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Referendum: una partita giocata in periferia

I quattro quesiti sulle tutele sul lavoro sono riusciti a spingere al voto più elettori nelle periferie delle grandi città, ma non così tanti da raggiungere il quorum. E se la partecipazione fosse stata di massa la sconfitta del referendum sulla cittadinanza sarebbe stata ancora più evidente.

Il voto e le occasioni perse per il paese

Non solo i referendum: l’8 e 9 giugno si sono tenute elezioni amministrative in vari comuni, di cui si è parlato ben poco: ed è già un’occasione persa. Dalle consultazioni referendarie non escono modifiche legislative. Ma lasciano conseguenze politiche.

Elezioni europee: anatomia dell’affluenza

Alle elezioni europee si è registrata la crescita della partecipazione nei paesi del Nord-Ovest e dell’Est e il crollo in quelli mediterranei. L’estensione del voto a 16 anni può essere, anche per l’Italia, un antidoto al crescente disinteresse.

Dieci grafici per le elezioni europee 2024

Tra il 6 e il 9 giugno, i cittadini dei 27 paesi membri dell’Unione europea voteranno per eleggere i 720 rappresentanti del Parlamento europeo. Con il loro voto, gli elettori avranno la possibilità di definire l’orientamento politico dell’Ue dei prossimi cinque anni. Queste elezioni rappresentano un’occasione per riflettere sulla percezione che i cittadini hanno dell’Unione e su quali potrebbero essere i futuri scenari politici internazionali.

In questa serie, proponiamo 10 grafici che analizzano nel dettaglio i dati relativi alle elezioni europee che si svolgeranno a breve: dalla composizione dell’europarlamento, all’affluenza alle urne registrata in passato, fino alle statistiche sulla rappresentanza e sull’influenza esercitata dai vari paesi membri a livello europeo. L’obiettivo è fornire sia un quadro complessivo della legislatura uscente e del ruolo che i parlamentari, anche italiani, hanno avuto in Europa sia illustrare le caratteristiche degli elettori che come noi andranno a votare in questi giorni.

Risultati elettorali: due regioni allo specchio

Con vincitori scontati, i risultati più attesi delle Regionali riguardavano i consensi per l’alleanza tra Pd e M5s in Lombardia o per quella Pd-Terzo polo nel Lazio, i rapporti di forza nella maggioranza, il dato sull’astensione. Ecco come è andata.

L’alba della XIX legislatura

Si sono tenute le elezioni che hanno dato vita alla XIX legislatura, dopo un’atipica campagna elettorale estiva e la chiusura anzitempo della legislatura precedente. Per la prima volta, l’elettorato attivo di Camera e Senato coincideva. E, sempre per la prima volta, la Camera sarà composta da 400 deputati e il Senato da 200 senatori eletti. A urne chiuse ma ancora calde, sembra proprio che non saranno solo queste le novità della legislatura che sta per cominciare. Una tra tutte, la quasi certezza che Giorgia Meloni sarà la prima donna Presidente del Consiglio nella storia repubblicana.

Un bilancio sulle elezioni amministrative

Oltre a vinti e vincitori, il dato politico di queste elezioni è sicuramente l’astensione, che ha superato il 45 per cento su base nazionale al primo turno e ha raggiunto quai il 60 per cento al ballottaggio.

Piccole questioni di quorum

In attesa delle valutazioni sulle elezioni amministrative, da fare dopo i ballottaggi del 26 giugno, la recente tornata elettorale può essere commentata analizzando il deludente risultato di affluenza al referendum.

Nemmeno le comunali salveranno il quorum

Il governo ha deciso che primo turno delle amministrative e referendum abrogativi si svolgeranno lo stesso giorno. Non era scontato, ma l’accorpamento non cambierà la situazione per quanto riguarda il raggiungimento del quorum a livello nazionale.

Il voto amministrativo tra scandali e pandemia

Si è concluso il primo round delle elezioni amministrative, con oltre 12 milioni di italiani chiamati a rinnovare sindaci e consigli di quasi 1.200 comuni. In attesa dei ballottaggi, due i vincitori piuttosto netti: l’astensione e il centrosinistra.

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