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Dieci grafici per le elezioni europee 2024

Tra il 6 e il 9 giugno, i cittadini dei 27 paesi membri dell’Unione europea voteranno per eleggere i 720 rappresentanti del Parlamento europeo. Con il loro voto, gli elettori avranno la possibilità di definire l’orientamento politico dell’Ue dei prossimi cinque anni. Queste elezioni rappresentano un’occasione per riflettere sulla percezione che i cittadini hanno dell’Unione e su quali potrebbero essere i futuri scenari politici internazionali.

In questa serie, proponiamo 10 grafici che analizzano nel dettaglio i dati relativi alle elezioni europee che si svolgeranno a breve: dalla composizione dell’europarlamento, all’affluenza alle urne registrata in passato, fino alle statistiche sulla rappresentanza e sull’influenza esercitata dai vari paesi membri a livello europeo. L’obiettivo è fornire sia un quadro complessivo della legislatura uscente e del ruolo che i parlamentari, anche italiani, hanno avuto in Europa sia illustrare le caratteristiche degli elettori che come noi andranno a votare in questi giorni.

Dall’astensione al voto populista

Quando aumenta la distanza tra le preferenze dei cittadini e i programmi dei partiti, l’astensione sale. A spiegare il successo dei populisti può essere allora la loro capacità di avvicinarsi di più alle richieste di chi non vota. L’analisi su cinque temi.

Reddito e voto: le preferenze di Milano e Roma zona per zona *

Le scelte elettorali dei cittadini dipendono da molti fattori e non solo dall’appartenenza a un ceto sociale. Ma il reddito ha comunque un ruolo importante. Ecco cosa dicono i risultati dei partiti alle Regionali nelle diverse zone di Roma e Milano.

Votare per non votare

Negli ultimi anni l’astensione è aumentata. Ma è solo una parte della storia: ci sono infatti coloro che si astengono pur andando a votare: gli elettori che inseriscono nell’urna una scheda bianca oppure nulla. Come si è evoluto il fenomeno nel tempo?

Due Italie nella disaffezione al voto delle donne

Se la disaffezione verso la partecipazione al voto è generale, per quanto riguarda le donne si registra una netta differenza tra Nord e Sud. La più alta astensione delle donne nel Meridione potrebbe essere legata a livelli di istruzione più bassi.

Il campo largo era una buona idea

Ora che i dati delle elezioni sono definitivi, si può provare a calcolare i risultati che ipotetiche alleanze tra partiti di Centrosinistra avrebbero potuto ottenere nei collegi uninominali. Solo in un caso la maggioranza in Senato sarebbe stata garantita.

Il voto non è uguale per tutti

Tra i tanti paradossi del voto che emergono nella letteratura economica e politica, c’è quello relativo all’astensione: perché non andare a votare se il costo del voto è così basso? Ebbene, in realtà per qualcuno votare costa, e anche molto: si tratta di coloro che studiano o lavorano “fuori sede”.

Come aumentare la partecipazione politica dei giovani

È vero che i giovani italiani partecipano al voto meno del resto della popolazione, ma una parte consistente mostra comunque interesse per la politica. Per aumentare l’affluenza tra gli under-25, occorrerebbe considerare le loro esigenze specifiche, come il voto per i fuorisede.

Paura di votare in tempo di Covid-19

Il Covid-19 rischia di danneggiare la qualità dei nostri processi democratici. Anche quando le elezioni vengono organizzate, molti elettori potrebbero scegliere di non recarsi ai seggi per paura di essere contagiati. Servono misure adeguate.

Italiani all’estero: una questione di rappresentanza

Il “sì” al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari ha ottenuto un consenso molto ampio nel voto estero. Un paradosso, perché questi elettori sono di gran lunga i meno rappresentati. Come si spiega il fenomeno? E cosa accade negli altri paesi?

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