LUNEDì 25 AGOSTO 2025

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Il Punto

La proposta delle forze di opposizione sul salario minimo universale risponde a un problema reale. Non affronta però due questioni cruciali: le differenze di potere d’acquisto tra territori e la scarsa trasparenza della struttura delle retribuzioni. Il Parlamento ha rinviato di altri quattro mesi la discussione sulla ratifica del Meccanismo europeo di stabilità. Se ripercorriamo obiettivi, governance e funzionamento del Mes, le ragioni del rinvio non appaiono molto solide. E utilizzare la sua approvazione come partita di scambio nel dossier che comprende la riforma del Patto di stabilità e crescita e la revisione del Pnrr potrebbe non rispondere agli interessi del paese. Il disegno di legge delega fiscale prevede il concordato preventivo per alcune categorie di contribuenti. Secondo il governo, permetterebbe di recuperare una quota di evasione. Come dimostrano le esperienze del passato, è difficile che ciò avvenga. Meglio sarebbe aumentare i controlli. Il “buono scuola” permette di favorire la libertà di scelta delle famiglie tra scuole statali e scuole paritarie? I risultati di una ricerca sull’esperienza di Regione Lombardia ne fanno dubitare: anche quando il contributo regionale per il pagamento delle rette è stato nettamente ridotto, le iscrizioni alle paritarie sono rimaste stabili.

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Questioni aperte in tema di salario orario minimo

La proposta di uno standard retributivo minimo universale avanzata dalle opposizioni risponde a un’esigenza reale e urgente. Ma non affronta due questioni cruciali: le differenze interregionali di potere d’acquisto e la poca trasparenza della struttura delle retribuzioni.

L’Italia e il Mes, una storia infinita

Di ratifica del Mes si riparlerà fra quattro mesi. Ma come funziona il Meccanismo europeo di stabilità? Sono reali i problemi di governance? Il tentativo di inserire la partita in un dossier più ampio potrebbe non essere vantaggioso per il nostro paese.

A scuola paritaria anche senza “buono”

Il “Buono scuola” di Regione Lombardia è stato introdotto per favorire la libertà di scelta educativa delle famiglie. Ma forse non è lo strumento giusto, perché quando è stato tagliato, le iscrizioni alle scuole paritarie sono rimaste stabili.

Concordato preventivo: un patto col diavolo? *

Il Ddl di delega fiscale prevede l’istituto del concordato preventivo per alcune categorie di contribuenti. Tra l’altro, dovrebbe permettere di recuperare almeno parte dell’evasione. Criticità di oggi ed esperienze del passato ne fanno dubitare.

Il Punto

È appena stato nominato il commissario straordinario per la ricostruzione dopo l’alluvione in Emilia-Romagna. La capacità di reazione dopo un disastro naturale ha ripercussioni anche sotto il profilo elettorale, come mostra uno studio sui terremoti dell’Aquila e dell’Emilia: dove la ricostruzione è lenta diminuisce la fiducia dei cittadini verso le istituzioni e si verifica un notevole spostamento di voti verso i partiti di destra. Nella social-democrazia l’opinione pubblica si forma perlopiù on line, ma le ricadute sono nella vita reale, preferenze elettorali comprese. Per arginare i molti rischi che la democrazia corre, servirebbe una sorta di concordato digitale, che definisca i limiti etici da porre agli oligopoli tecnologici. Il rallentamento della produzione industriale registrato negli ultimi mesi in molti paesi colpisce ora anche l’industria manifatturiera italiana. Non tutti i settori registrano cali, ma nel complesso sembra avvicinarsi una recessione. Il consiglio orientativo consegnato dagli insegnanti agli studenti di terza media in vista dell’iscrizione alla scuola superiore guarda spesso al background familiare e tende a non suggerire studi scientifici alle ragazze, perpetuando le disuguaglianze. Bastano però poche ore di formazione dei docenti per cambiare la situazione. Il fact-checking de lavoce.info si occupa questa volta delle dichiarazioni della presidente del Consiglio sull’inflazione, che sarebbe ancora dovuta alla crisi energetica.

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Disastri naturali e terremoti elettorali*

Due gravi terremoti e due modelli di ricostruzione diversi. In che modo hanno influito sul comportamento elettorale delle popolazioni colpite? Una ricerca sottolinea il ruolo chiave della fiducia nelle istituzioni per evitare un “voto autoritario”.

L’era della social-democrazia

Oggi è spesso sui social che i cittadini formano le proprie opinioni su temi politici, economici, culturali. Le ricadute su costumi, consumi e preferenze elettorali sono però reali. Servirebbe un concordato digitale, che definisca alcuni limiti.

Per l’industria è arrivata un’altra recessione

I dati degli ultimi mesi hanno mostrato un peggioramento dell’attività industriale a livello internazionale. Anche in Italia i numeri indicano ora un arretramento della produzione della manifattura. E non si prevede un rafforzamento in tempi brevi.

Meloni ha ragione a dire che l’inflazione è ancora spinta dalla crisi energetica?

Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: l’aumento del costo dell’energia è ancora il motore principale dell’inflazione?

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