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Cammino comune per efficienza energetica e produttività d’impresa

Alla Cop26 si è molto discusso di “transizione energetica”. Ma gli obiettivi di efficienza energetica sono conciliabili con il profitto d’impresa? Un’analisi empirica su aziende manifatturiere di paesi in via di sviluppo sembra suggerire di sì.

Quando il salario contrattuale è troppo rigido per le imprese*

Il modello italiano di contrattazione centralizzata dei salari fatica ad adattarsi alle diverse esigenze di una popolazione di imprese alquanto eterogenea. Lo dimostrano due recenti studi empirici. Il salario minimo potrebbe dare maggiore flessibilità.

Lavoratori emigrati all’estero: le conseguenze sulle imprese*

La liberalizzazione della circolazione delle persone tra Svizzera e Unione europea ha aumentato il numero dei transfrontalieri. Con quali effetti sulle imprese italiane? Si perdono aziende e capitale umano. Con il rischio che si crei un circolo vizioso.

Il Punto

Dal 6 agosto anche in Italia sarà obbligatorio il green pass per accedere a luoghi chiusi ed eventi. Ma alcune questioni cruciali rimangono aperte, a partire dai trasporti pubblici e dalla scuola. Continua a crescere intanto il numero dei contagi, mentre ospedalizzazioni e decessi rimangono stabili: merito dei vaccini. Ma proteggono anche dal rischio contagio?
Ancora tassi a zero, quando non negativi, e nuove misure straordinarie di espansione monetaria: dopo gli annunci, la nuova strategia della Bce da giovedì è realtà. Confermato l’obiettivo simmetrico d’inflazione. Sul piano della transizione energetica, il “Fit for 55” presentato a metà luglio dalla Commissione europea dovrebbe assicurare al nostro continente un ruolo di capofila di qui al 2030. Le principali misure. Quanto incide la digitalizzazione sulla produttività delle imprese? Parecchio, almeno a giudicare dal divario tra i paesi del Nord e del Sud Europa sulla base di indicatori calcolati dalla Commissione.
Come potenziare i sostegni alle famiglie, a partire dall’assegno unico, senza disincentivare l’offerta di lavoro, in particolare femminile? Le soluzioni non mancano: alcune simulazioni. Troppo esigui nell’ultimo decennio gli investimenti in Italia, soprattutto da parte del settore pubblico. Una rinuncia costata al paese circa 8 punti di Pil, compensati solo in parte da export e consumi interni.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Come sono distribuiti i redditi nel nostro paese? Chi paga più imposte? Il nostro slideshow sui dati sulle dichiarazioni fiscali del 2020, relativi al 2019.

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Digitalizzazione: qualcosa è cambiato nel Sud Europa

Tra le ragioni della bassa crescita economica dei paesi del Sud Europa vi sono senz’altro i minori investimenti pubblici e privati in innovazione tecnologica e in capitale umano. Ma la pandemia ha accelerato i processi di digitalizzazione.

Invecchiamento, una minaccia per l’economia cinese

Il censimento cinese fotografa una popolazione che invecchia rapidamente: una condizione da paese avanzato per un’economia per molti versi ancora in via di sviluppo. Un quadro demografico che rischia di causare problemi economici rilevanti.

Lavorare più a lungo? C’è un’altra faccia della medaglia*

Le retribuzioni orarie degli over 50 sono in genere inferiori a quelle della fascia 30-49 anni, a parità di formazione e genere. Ciò potrebbe riflettere un progressivo calo di produttività. Vale la pena incoraggiare la permanenza sul lavoro degli anziani?

Cina, non è tutto oro quel che luccica

Pechino ha subito meno contraccolpi dalla crisi pandemica rispetto al resto del mondo ed è tornata a correre, grazie soprattutto agli stimoli fiscali e alla domanda esterna. Ma preoccupano il calo della produttività e l’invecchiamento della popolazione.

Tre riforme per portare l’Italia a livelli europei

Produttività, reddito e occupazione ristagnano in Italia da tempo. Per avvicinarci alle economie europee dovremmo realizzare riforme complessive e non limitarci a quella del fisco, che però è la meno costosa. Lo confermano i risultati di una simulazione.

Salario minimo: la direttiva non chiude il discorso

La proposta di direttiva europea sul salario minimo adeguato riconosce il ruolo cruciale della contrattazione collettiva. Sotto questo profilo l’Italia è in regola. Ma restano aperte alcune questioni rilevanti, che richiedono un riordino della normativa.

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