Aumentano i prestiti cinesi ai paesi africani. Per lo più, servono a finanziare progetti infrastrutturali. Facilitano così la partecipazione alle catene globali del valore, contribuendo alla crescita delle esportazioni e al miglioramento della produttività.
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Il coworking è un’idea affascinante. Ma è un modello che produce risultati vantaggiosi per le aziende che gestiscono gli spazi e per quelle che li utilizzano? L’analisi del bilancio di un’impresa italiana del settore lascia più di un dubbio.
La nuova contabilità ci regala qualche miliardo di Pil in più, che arriva soprattutto dalle costruzioni. La nota positiva è il miglioramento dell’andamento della produttività del lavoro. Aumenta la domanda di lavoro, ma la caduta dei salari reali è forte.
Dopo la pubblicazione del Rapporto Draghi, l’attenzione si è concentrata sugli ingenti investimenti necessari per stimolare crescita e aumenti di produttività. Ma i punti strategici centrali riguardano il diritto della concorrenza e il commercio con l’estero.
Aumentano le pubblicazioni e i ricercatori di Economia aziendale. In questo articolo facciamo il punto della situazione di questa area di ricerca nell’università italiana.
Da anni l’Italia accumula ritardi nella crescita della produttività. A penalizzarci non è la struttura settoriale dell’economia, bensì una dinamica debole nella maggior parte dei settori, pur con qualche felice eccezione, e la fragilità degli investimenti.
La crescita economica cinese è stata accompagnata da un continuo sviluppo tecnologico. L’ampiezza della base di conoscenze produttive e la predisposizione al cambiamento sono due leve su cui la Cina può consolidare il vantaggio acquisito anche in futuro.
I distretti italiani hanno registrato un miglioramento dopo la doppia recessione del 2008-2012. Il vantaggio di produttività delle imprese distrettuali medie e grandi è pressoché raddoppiato, raggiungendo i livelli medi conseguiti dalle piccole aziende.
A partire dal 2021, i prezzi delle commodity energetiche sono progressivamente aumentati. Ne sono colpiti indistintamente tutti i principali paesi europei. Ma in Italia la crisi energetica rischia di produrre danni più gravi rispetto a Francia e Germania.