I produttori di auto dicono di non essere pronti a rispettare i limiti alle emissioni previsti nel 2025, 2030 e 2035 e paventano scenari drammatici. Ma l’Europa non è chiamata a scegliere tra sopravvivenza dell’industria e lotta al cambiamento climatico.
Con la sentenza sulla legge Calderoli, la Corte costituzionale ha bocciato la previsione che avrebbe permesso anche alle regioni a statuto speciale di ottenere più autonomia attraverso un procedimento legislativo e non una modifica costituzionale del loro statuto. Ne deriva però una divaricazione di status e ruolo nella contrattazione con lo stato tra regioni ad autonomia speciale e regioni ad autonomia differenziata, che andrebbe risolta. In molti paesi europei, Italia compresa, la sostenibilità dei sistemi pensionistici è messa in dubbio dall’invecchiamento della popolazione. Per questo, insieme a politiche di sostegno alla natalità, bissogna incentivare l’allungamento dell’attività lavorativa e restringere la possibilità di uscite anticipate. Nel nostro paese, si aggiunge la questione della discontinuità di carriera delle donne: è un fattore chiave nello spiegare perché le pensioni delle lavoratrici sono più basse di quelle degli uomini. Lo sviluppo di progetti imprenditoriali nati dalla ricerca scientifica è fondamentale per affrontare problematiche complesse, come ad esempio il cambiamento climatico. Il mercato però non li finanzia. Tocca dunque alle agenzie pubbliche farlo, definendo protocolli di valutazione appropriati per sostenere innovazioni più radicali e di lungo periodo e non solo quelle di rapida commercializzazione.
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È in edicola e sul web il nuovo numero di eco dedicato alla crescita del debito pubblico nella gran parte dei paesi del mondo: è una questione da maneggiare con cura perché perderne il controllo comporta costi sociali altissimi. eco, il mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”: in questo numero analizza l’evoluzione del rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo in sette paesi – Francia, Germania, Giappone, Grecia, Irlanda, Italia e Stati Uniti – dal 2001 a oggi e con proiezioni fino al 2029.
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Gli articoli pubblicati finora su lavoce,info che analizzano e commentano il Piano strutturale di bilancio sono raccolti in un Focus che proponiamo ai nostri lettori:
Continuano a mantenere inalterata la loro attualità due e-book realizzati di recente da lavoce.info. Con “La storia infinita dell’autonomia differenziata” ripercorriamo, attraverso gli articoli pubblicati su lavoce.info, gli ultimi sette anni della vicenda dell’autonomia differenziata, dal referendum lombardo-veneto fino ai nostri giorni. L’obiettivo è fare chiarezza su un tema che si presta facilmente alla propaganda politica. “L’inflazione del nostro scontento” riunisce invece gli articoli sul tema pubblicati su lavoce.info. Nell’e-book ci soffermiamo sui vari momenti e sui diversi aspetti della crescita dei prezzi, dalle cause scatenanti alle conseguenze, dalle risposte dei governi ai nuovi approcci delle banche centrali, tracciando un quadro complessivo su un episodio inflazionistico per molti versi eccezionale.
La possibilità per le regioni a statuto speciale di ottenere più autonomia attraverso una legge ordinaria è tra i punti della legge Calderoli bocciati dalla Consulta. Ma si crea così una differenza di status con quelle ad autonomia differenziata.
Il venture capital non finanzia progetti nati dalla ricerca scientifica e con ambizione di arrivare sul mercato. Per i programmi di innovazione radicale e a lungo termine, bisogna allora far ricorso a risorse pubbliche. Cambiando modelli di valutazione.
L’invecchiamento della popolazione mette a rischio la sostenibilità del sistema pensionistico. Occorre incentivare il prolungamento dell’attività lavorativa e controllare meglio le uscite anticipate. In più servono politiche di sostegno alla natalità.
Ormai le donne lavorano più a lungo degli uomini. Ma continuano ad avere pensioni più basse, perché scontano retribuzioni inferiori, carriere più discontinue e percorsi professionali limitati. Il fenomeno è particolarmente evidente in alcune regioni.
La Corte di Cassazione ha dato il via libera al referendum che chiede l’abrogazione totale della legge sull’autonomia differenziata. Conferma una volta di più la necessità di rivedere l’intero impianto di quella legge, già bocciata dalla Corte costituzionale in alcune parti fondamentali. Soprattutto, la sentenza della Consulta ha messo in discussione la distinzione tra materie Lep e materie non-Lep, che ne è l’architrave. La sicurezza sui luoghi di lavoro è un problema serio in Italia. Ce lo ricorda in questi giorni la vicenda di Calenzano. Nell’affrontarlo, può essere d’aiuto l’intelligenza artificiale. Come mostra una ricerca, permette di individuare le aree più a rischio di incidenti mortali, su cui dirottare risorse e personale ispettivo. L’idea che Alitalia dovesse trovare un partner solido e capace di compensare le sue debolezze in un mercato che diventava sempre più competitivo risale al 2000. A osteggiare il progetto è stata una peculiare alleanza tra settori della politica, sindacati aziendali e burocrazie ministeriali, tutti timorosi di perdere potere e privilegi. Con venticinque anni di ritardo e diversi pretendenti respinti lungo la strada, con l’accordo tra Ita e Lufthansa arriva ora l’auspicata soluzione industriale.
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La sentenza della Corte costituzionale tocca pilastri portanti della legge Calderoli. Si concentra sulle funzioni e non sulle materie e disegna un regionalismo cooperativo. Può essere la base per una nuova stagione di discussione sul federalismo fiscale.
Il 2000 è un anno di svolta per Alitalia. In un mercato oramai liberalizzato dovrebbe trovare un partner industriale che le permetta di crescere. L’idea dell’aggregazione con Klm però fallisce, così come falliranno tutti i successivi tentativi di alleanze.
Dal 2009 al 2022 Alitalia prosegue nelle scelte sbagliate. Si concentra sui voli domestici e subisce la concorrenza di low cost e alta velocità ferroviaria. Tornata in mano pubblica, tratta con partner non troppo affidabili, fino all’arrivo di Lufthansa.