Gli italiani del Sud non sono meno propensi a pagare le imposte di quelli del Nord, a parità di condizioni. L’aumento della spesa pubblica, però, li preoccupa meno. È dunque il rapporto tra stato e cittadini che va migliorato, soprattutto nel Meridione.
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La pubblicazione dei nuovi leaks sulla presunta evasione fiscale di personaggi celebri non ha ricevuto grande attenzione dai cittadini. Neanche in Italia, dove si sta per varare una riforma del fisco. Un caso di sensazionalismo che crea solo confusione.
L’Isee ha un ruolo sempre più importante nella selezione dei beneficiari delle prestazioni sociali e nella compartecipazione al costo. Lo si vede bene con l’assegno temporaneo per le famiglie con figli. Gli errori da evitare con la misura definitiva.
Due paradossi caratterizzano il reddito di cittadinanza: lo percepiscono persone che non ne hanno diritto e non raggiunge l’80 per cento dei poveri relativi. Resta però uno strumento fondamentale contro disagio e povertà. Ecco come riformarlo.
Il cashback di stato avvantaggerà soprattutto le famiglie a reddito medio-alto, residenti al Nord e nelle grandi città. Cioè quelle che già utilizzano carte e bancomat. Plafond più alto e procedure affidate ai gestori avrebbero dato risultati migliori.
Dal 2021 parte la lotteria degli scontrini. È una buona idea contro l’evasione fiscale? Studi scientifici ed esperienze di altri paesi propongono risultati contrastanti. Senza dati affidabili, possiamo per ora far tesoro delle disavventure altrui.
L’annunciata introduzione del cashback mira ad aumentare la tracciabilità dei pagamenti per ridurre l’evasione fiscale. La scommessa è riuscire a recuperare una somma superiore ai costi dell’operazione. In Portogallo ci sono riusciti.
Il rapporto della Commissione europea sul Vat gap permette di fare un confronto sul grado di evasione dell’imposta nei diversi stati. L’Italia non incassa circa un quarto dell’Iva dovuta. I miglioramenti ancora troppo deboli, per cause ben note.
La Germania ha scelto un taglio temporaneo dell’Iva per stimolare la domanda aggregata. È una misura efficace e non convenzionale perché agisce direttamente sulle aspettative dei consumatori, senza il tramite di banche e imprese. È adatta anche all’Italia.
Nelle elezioni del Regno Unito Boris Johnson ha stravinto e presto i britannici lasceranno la Ue. Con conseguenze negative per tutti, prima di tutto per loro. L’Unione Europea deve voltare pagina per rilanciarsi. È ciò che sta già cercando di fare la presidente della Commissione von der Leyen con il Green New Deal che vuole rendere l’Europa il primo continente “climate neutral” entro 30 anni. Ma per attuare la sua rivoluzione su clima, ambiente ed energia dovrà superare i veti dei paesi sovranisti. Alla conferenza Onu sul clima che si sta concludendo a Madrid, si è parlato anche di migrazioni forzate per cause ambientali. Oltre 17 milioni di persone si spostano, per lo più all’interno dello stesso paese per varie cause, dalla desertificazione ai piani di risanamento urbano. Un fenomeno da capire bene per limitarne i danni.
Presidente della Fed sotto Carter e Reagan, Paul Volcker – scomparso in questi giorni – è il banchiere centrale della vittoria sull’inflazione negli anni ’80. Nemico della finanza che prendendosi troppi rischi senza pagarne il prezzo ha causato la crisi del 2008, predicava la divisione tra la banca tradizionale e il trading.
Non saranno i monopattini elettrici a salvare l’aria che respiriamo in città, ma potranno dare un aiuto all’ingorgo del traffico e dei parcheggi urbani e alla mobilità su brevi percorsi. Nella finanziaria si comincia a dare una prima regolamentazione (poi toccherà ai comuni). Però, chissà perché, decisamente restrittiva.
Ma davvero noi italiani abbiamo l’evasione fiscale nel Dna mentre altri europei sono naturalmente virtuosi? Una ricerca basata sul confronto con i danesi dice di no. Anche questi ultimi, se hanno la possibilità, non pagano le tasse e noi le pagheremmo se fossimo sottoposti alle stesse condizioni dei danesi.
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