Nel mercato del lavoro del futuro saranno sempre più anche le persone a selezionare le imprese e non solo viceversa. La protezione più efficace della libertà e sicurezza di chi lavora sarà nel potenziamento dei servizi di orientamento, informazione e formazione.
Categoria: Lavoro Pagina 20 di 118
La flessibilità dei contratti a tempo determinato diminuisce in modo significativo la probabilità di trasformazione in tempo indeterminato, con riflessi negativi sui salari, anche nel medio periodo. A pagarne le conseguenze sono soprattutto i giovani.
Chi cerca un’occupazione incontra molte difficoltà. Per questo i servizi per il lavoro dovrebbero essere il più possibile vicini a chi ne ha bisogno. Un utile supporto potrebbe arrivare dalla rete degli uffici postali. E il Pnrr dà le risorse necessarie.
La trasformazione progressiva dei mercati del lavoro e del prodotto da locali a globali ha avuto effetti molto diversi lungo la “scala delle competenze”. La risposta è creare le condizioni per lo sviluppo della società civile e del mondo delle imprese.
Cresce l’occupazione in Italia. Il recupero è quasi del tutto dovuto al lavoro dipendente ed è trainato dalle varie forme di contratti a tempo determinato. Ci sono già gli strumenti per controllarne la corretta applicazione ed evitare gli abusi.
Eredità del passato, i buoni pasto si sono oggi trasformati in una integrazione salariale parzialmente esente da imposte e contributi. Ma ha ancora senso mantenere in vita un complesso sistema di gestione, che comporta costi elevati per gli esercenti?
L’ingresso in Italia di lavoratori stranieri è regolato da un percorso burocratico lungo e complesso, incompatibile con le esigenze dell’economia. Il problema riguarda in particolare agricoltura e turismo, che hanno bisogno di manodopera stagionale.
Con la ripresa del mercato del lavoro italiano, nella fase post-pandemia cresce il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Per i lavoratori sovraistruiti, soprattutto se giovani e donne, c’è il rischio di cadere nella trappola della disoccupazione.
La riforma Fornero ha introdotto sgravi contributivi per le imprese che assumono donne. Lo strumento è capace di promuovere la domanda di lavoro femminile e la crescita delle imprese. Ma il beneficio non è condiviso con le lavoratrici attraverso i salari.
Nel breve periodo gli effetti degli aumenti dei prezzi energetici su famiglie e imprese si possono contenere con trasferimenti e interventi sulle accise. Ma nel lungo periodo bisogna pensare a soluzioni strutturali che non aggravino l’indebitamento.