I congedi parentali sono essenziali per favorire l’equilibrio tra lavoro e vita familiare. Nonostante le riforme, i dati Inps mostrano che lo utilizzano soprattutto le madri e in modo differenziato tra aree geografiche, settori e posizioni lavorative.
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Lavoce in mezz’ora è il nuovo format di divulgazione de lavoce.info. Due volte al mese, in mezz’ora di conversazione, affrontiamo temi centrali per il dibattito pubblico insieme a esperti del settore. In questa quinta puntata parliamo con Michela Carlana, professoressa alla Harvard Kennedy School e direttrice di LEAP-Bocconi.
La scuola è il primo luogo in cui bambine e bambini imparano a confrontarsi con gli altri, ma anche dove si formano fiducia, aspettative e opportunità. È proprio qui che possono nascere o rafforzarsi stereotipi e disuguaglianze che incidono sul futuro educativo e professionale dei giovani. Istruzione, famiglia e contesto sociale plasmano le loro possibilità e orientano le scelte scolastiche.
Si può però rendere la scuola più inclusiva e capace di ridurre le disuguaglianze.
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Nel mondo del lavoro globale sono molto diffusi i sentimenti di rabbia e di indignazione, che però non danno luogo a una reazione dei lavoratori. L’Italia ha un problema in più: una pressione fiscale che pesa soprattutto sulla classe media lavoratrice.
Ai membri della “Netless Class” manca quel capitale di beni e relazioni che permette di reagire agli imprevisti della vita. È una condizione sempre più diffusa e va affrontata con una priorità chiara: garantire a tutti l’accesso ai diritti fondamentali.
Un sondaggio condotto su studenti liceali dell’ultimo anno mostra che le scelte universitarie dei genitori influenzano quelle dei figli. Con il rischio di consolidare le diseguaglianze. È perciò necessario rafforzare gli strumenti di orientamento.
I quattro quesiti sulle tutele sul lavoro sono riusciti a spingere al voto più elettori nelle periferie delle grandi città, ma non così tanti da raggiungere il quorum. E se la partecipazione fosse stata di massa la sconfitta del referendum sulla cittadinanza sarebbe stata ancora più evidente.
Non solo nel mercato del lavoro, ma anche tra le mura domestiche, a scuola e all’università: il divario di genere tocca molteplici realtà. Secondo il Global Gender Gap Report, l’uguaglianza di genere è un obiettivo ancora lontano, specialmente per l’Italia, che raggiungerà le pari opportunità di genere tra 131 anni e l’equilibrio tra uomini e donne in campo economico tra 169 anni. In occasione dell’8 marzo, proponiamo una serie di grafici per esplorare le disuguaglianze che caratterizzano le principali fasi della vita delle donne in Italia e in Europa.
Il salario minimo rende più accettabile la disuguaglianza? Sembra di sì, almeno nel Regno Unito. La percezione del mercato dei lavoratori a basso reddito può cambiare quando la loro vulnerabilità diminuisce e rendere meno preoccupanti i divari di reddito.
L’occupazione femminile è cresciuta negli ultimi due anni e i divari di genere, aumentati durante la pandemia, sono tornati ai livelli precedenti. Ma le donne continuano a essere segregate in attività a basso valore aggiunto con contratti meno stabili.