Dopo un esito del voto molto contestato, il presidente del Venezuela è ancora una volta Nicolás Maduro. Nell’indifferenza della comunità internazionale, solo un miracolo potrebbe impedire al paese sudamericano di proseguire sulla via del declino irreversibile.
La quota di lavoratori con cittadinanza extra-europea nella ristorazione sale costantemente da circa dieci anni. Se dal punto di vista contrattuale non sembrano esserci differenze importanti, i salari di ingresso indicano possibili discriminazioni.
Continua su lavoce.info il dibattito sul Rapporto Draghi, presentato a Bruxelles il 9 settembre. In questa uscita analizziamo le proposte per il settore delle telecomunicazioni. Se è apprezzabile la ricerca di una maggiore armonizzazione fra le regolazioni dei diversi paesi e delle procedure e tempistiche delle gare per l’assegnazione delle frequenze, altre indicazioni del Rapporto appaiono meno condivisibili. Per esempio, quelle sull’allentamento indiscriminato dei criteri di valutazione delle fusioni. Dopo molte esitazioni, che hanno innervosito i mercati, la Fed ha deciso di tagliare i tassi di 50 punti base. Una mossa che farà bene all’economia europea, perché induce la Bce a fare altrettanto. La scelta potrebbe avere ripercussioni anche sulle prossime elezioni presidenziali Usa, perché è un riconoscimento alla politica economica dell’amministrazione Biden, capace di fermare l’inflazione senza penalizzare la crescita economica. Tutta l’industria europea fa fatica nel 2024. A soffrire di più è quella tedesca, colpita nel suo settore di punta: l’auto. In Italia sono in crisi alcuni comparti tradizionali del made in Italy – il sistema moda su tutti – anche se altri segmenti danno segnali di ripresa. Le esportazioni cinesi sono sempre state un caso unico nel commercio internazionale. Prima per la capacità di conquistare in pochi anni quote significative nel mercato mondiale partendo da zero. Ora continuano a stupire perché mantengono posizioni dominanti anche in un mondo sempre più frammentato. Merito di un sistema economico certamente inefficiente, ma dinamico. La procedura per la concessione del credito d’imposta per la Zes Unica si è rivelata complessa e poco chiara. Il governo è già intervenuto con alcune modifiche. Ma proprio le difficoltà in cui è incorso il provvedimento suggeriscono indicazioni utili per rendere più efficace l’agevolazione in futuro.
Domani, sabato 21 settembre, sarà in edicola e sul web il nuovo numero di eco sulle problematiche del sistema scolastico italiano: investire nella scuola è necessario, perché è un investimento sul futuro. eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero analizza l’estendersi dei territori europei colpiti dalla siccità e i danni economici che ne derivano.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
Sono due gli e-book pubblicati da lavoce.info prima dell’estate, dedicati a due argomenti che non hanno certo perso di attualità. Con “La storia infinita dell’autonomia differenziata” ripercorriamo, attraverso gli articoli pubblicati su lavoce.info, gli ultimi sette anni della vicenda dell’autonomia differenziata, dal referendum lombardo-veneto fino ai nostri giorni. L’obiettivo è fare chiarezza su un tema che si presta facilmente alla propaganda politica. “L’inflazione del nostro scontento” riunisce invece gli articoli sul tema pubblicati di recente su lavoce.info. Nell’e-book ci soffermiamo sui vari momenti e sui diversi aspetti della crescita dei prezzi, dalle cause scatenanti alle conseguenze, dalle risposte dei governi ai nuovi approcci delle banche centrali, tracciando un quadro complessivo su un episodio inflazionistico per molti versi eccezionale.
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La diagnosi del Rapporto Draghi sulle carenze del settore europeo delle telecomunicazioni non appare sufficientemente articolata. Non tutte le soluzioni sono quindi convincenti. Non lo è in particolare l’allentamento dei criteri di valutazione delle fusioni.
Il 2024 non è un anno favorevole per l’industria europea, penalizzata da fattori di natura congiunturale e problemi più strutturali. Se la Germania soffre più di tutti, in Italia ci sono differenze significative fra settori, con qualche segnale di ripresa.
La Fed ha deciso di abbassare di 50 punti base i tassi d’interesse sui depositi, ma sull’entità del taglio c’è stata fino all’ultimo molta incertezza, che ha innervosito i mercati finanziari. La scelta però sarà utile all’economia europea. E a Kamala Harris.
Complessità e incertezze hanno caratterizzato la procedura per la concessione del credito d’imposta Zes, tanto da richiedere cambiamenti in corsa. Il ripensamento ha però fatto emergere indicazioni utili su come rendere più efficace l’agevolazione.
In un mondo sempre più frammentato, nel quale il commercio internazionale ha smesso di crescere, la quota delle esportazioni cinesi sul Pil mondiale continua ad aumentare. A renderlo possibile è un sistema inefficiente, ma dinamico.
“Il futuro della competitività europea”, ovvero il Rapporto Draghi, presentato a Bruxelles il 9 settembre, continua a suscitare discussioni. Il dibattito prosegue anche su lavoce.info con la pubblicazione di commenti sul documento e sulle sue proposte: riaccendere la crescita e la competitività del Vecchio Continente, senza sacrificare il suo modello sociale, passa per un riequilibrio delle regole della concorrenza e del commercio. Unicredit ha acquisito il 9 per cento della tedesca Commerzbank. Potrebbe essere il preludio a una fusione transfrontaliera tra banche. Mentre in Germania si preparano alcune contromosse, l’esito della vicenda dipenderà anche dall’atteggiamento che la Banca centrale europea adotterà verso l’operazione. Da sempre l’Italia può contare sul risparmio delle famiglie. Sono risorse ingenti: se ben impiegate, potrebbero garantire uno sviluppo sostenibile al paese, con più occupazione. Serve però un’azione complessiva, che interessi tutti gli attori in scena, dai cittadini alle istituzioni, dalle banche alle casse di previdenza e ai fondi di investimento. Le persone più avanti con l’età sono anche quelle che nei sondaggi esprimono i più forti sentimenti anti-immigrati. Eppure, i lavoratori stranieri contribuiscono a pagare le pensioni e i sistemi sanitari pubblici. Secondo uno studio, l’apparente paradosso si spiega con la politica: i programmi di partiti conservatori cercano il consenso degli anziani promettendo frontiere chiuse e welfare generoso. A farne le spese sono i giovani.
Sabato 21 settembre sarà in edicola e sul web il nuovo numero di eco sulle problematiche del sistema scolastico italiano: investire nella scuola è necessario, perché è un investimento sul futuro. eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero analizza l’estendersi dei territori europei colpiti dalla siccità e i danni economici che ne derivano.
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Sono due gli e-book pubblicati da lavoce.info prima dell’estate, dedicati a due argomenti che non hanno certo perso di attualità. Con “La storia infinita dell’autonomia differenziata” ripercorriamo, attraverso gli articoli pubblicati su lavoce.info, gli ultimi sette anni della vicenda dell’autonomia differenziata, dal referendum lombardo-veneto fino ai nostri giorni. L’obiettivo è fare chiarezza su un tema che si presta facilmente alla propaganda politica. “L’inflazione del nostro scontento” riunisce invece gli articoli sul tema pubblicati di recente su lavoce.info. Nell’e-book ci soffermiamo sui vari momenti e sui diversi aspetti della crescita dei prezzi, dalle cause scatenanti alle conseguenze, dalle risposte dei governi ai nuovi approcci delle banche centrali, tracciando un quadro complessivo su un episodio inflazionistico per molti versi eccezionale.
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Dopo la pubblicazione del Rapporto Draghi, l’attenzione si è concentrata sugli ingenti investimenti necessari per stimolare crescita e aumenti di produttività. Ma i punti strategici centrali riguardano il diritto della concorrenza e il commercio con l’estero.