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Berlusconi e la contribuzione italiana al budget europeo

Silvio Berlusconi, Leader (Rai Tre), 8 febbraio:
“Noi abbiamo dato 16 miliardi, abbiamo ricevuto soltanto 9 miliardi, quindi sono 6 miliardi e rotti [di contribuzione netta verso l’Europa]”

VERO

Il sito della Commissione Europea riporta i dati annuali in merito alle contribuzioni al budget di ogni stato membro e all’ammontare speso dall’Unione Europea a beneficio di ciascuno. Nell’anno 2011 (il più recente per il quale sono disponibili dati) l’Italia ha contribuito al budget europeo un totale di 16.077 milioni di euro mentre la EU ha speso per l’Italia 9.585 milioni di euro (la contribuzione netta risulta quindi essere pari a 6.492 milioni di euro).

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FONTE:

http://ec.europa.eu/budget/figures/interactive/index_en.cfm

Fassina e i contratti

Stefano Fassina, Corriere online, 7 febbraio:

“Siamo l’unico paese dove il contratto precario costa meno del contratto stabile”.

FALSO

Come mostra la tabella qui sotto, in tutti i paesi dell’Unione Europea per cui sono disponibili dati individuali su salari lordi e tipologie contrattuali (fonte EU-SILC), i contratti a tempo indeterminato costano più dei contratti a tempo determinato, a parità di livello di istruzione e di esperienza lavorativa. Non risulta che ci siano riduzioni contributive o fiscali per i contratti a tempo indeterminato rispetto a quelli “precari”. Semmai il contrario. Quindi sembrerebbe che ovunque i contratti a tempo determinato costino meno di quelli a tempo indeterminato.

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* Premio salariale: quanto in percentuale viene pagato di più un lavoratore con un contratto a tempo indeterminato rispetto a un contratto a tempo determinato a parità di anni di istruzione ed esperienza lavorativa.

Fonte: Tito Boeri, Institutional reform and dualism in European labour market, in Orley Ashenfelter e David Card, Handbook of Labour Economics, 2010

I buchi di Grillo e i Bond di Monti

Beppe Grillo, Piazza Pulita, 28 gennaio:

“Qui abbiamo un buco di 14 miliardi di euro”

FALSO

Il Punto

I dati Istat appena pubblicati confermano: un 2012 pessimo. Chiuso “in bruttezza” nell’ultimo trimestre con un tonfo che ci riporta indietro alla Grande recessione del 2008-9. La risposta deve arrivare dalla Bce -che governa un euro troppo forte- e dal Governo che uscirà dalle prossime elezioni. Bene se ridurrà le tasse a fronte di tagli di spesa e se farà un consistente pacchetto di liberalizzazioni. Non  c’è tempo da perdere!
Chi entrerà nel prossimo Parlamento? Abbiamo preso in considerazione candidati destinati a un seggio sicuro, incerti, di riempitivo e tracciato il profilo dei deputati per genere, età, istruzione, professione, esperienza e produttività. Tutto raggruppato in un nuovo Dossier.
Se davvero verrà rispettata, la nuova norma che fissa in 30 giorni i termini di pagamento per tutti – e perciò anche per le amministrazioni pubbliche- allenterà un cappio che strozza le imprese. In particolare le start-up innovative. In aggiunta ad una bassa produttività del capitale, c’è in Italia un ritardo rispetto ad altri paesi nell’organizzazione del lavoro. Vediamo perché.
L’accenno di Monti ad accorciare le vacanze scolastiche è stato subito smentito dall’interessato. Eppure più è lunga la pausa estiva più aumentano i divari sociali.
Un commento di Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, senatori Pd uscenti, sugli incentivi alle fonti energetiche rinnovabili.

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Gli articoli:

2012, un brutto anno che finisce male, Francesco Daveri
Chi sono i futuri parlamentari,Tommaso Nannicini, Nicola Pierri e Luca Riva
Se tutti pagano a 30 giorni, Marco Cantamessa, Francesca Montagna e Paolo Neirotti
Quell’organizzazione del lavoro che non cambia, Paolo Pini
La lunga estate della scuola. Marta de Philippis e Ludovico Poggi

L’Italia protagonista della rivoluzione energetica *

Roberto Della Seta e Francesco Ferrante*

LE TRE DOMANDE SUGLI INCENTIVI

In un recente editoriale sul Corriere della Sera, Alberto Alesina e Francesco Giavazzi hanno aggiunto la loro voce a quella di altri commentatori – si pensi a Massimo Mucchetti – che periodicamente denunciano il peso eccessivo sulle bollette degli incentivi destinati al sostegno delle energie rinnovabili.

2012, un brutto anno che finisce male

Con una crescita a meno 2,2 per cento, il Pil 2012 dell’Italia torna a 6,5 punti in meno rispetto a prima della crisi. Il quarto trimestre è il peggiore dei sei trimestri di recessione. Per colpa della peggiore congiuntura internazionale ed europea. Ma anche del fisco e delle mancate liberalizzazioni.

Chi sono i futuri parlamentari

Candidati sicuramente eletti, incerti, di riempitivo. Li abbiamo individuati e ne abbiamo analizzato le principali caratteristiche: genere, età, istruzione, professione, esperienza, produttività. Ecco una radiografia della Camera e del Senato che usciranno dalle elezioni.

Il Punto

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EDIZIONE SPECIALE – Chi entra nel prossimo Parlamento

Nel prossimo Parlamento ci saranno più donne e più giovani -soprattutto grazie al M5S e al Pd- e aumenterà il numero di laureati -trainati dalle liste di Mario Monti, della sinistra radicale e di Grillo. Sulle professioni, rimarranno le differenze della Seconda repubblica: più imprenditori, avvocati e dirigenti nel centrodestra; più impiegati, sindacalisti e politici di professione nel centrosinistra. Al centro, in ascesa medici, professori e imprenditori. Selezione avversa nella conferma dei parlamentari uscenti: saranno quelli con meno presenze a trovare nuovamente posto a Montecitorio. Mentre verranno penalizzati coloro che nel corso della passata legislatura hanno votato diversamente dal gruppo di appartenenza. Sono questi alcuni risultati dell’analisi che abbiamo compiuto sulla composizione delle liste per la Camera, individuando i candidati in posizioni sicure, incerte, senza chances di elezione e tenendo conto delle stime del Cise. La nostra ricerca dice anche che nel nuovo Parlamento i gruppi di centrosinistra saranno in mano agli amministratori locali, i gruppi di centrodestra a ex parlamentari. Il M5S presenterà un gruppo consistente senza esperienze politico-amministrative.
I lettori possono così farsi un’idea se i ristretti gruppi di dirigenti politici, che in virtù del famigerato “Porcellum” compilano liste blindate all’origine, hanno almeno migliorato la qualità dei prossimi eletti utilizzando il loro arbitrio o lo strumento di primarie organizzate in fretta e furia (Pd) e via internet con scarsa partecipazione (Grillo).

De Magistris sui fondi europei alla Regione Campania

Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, Ballarò, 5 febbraio:
“La Regione Campania spende meno del 10% dei fondi europei”.

FALSO

Secondo la certificazione al 31 dicembre 2012 dell’utilizzo dei fondi europei effettuata dal ministero per la Coesione territoriale, la Campania ha una spesa effettiva sulla dotazione conferita dall’Unione Europea maggiore del 20%.

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Fonte: http://www.coesioneterritoriale.gov.it/monitoraggio-spesa-certificata-fondi-europei/spesa-certificata-al-31-dicembre-2012/

*in collaborazione con Checkmate e Link Tank

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Il Punto

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Ricordate la Robin tax di Tremonti, nel 2008? Sfidava la legge di gravità imponendo per legge che la tassa non fosse traslata sugli utenti. Com’era fin troppo ovvio e come avevamo denunciato su questo sito, la tassa è stata fatta pagare agli utenti.
Quasi 4 miliardi di “Monti bond” emessi dal Monte dei Paschi di Siena e sottoscritti dal Tesoro. Domande e risposte su di uno strumento ibrido e poco trasparente imposto dall’invadente presenza della Fondazione nella proprietà. Come si formano le bolle finanziarie? Quando sono pericolose? Come contrastarle? Che ruolo deve avere la politica monetaria? Le riflessioni di un professore di Harvard, membro del board della Fed, sono molto utili.
La promessa della sanatoria edilizia (come quella del condono tombale) è stata buttata da Berlusconi come una bomba fumogena, ma non è nel programma del Pdl. Abbiamo passato in rassegna le piattaforme delle maggiori liste in competizione alla ricerca dei loro programmi per la casa: tra il nulla e lo stantio.
Autovalutazione o valutazione esterna delle scuole italiane? Il regolamento dell’Invalsi è un compromesso tra i due approcci. Gli sono piovute sopra molte critiche e qui il Commissario straordinario dell’Invalsi cerca di confutarle.
Ancora fact checking per capire se le cifre che danno i politici sono vere o false. È la volta delle recenti dichiarazioni di De Magistris, Grillo, Bersani, Salvini e Ingroia.
Continua la pubblicazione della presenza dei politici ai vertici delle fondazioni bancarie.

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