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I contratti brevi non sono il problema

Secondo i dati Istat gli occupati con contratti temporanei sono a livelli record. Ma gli accordi per periodi molto brevi riguardano solo poche specifiche professioni. Come nell’ultimo decennio, la durata media prevista per il 2021 è di circa 4 mesi.

Dov’è la crisi del lavoro stagionale?

I dati documentano che nella stagione in corso il settore turistico è ripartito ed è stato in grado di attivare un volume di lavoro perfettamente in linea con gli anni migliori. Ma qualcosa è comunque cambiato nell’incontro tra domanda e offerta.

Politiche del lavoro: cosa cambia con il decreto Aiuti

Il decreto Aiuti recupera i navigator e prevede un giro di vite sul reddito di cittadinanza. A livello regionale, potrebbe portare a un cambio di passo nel reclutamento di personale. A livello nazionale, alla ridefinizione dell’offerta congrua di lavoro.

Cosa significa la riduzione delle cause di lavoro

Negli ultimi cinque anni si è confermata la tendenza al superamento di un’anomalia italiana: l’ipertrofia del contenzioso giudiziale in materia di lavoro. Tramonta l’idea che la protezione delle persone che lavorano non sia veramente tale se non passa per le aule dei tribunali.

Canali informali per cercare lavoro

I dati confermano che per trovare lavoro gli italiani ricorrono in modo sistematico ai canali informali. Ma ciò ha gravi conseguenze: frena la capacità di selezione del mercato e porta a perdite di produttività. E anche sui sussidi bisogna fare attenzione.

La ripresa premia i laureati, con qualche rischio per l’equità

Nel 2021, la condizione occupazionale dei laureati è migliorata in modo sostanziale rispetto al 2020, anno di crollo a causa del Covid, ma anche rispetto al 2019, mostrando che la ripresa sta coinvolgendo soprattutto le figure qualificate.

Non è un paese per professionisti*

In Italia, la percentuale di manager e alte professionalità è più bassa rispetto ai grandi paesi europei, in particolare per le donne. Dipende dalla nostra particolare struttura produttiva, sbilanciata verso comparti che meno richiedono queste figure.

Chi sono i perdenti nell’Europa del doppio divario

La prima ondata della pandemia ha avuto conseguenze più gravi sul reddito dei paesi del Sud Europa e per i lavoratori più fragili. Si rafforza così il doppio divario che caratterizza l’Europa di oggi e che la allontana dal suo modello sociale.

Cultura, una politica di welfare

Partecipare o fruire delle attività culturali favorisce la formazione di competenze trasversali sempre più richieste nel mercato del lavoro. E dunque facilita l’integrazione economica. Le politiche culturali si rivelano così politiche di welfare.

Il salario minimo non basta per fermare il lavoro povero

Garantire minimi salariali adeguati è una condizione necessaria ma non sufficiente per arginare il lavoro povero in Italia. Il confronto con altri paesi mostra che per risolvere il problema va rivisto il sistema di sostegno alle famiglie a basso reddito.

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