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I numeri dei contagi a scuola in cinque grafici

Il Punto

Per la Commissione si avvicina il momento delle scelte chiare: entro la fine di gennaio dovrà decidere se inserire gas e nucleare fra le fonti energetiche “verdi”. La decisione avrà ricadute sugli obiettivi climatici, gli investimenti e la geo-politica. Un programma destinato alle scuole superiori vuole promuovere l’interesse per l’informatica fra le ragazze, superando gli stereotipi che le tengono lontane dallo studio di materie scientifiche. Anche così, in prospettiva, si riducono i divari di genere nel mondo del lavoro. Intanto, sulla scuola si consuma un poco edificante conflitto istituzionale. Ne sono protagonisti alcuni sindaci, che chiudono gli istituti dei loro comuni pur senza essere classificati in “zona rossa”. Per andare da Milano a Parigi ora si può prendere il Frecciarossa e non più solo il Tgv. I tempi di percorrenza rimangono comunque lunghi perché manca una regolamentazione europea di tratte e orari. Nel calcio il fair play finanziario ha spinto le società a cercare la scorciatoia delle plusvalenze fittizie per far quadrare i bilanci: un’analisi sulle squadre dei più importanti campionati europei. La creazione di un’Agenzia europea del debito e la revisione delle regole fiscali sono i due pilastri su cui si fonda una proposta di riforma del Patto di stabilità e crescita, considerato ormai da più parti inadeguato.

Sono online i cinque episodi de L’anno che verrà, il nuovo podcast de lavoce che racconta i temi più importanti tra quelli trattati dalla legge di bilancio 2022. Potete ascoltarli sul nostro sito e sulle principali app di podcast.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

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L’impatto del Covid sull’istruzione sembra essere stato simile per tutte le fasce sociali

La chiusura delle scuole a causa del Covid, pur avendo avuto un impatto molto pesante sui livelli di apprendimento, sembra aver colpito in maniera piuttosto omogenea gli studenti appartenenti a classi sociali diverse. I risultati di uno studio.

Effetti negativi della Dad? Le regioni hanno molte responsabilità

Nel corso della pandemia, le regioni hanno deciso periodi più o meno lunghi di didattica a distanza. Le più penalizzate sono proprio le aree più deboli. Si accentuano così le già forti disparità territoriali nei livelli di apprendimento degli studenti.

La Naspi alla prova della pandemia*

Nei mesi del lockdown un numero elevato di lavoratori precari è entrato in disoccupazione. Molti hanno beneficiato della Naspi ma, dai primi dati disponibili, inizia a emergere una difficoltà a uscire dallo stato di disoccupazione.

Per chi suona la campanella

La scuola riparte con due obiettivi fondamentali: rimanere in presenza per tutto l’anno scolastico e recuperare le perdite di apprendimenti dovute alla pandemia. Sul primo c’è forse troppo ottimismo. Il secondo chiama in causa la formazione dei docenti.

Uniti o divisi? Le alterne vicende di Istruzione e Università

Dopo un ping pong durato trent’anni, nel 2020 i due ministeri sono tornati a essere separati. Ma come funzionano meglio? E a quale dei due conviene maggiormente l’accorpamento? Senza dimenticare i costi di transizone e ritardi amministrativi.

Speciale rientro a scuola

In occasione del rientro in classe, lavoce.info ha preparato una newsletter speciale sul tema scuola e istruzione. In questo pagina sono contenuti i sei articoli usciti nella newsletter del 13 settembre e altri contributi sul tema pubblicati nelle settimane precedenti.

Il Punto

In occasione del rientro in classe, lavoce.info esce con una newsletter speciale sul tema scuola e istruzione.
Il governo sembra aver fatto dei passi avanti rispetto al piano di rientro dello scorso anno, ma restano ancora delle questioni irrisolte, come quella delle cattedre vuote e della conseguente discontinuità didattica, che porta a gravi lacune in termini di apprendimento. Il rientro non segna la fine della Dad, che però va migliorata perché diventi uno strumento utile anche dopo la fine dell’emergenza. Il tragitto per andare a scuola è uno dei momenti cruciali per il rischio di contagio, ma garantire un piano nazionale per il trasporto pubblico locale non è semplice come si potrebbe immaginare. La separazione del ministero dell’Istruzione da quello dell’università e della ricerca avvenuta nel 2020 non sembra aver portato particolari benefici, ma ha sicuramente causato ritardi amministrativi che persistono ancora oggi e che hanno pesato in tempo di pandemia.
Ha fatto scalpore l’appello dei professori universitari contro il Green Pass, ma solo il 6 per mille dei docenti ha firmato il documento.

Nella riunione del 9 settembre la presidente Lagarde ha tenuto una conferenza che, più che un cambio di rotta, sembra confermare una tendenza già in atto da tempo all’interno della Bce.

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La sfida del trasporto pubblico per il rientro a scuola

All’alba della riapertura degli istituti, non esiste un vero e proprio piano straordinario per la ripartenza del trasporto locale a supporto della scuola e molto dipende dalle amministrazioni. Ma la situazione è meno tragica di come la si vuole dipingere.

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