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La qualità dell’aria migliora, le regole no

La Corte di giustizia Ue ha condannato l’Italia perché non rispetta le norme sulla qualità dell’aria. Ma dagli anni Settanta l’inquinamento si è molto ridotto e solo pagando un prezzo alto si sarebbe potuto fare di più. È la regolazione che va ripensata.

Se la comunità è composita, l’impegno civico si riduce

Il declino della partecipazione alla vita politica e civile rappresenta un problema comune alle democrazie contemporanee. Uno studio nelle città metropolitane italiane conferma che l’impegno civico si riduce di più nei contesti socio-economici disomogenei.

Il Punto

Dopo anni di rappezzi che hanno reso la sua base imponibile un colabrodo, il nostro sistema tributario andrebbe riformato da cima a fondo. Ma la politica parla di tasse solo per dire che vanno tagliate. Giusto obiettivo ma solo ricordando che meno imposte significano anche meno welfare. Un’eventuale revisione delle aliquote Iva per diversi beni e servizi (o la fissazione di un’aliquota unica) porterebbe risorse per abbassare il cuneo fiscale o rendere l’Irpef più efficace in termini di equità e redistribuzione.
Vale la pena spendere soldi di tutti gli italiani per correre in aiuto a Roma, come prevede il programma di governo? Città complessa da amministrare, certo, ma in condizioni sotto il minimo della decenza a partire da trasporti e igiene. Vediamo un raffronto di dati con Milano che non gode di trattamenti speciali.
I ministri Di Maio e Bonafede annunciano una misura per respingere le domande d’asilo da 13 paesi ritenuti “sicuri”. Sicuri per decreto, molto meno nella realtà. Restringere gli ingressi contribuisce tra l’altro a complicare la gestione degli afflussi di immigrati regolari, di cui vari settori dell’economia hanno bisogno. L’esempio anti-immigrati arriva dal presidente Usa Trump che, in vista delle elezioni, tiene alta la tensione con continue iniziative. Senza grandi risultati pratici, però, visto che nel paese risiedono 11 milioni di irregolari. Per una volta su un binario del tutto legale, i dazi compensativi americani sui prodotti Ue sono il risarcimento del danno subito nella vicenda Boeing-Airbus, per la quale l’Italia non ha responsabilità dirette. Pagano il conto grana e parmigiano, mentre – dettaglio meno noto – altri nostri produttori ne traggono vantaggio.
Nella Nota di aggiornamento al Def del governo Conte2 c’è un linguaggio meno aggressivo nei confronti della Ue rispetto quella del Conte1. Ma la sostanza rimane la stessa: più deficit, sporadici interventi sulla spesa, scarsa rilevanza delle privatizzazioni e zero enfasi sulla necessità di diminuire il debito pubblico.

Antonello Soro, presidente del Garante per la privacy, interviene nuovamente nel confronto con Alessandro Santoro, autore dell’articolo “Più che i pagamenti elettronici serve il profilo dell’evasore”.

Il podcast de lavoce.info
Nel nuovo podcast lavoce in capitolo parliamo di “Riformare le regole europee” con Massimo Bordignon.

Milano-Roma: numeri di due città a confronto

Anche il neonato governo non lesina dichiarazioni sul rilancio di Roma che lasciano intendere ambiziosi programmi e nuovi investimenti per la capitale. Non è il primo né probabilmente l’ultimo tentativo. Ecco un confronto utile a delineare lo scenario.

Il Punto

L’Europa matrigna è l’istituzione al mondo che prende più sul serio la lotta contro i cambiamenti climatici. È anche riuscita a “disaccoppiare” crescita ed emissioni di CO2. Sono battaglie cruciali per le generazioni future che devono essere rappresentate dai prossimi parlamentari Ue. I quali, insieme alla nuova Commissione, dovranno occuparsi di un altro dei problemi centrali per il futuro dell’Unione: la gestione dei flussi di stranieri in arrivo. È il tema che negli ultimi cinque anni ha più diviso l’Europa, mentre si diffonde una preoccupante xenofobia. Vediamo un bilancio con i numeri, i successi e i fallimenti su questo fronte. E guardiamo a cosa può succedere in Turchia, paese che gioca un ruolo controverso nell’arginare i passaggi dei profughi. Il premier Erdogan ha perso le elezioni municipali. Anche perché il suo rilancio economico – mentre schiacciava l’opposizione – si è dimostrato non sostenibile. Ora i nodi vengono al pettine.
Circa 7 milioni di donne in Italia hanno subìto atti violenti da uomini nella loro vita. E in troppi casi queste azioni preludono al femminicidio. Il disegno di legge Codice rosso dei ministri Bonafede e Bongiorno cerca di creare una rete di protezione e inasprisce le pene.
La burocrazia è croce di cittadini e imprese e delizia dei politici che – fingendo di alleggerirla – la ingigantiscono sempre più.  Un esempio recente è a Milano: la certificazione di idoneità statica degli edifici (Cis) può costare fino a 30 mila euro per immobile e non si capisce bene a cosa serva.
A mezzo secolo dal ’68, si fanno ancora i bilanci della contestazione di allora. Un libro recente si chiede se la liberalizzazione degli accessi universitari da ogni scuola, i piani di studio individuali e, nelle medie superiori, l’introduzione di nuovi organi collegiali abbiano prodotto esiti positivi.

Una storia di ordinaria burocrazia

Il regolamento edilizio del comune di Milano prevede che tutti gli edifici di oltre cinquant’anni debbano dotarsi di una certificazione di idoneità statica. Costerà ai cittadini milanesi centinaia di milioni. Ma la sua utilità è tutta da dimostrare.

Il Punto

Per rilanciare le magre prospettive di crescita 2019 dell’Italia (ribassate a 0,2 dalla Ue) il governo Lega-M5s propone le sue costose riforme. Del reddito di cittadinanza rimane incerta la platea dei beneficiari (6,5 milioni secondo Di Maio, 2,4 le stime Inps) e la loro composizione tra grandi o piccoli nuclei familiari. E mentre arrivano le domande di prepensionamento con ricco bonus – che genererà altro debito per più di 37 miliardi – meglio ricordarsi che “quota 100” non ha alcun fondamento logico. Distorce, insieme ad altri provvedimenti varati dal secondo governo Prodi in poi, il sistema contributivo e crea varie iniquità. Come quella degli assunti a gennaio del 1996 che potranno andare in pensione a 64 anni, mentre i coetanei assunti un mese prima aspetteranno altri tre anni.
Giuseppe Sala, sindaco di Milano, rivendica per la grande città metropolitana la libertà di aumentare di 50 centesimi il prezzo del biglietto dei mezzi pubblici senza la prevista “intesa” con la regione Lombardia. Come dire che, parlando di autonomie locali, la partita non è solo stato-regioni ma anche regione-comuni.
Dalla contesa sulla Tav Torino-Lione il metodo dell’analisi costi-benefici esce male, come se fosse una tecnica per validare scelte già fatte. Invece ha criteri ben definiti per l’analisi finanziaria dei flussi di cassa e per quella economica dei progetti visti con l’occhio della comunità di riferimento.
Quando si parla di immigrati irregolari si pensa sempre a come ridurne il numero. Dimenticando che i clandestini fanno comodo a qualcuno e sono impiegati soprattutto nell’economia sommersa. Un fisco che favorisca la riemersione delle attività economiche ne limiterebbe la presenza.
Arriva da lontano la crisi del Venezuela. Dalle politiche assistenziali grazie ai soldi del petrolio. Compromesse dal crollo del prezzo del greggio. Ecco fatti e numeri della storia.

Quando la regione diventa centralista

Il sindaco di Milano e della sua città metropolitana vuole aumentare di 50 centesimi i biglietti di tram e metropolitana, ma non può farlo senza il sì di Regione Lombardia. Una vicenda paradossale, che mette in cattiva luce il federalismo differenziato.

Il dopo-Expo e Human technopole

I terreni dell’Expo di Milano dovevano essere venduti realizzando una ricca plusvalenza a beneficio dei contribuenti. Non se ne è fatto nulla e, dopo ipotesi varie e fantasiose, si è deciso per il progetto di un grande centro di ricerca scientifica per la salute. Ma ne vale la spesa?

Quel documento che serve anche per prevenire un sisma

Nel fascicolo del fabbricato sono riportati dati e informazioni principali su progettazione, struttura e diverse componenti di un immobile. Chi ha provato a introdurlo non ha avuto fortuna, ma ora ci prova Milano. E forse è il momento che il governo proponga uno schema valido per tutto il paese.

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