GIOVEDì 21 NOVEMBRE 2024

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Undici grafici sulle elezioni Usa

Negli Stati Uniti, martedì 5 novembre si sono tenute le elezioni presidenziali. Tra i temi principali affrontati in campagna elettorale ci sono stati l’andamento dell’economia e il costo della vita, la sicurezza e l’immigrazione. Esploriamo questi argomenti in dettaglio attraverso una serie di grafici.

Harris-Trump: l’economia Usa nei prossimi quattro anni*

Il 5 novembre l’America vota per eleggere il nuovo presidente. Nonostante tutto, l’andamento dell’economia continua a essere uno dei fattori che determinano le scelte dei cittadini. Vale allora la pena analizzare i programmi economici dei due candidati.

Promesse da campagna elettorale nei due programmi*

L’economia delle opportunità di Harris o il Maga di Trump? I programmi economici delineano visioni molto diverse della società americana e del mondo. In comune hanno la sottovalutazione delle conseguenze dell’aumento di deficit e debito pubblico.

Un falso enigma sul lavoro

Benché lontano dai tassi di occupazione europei, il numero di occupati in Italia ha toccato livelli record nel terzo trimestre. Il Pil è però rimasto stabile. La crescita è quindi dovuta solo al lavoro povero? L’analisi dei dati smentisce questa ipotesi.

I tre mandati del sindaco bloccano le donne

Introdotta per arginare le difficoltà nel trovare candidati alla carica, la norma sul terzo mandato del sindaco nei piccoli comuni ha conseguenze inaspettate: limita l’ascesa delle donne in politica. Proprio quando si candidano sempre di più.

Con la popolazione che invecchia la 104 non basta più*

Cresce la quota di lavoratori che usufruisce dei permessi retribuiti garantiti dalla legge 104. Li richiedono in prevalenza le donne. Mentre le differenze territoriali non seguono il tradizionale divario Nord-Sud. Per l’assistenza servono più strumenti.

Più ombre che luci nel lavoro domestico*

I numeri ci aiutano a capire meglio le questioni irrisolte del lavoro domestico. Tra i problemi principali, spiccano il sommerso e le retribuzioni basse. Solo con le regolarizzazioni degli stranieri si interrompe la perdita di lavoratori nel settore.

Il Punto

Una catastrofica alluvione ha devastato in questi giorni Valencia, in Spagna. Poco tempo prima, in Italia, era toccato all’Emilia Romagna, già colpita duramente nel 2023. Per eventi come questi non si può più parlare di calamità naturali. Si tratta invece di fenomeni determinati dal cambiamento climatico e destinati a ripetersi. È arrivato il momento di studiare e realizzare seri piani di adattamento. L’industria dell’auto ha una importanza strategica per lo sviluppo tecnologico, economico e sociale dell’Italia. Nella transizione verso la sostenibilità, va dunque preservata e sviluppata la nostra capacità di produzione e progettazione. Le risorse pubbliche, però, non vanno indirizzate alla salvaguardia dell’industria così com’è, quanto a realizzare una mobilità sostenibile, da coniugare con le istanze sociali ed economiche. Nella legge di bilancio per il 2025 non compare la promessa riduzione dell’Irpef per i redditi medio-alti, per mancanza di risorse. Per diminuire la tassazione sui redditi da lavoro dipendente, oggi particolarmente gravosa, senza peggiorare i conti dello stato, basterebbe rivedere le regole dell’imposta su successioni e donazioni, superando l’infondato pregiudizio della “doppia tassazione”. Spesso nel nostro paese i fondi di coesione europei destinati a investimenti pubblici, in particolare quelli per la doppia transizione verde e digitale, si trasformano in sussidi alle imprese. La scelta di concentrare le risorse sugli obiettivi più facili da realizzare è dovuta alla scarsa capacità di progettazione e spesa delle amministrazioni e alla poca qualità delle istituzioni. È dunque su queste che bisogna intervenire, accelerando il processo di miglioramento. Il “sistema bancario-ombra” –che include le criptovalute – è regolato in Europa dal 2003, a tutela dei risparmiatori. Ora però è apparso un codicillo che potrebbe aprire la strada a regole più permissive, che potrebbero danneggiare i piccoli investitori.

È in edicola e sul web il nuovo numero di eco dedicato all’analisi del successo dei populismi in varie parti del mondo, benché i partiti populisti, laddove sono al governo, abbiano causato gravi danni e sofferenze alla popolazione. eco, il nuovo mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero analizza la distanza tra l’età dei parlamentari di vari paesi e quella della popolazione che rappresentano: il distacco più alto si registra negli Stati Uniti.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

Gli articoli pubblicati finora su lavoce,info che analizzano e commentano il Piano strutturale di bilancio sono raccolti in un Focus che proponiamo ai nostri lettori:

Continuano a mantenere inalterata la loro attualità due e-book realizzati di recente da lavoce.info. Con “La storia infinita dell’autonomia differenziata” ripercorriamo, attraverso gli articoli pubblicati su lavoce.info, gli ultimi sette anni della vicenda dell’autonomia differenziata, dal referendum lombardo-veneto fino ai nostri giorni. L’obiettivo è fare chiarezza su un tema che si presta facilmente alla propaganda politica. “L’inflazione del nostro scontento” riunisce invece gli articoli sul tema pubblicati su lavoce.info. Nell’e-book ci soffermiamo sui vari momenti e sui diversi aspetti della crescita dei prezzi, dalle cause scatenanti alle conseguenze, dalle risposte dei governi ai nuovi approcci delle banche centrali, tracciando un quadro complessivo su un episodio inflazionistico per molti versi eccezionale.

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Una mobilità sostenibile è possibile

Cosa deve fare l’Italia per mantenere vitale la sua industria dell’auto? Evitare di sostenere lo status quo con risorse pubbliche e invece incoraggiare le imprese del settore a investire in ricerca e innovazione. Per una trasformazione radicale della mobilità.

Il dilemma delle politiche di coesione *

Una quota rilevante delle risorse dei fondi europei per la coesione inizialmente destinati agli investimenti pubblici viene dirottata verso agevolazioni alle imprese. Necessario un cambio di regole e governance per migliorare l’efficacia degli interventi.

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