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Categoria: Rubriche Pagina 203 di 258

Bersani e le ristrutturazioni edilizie

Pierlugi Bersani, Lo Spoglio (SKYTG24), 21 gennaio:
“Le ristrutturazioni edilizie delle case ai fini di efficienza energetica [le introducemmo noi]”

VERO

Bersani fa riferimento all’operato del governo Prodi II (2006-2008) che con la legge finanziaria 2007 promosse incentivi alla riqualificazione energetica di immobili preesistenti. In particolare, per incoraggiare le ristrutturazioni, fu introdotta una detrazione d’imposta lorda pari al 55% delle spese sostenute per gli interventi di rinnovamento

*in collaborazione con Checkmate e Link Tank

Fonte:
Legge 27 dicembre 2006, n. 296

I commi in questione:

344. Per le spese documentate, sostenute entro il 31 dicembre 2007, relative ad interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti, che conseguono un valore limite di fabbisogno di energia primaria annuo per la climatizzazione invernale inferiore di almeno il 20 per cento rispetto ai valori riportati nell’allegato C, numero 1), tabella 1, annesso al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, spetta una detrazione dall’imposta lorda per una quota pari al 55 per cento degli importi rimasti a carico del contribuente, fino a un valore massimo della detrazione di 100.000 euro, da ripartire in tre quote annuali di pari importo.
345. Per le spese documentate, sostenute entro il 31 dicembre 2007, relative ad interventi su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari, riguardanti strutture opache verticali, strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti), finestre comprensive di infissi, spetta una detrazione dall’imposta lorda per una quota pari al 55 per cento degli importi rimasti a carico del contribuente, fino a un valore massimo della detrazione di 60.000 euro, da ripartire in tre quote annuali di pari importo, a condizione che siano rispettati i requisiti di trasmittanza termica U, espressa in W/m2K, della Tabella 3 allegata alla presente legge.
346. Per le spese documentate, sostenute entro il 31 dicembre 2007, relative all’ installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università, spetta una detrazione dall’imposta lorda per una quota pari al 55 per cento degli importi rimasti a carico del contribuente, fino a un valore massimo della detrazione di 60.000 euro, da ripartire in tre quote annuali di pari importo.
347. Per le spese documentate, sostenute entro il 31 dicembre 2007, per interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione, spetta una detrazione dall’imposta lorda per una quota pari al 55 per cento degli importi rimasti a carico del contribuente, fmo a un valore massimo della detrazione di 30.000 euro, da ripartire in tre quote annuali di pari importo.

Berlusconi e la disoccupazione in Italia

Silvio Berlusconi, Italia Domanda (Canale 5), 18 gennaio:
La disoccupazione con il governo tecnico è passata dall’8% all’11,1%

VERO MA…

Berlusconi e le banche tedesche

Silvio Berlusconi, Italia Domanda (Canale 5), 18 gennaio:
È successo che la Germania, con la sua principale banca privata – la Deutsche bank – abbia deciso da gennaio a giugno di vendere l’88% dei titoli del debito pubblico italiano che aveva nel suo bilancio, e a questo si aggiunge la Commerzbank con un altro 8-9 mld di titoli e altre banche ancora […] A questo fecero seguito i fondi americani e i fondi internazionali […] e quindi sul mercato secondario questi titoli si abbassarono di valore e quello che era l’interesse di emissione, per esempio per l’Italia il 4,3% su un titolo che valeva l’80% dell’emissione diventò pressapoco il 5,5 – 6%

Berlusconi e il numero degli occupati

Silvio Berlusconi, Italia Domanda (Canale 5), 18 gennaio:
Nel 2001 l’obbiettivo del mio governo era di aumentare l’occupazione di 1 milione di unità. Dopo 5 anni l’occupazione era aumentata di 1,5 milioni di unità

FALSO MA…

Maroni: Monti e spesa pubblica

Roberto Maroni, Radio Anch’io (Radio 1), 17 gennaio:
Mario Monti non ha ridotto la spesa pubblica, abbiamo superato i 2mila miliardi di debito pubblico

VERO

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Dichiarazione rilasciata a Radio anch’io il 17 gennaio.

*in collaborazione con Checkmate e Link Tank

Salvini: i guadagni della banche

Matteo Salvini, Piazza pulita (La7), 14 gennaio:
Nell’anno di governo Monti le banche hanno guadagnato il 70% di valore di mercato… gli altri titoli sono scesi e le banche ci hanno guadagnato

FALSO

Ecco i grafici che illustrano le performance da metà novembre 2010 alla stessa data del 2011 confrontati a quelle tra metà novembre 2011 e fine 2012:
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Durante l’anno di governo Monti, dal 16/11/2011 al 21/11/2012 il valore di mercato dei titoli bancari è cresciuto in media del 5,69% contro una crescita dell’indice FTSE Mib del 5,9%. Vi sono naturalmente differenze all’interno del settore ma, anche nei casi migliori, l’aumento del valore dei titoli è lontano dal 70% prospettato da Matteo Salvini (con un massimo toccato dalla Banca Popolare di Milano, con un aumento del valore del titolo pari al 47.8%).
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Confrontando poi i titoli bancari con alcuni titoli del comparto manifatturiero appare chiaro che la crescita del valore di questi titoli è stato molto superiore alla crescita del valore dei titoli bancari.

*in collaborazione con Checkmate e Link Tank

 

Beppe Grillo: la morte delle aziende

Hanno chiuso 650.000 aziende in due anni, 35 piccole/medie imprese falliscono ogni giorno».
Dichiarazione tratta da un comizio di Grillo e ripresa da Servizio Pubblico del 17 gennaio

La frase, tratta da un comizio di Grillo e ripresa da Servizio Pubblico del 17 gennaio è divisa in due parti.

Parte 1: “Hanno chiuso 650.000 aziende in due anni”. VERO.  Ma è necessaria un’importante precisazione.

Ecco i dati:

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Da cui si ricava l’affermazione vera di Grillo (338206 + 341081 = 679.287, più o meno 650 mila).

Di cui il grafico relativo:
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PRECISAZIONI

  1. Il dato citato da Grillo non descrive di per sé una situazione di difficoltà dell’economia, quanto piuttosto un fenomeno fisiologico, è confermato dalla sua evoluzione nel tempo, che non accelera negli anni della grande recessione.
  2. Le cessazioni descrivono, in realtà, un fenomeno amministrativo piuttosto che economico e includono vari casi (scioglimento imprese, morte di imprenditori individuali, cambiamenti di ragione sociale per fusioni o motivi fiscali, e altro ancora). Per esempio, quando un tribunale dichiara un fallimento l’impresa non è cessata, ma risulta ancora iscritta al registro delle imprese; al termine della procedura fallimentare (che dura in media 9 anni) l’azienda può essere sciolta e cessata dal registro. Recenti lavori empirici sull’universo dei dati INPS nelle province di Treviso e Vicenza hanno cercato di stimare la quota di “false” cessazioni utilizzando un semplice criterio: una cessazione è definita falsa se almeno l’80% della forza lavoro dell’impresa che chiude riappare in un’altra impresa. Pur trattandosi anche in questo caso di un’evidente sottostima, i dati sugli anni ’90 ci dicono che la quota di false cessazioni sul totale oscilla tra un minimo del 23% a un massimo del 38%.

Il Punto

Nel 2006 la trovata della campagna elettorale era stata l’abolizione dell’Ici, oggi, essendo privi di idee, ce la si prende con l’Imu. È un’imposta persino più impopolare di tante altre tasse, ma fondamentale per avere una finanza locale. Bisogna solo renderla più equa. Con la riforma del catasto. E anche prima. Veri o falsi i numeri che i politici sparano a raffica per sostenere le loro tesi? Questa volta il nostro fact checking è sulle dichiarazioni di Berlusconi, Grillo, Maroni e Salvini.
L’economia sommersa, in tempo di crisi, stimola la crescita o l’ostacola? Il Governo Berlusconi all’inizio della crisi l’aveva esplicitamente favorita riducendo i controlli sui posti di lavoro per evitare di aumentare l a disoccupazione. Ma i dati ci dicono che il “nero” frena lo sviluppo.
Aumentano le tariffe delle autostrade, del gas e aumenta il canone Rai. Sono provvedimenti approvati dalle autorità dei vari settori eccessivamente benevole nel regolare aziende tuttora pubbliche: dopotutto è lo stato che regola lo stato. Per questo meglio le privatizzazioni.
Non si concentra solo sulla capitalizzazione delle banche l’accordo di Basilea 3 ma anche sulla loro liquidità, divenuta cruciale in questa crisi. E allora, quali sono le attività liquidabili a breve senza grosse perdite? I titoli dei debiti sovrani che possono anche andare in default? Le obbligazioni private con alto rating assegnato da agenzie sospette di essere in conflitto d’interessi? Difficile trovare una soluzione credibile.

Con il rinnovo del sito, è iniziata la consueta “campagna d’inverno” di sostegno finanziario  a lavoce.info. Vi chiediamo di continuare a contribuire tangibilmente (o di farlo per la prima volta) a questa impresa che ha le donazioni dei lettori come risorsa indispensabile. E vi ringraziamo!

Salvini e i numeri delle Regioni

Matteo Salvini, Servizio Pubblico (La7), 17 gennaio:
«La Lombardia e il Veneto sono le regioni che, in termini assoluti, ricevono minori trasferimenti dallo Stato».

FALSO

Per quest’analisi abbiamo utilizzato i dati della Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale del ministero dell’Economia e delle finanze (Copaff) relativi al 2010, i più recenti a nostra disposizione. Abbiamo ritenuto opportuno selezionare gli importi relativi alle voci “Trasferimenti correnti da enti dell’amministrazione centrale” e “Trasferimenti in conto capitale da enti dell’amministrazione centrale”, rintracciabili assieme a tutte le loro sotto-voci nella tavola n° 5 del documento. Abbiamo inoltre omesso dal confronto le regioni a statuto speciale in quanto i meccanismi di finanziamento delle stesse risultano strutturalmente differenti rispetto alle regioni a statuto ordinario.
Se si considerano i trasferimenti statali verso le Regioni in valore assoluto, la Lombardia si classifica al secondo posto mentre il Veneto al settimo.

 

Senza titolo

Per completezza, abbiamo analizzato i trasferimenti pro-capite verso le regioni nello stesso anno (naturalmente anche i dati relativi agli abitanti sono valutati al 2010). In questo caso, la Lombardia si segnala quartultima nella ricezione dei trasferimenti, mentre il Veneto si posiziona quintultimo.

2

FONTI:
http://www.tesoro.it/ministero/commissioni/copaff/documenti/
i_bilanci_delle_regioni_in_sintesi_2010.pdf
http://demo.istat.it/pop2010/index.html

*in collaborazione con Checkmate e Link Tank


Berlusconi: la durata dei governi

Silvio Berlusconi, Italia Domanda (Canale 5), 18 gennaio:
Prima di me tutti i vari governi che si sono succeduti, […] hanno durato in media 11 mesi

VERO

La durata media dei governi che si sono succeduti dal 1946 al 2001 (anno di inizio del governo Berlusconi II) è di 11.83 mesi.

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La durata media dei governi prima del 1994, quando Berlusconi è entrato in politica, era di 11.55 mesi.
I governi italiani durano in media più a lungo da quando Berlusconi è entrato in politica. Infatti nel grafico, tra le prime posizioni, si distinguono anche i governi Prodi I e Prodi II.

Nota metodologica:

1 anno = 365.25 giorni (contando i bisestili)
1 mese = 1/12 di 1 anno = 30.4375 giorni
Se si considera 1 mese = 30 giorni, allora la durata media dei governi precedenti al Berlusconi II passa da 11.83 a 12.06 mesi.

Fonte:
governo.it

*in collaborazione con Checkmate e Link Tank

 

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