digitale dipendono da tecnologie basate sullo sfruttamento di risorse naturali non-fossili. Terre rare e altri minerali non sono però facili da reperire. Per garantire l’indipendenza dell’Unione europea in questo campo, si dovranno studiare strategie di economia circolare, che permettano il recupero e il riutilizzo dei materiali.
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