Il 2024 non è un anno favorevole per l’industria europea, penalizzata da fattori di natura congiunturale e problemi più strutturali. Se la Germania soffre più di tutti, in Italia ci sono differenze significative fra settori, con qualche segnale di ripresa.
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La Fed ha deciso di abbassare di 50 punti base i tassi d’interesse sui depositi, ma sull’entità del taglio c’è stata fino all’ultimo molta incertezza, che ha innervosito i mercati finanziari. La scelta però sarà utile all’economia europea. E a Kamala Harris.  Â
Complessità e incertezze hanno caratterizzato la procedura per la concessione del credito d’imposta Zes, tanto da richiedere cambiamenti in corsa. Il ripensamento ha però fatto emergere indicazioni utili su come rendere più efficace l’agevolazione.
In un mondo sempre più frammentato, nel quale il commercio internazionale ha smesso di crescere, la quota delle esportazioni cinesi sul Pil mondiale continua ad aumentare. A renderlo possibile è un sistema inefficiente, ma dinamico.
Dopo la pubblicazione del Rapporto Draghi, l’attenzione si è concentrata sugli ingenti investimenti necessari per stimolare crescita e aumenti di produttività . Ma i punti strategici centrali riguardano il diritto della concorrenza e il commercio con l’estero.
L’acquisizione del 9 per cento nel capitale di Commerzbank da parte di Unicredit ha riacceso il dibattito sulle possibili nuove fusioni bancarie in Europa, in particolare su quelle transfrontaliere. Quale atteggiamento adotterà la Bce verso l’operazione?
Il risparmio è una grande risorsa dell’Italia. Se utilizzata bene, ridimensiona il problema del debito e crea le condizioni di un vero sviluppo. È però necessaria un’azione complessiva che favorisca crescita, occupazione, innovazione e sostenibilità .
Nei sondaggi gli anziani si mostrano preoccupati dagli effetti fiscali dell’immigrazione, anche se in genere sono positivi e contribuiscono a finanziare pensioni e sanità pubblica. A pagare il costo di politiche migratorie più restrittive sono i giovani.
Il rapporto Draghi offre una profonda analisi delle ragioni per la scarsa crescita Ue e dei rischi per il futuro. Le soluzioni proposte richiederebbero che l’Europa diventasse una vera federazione. Ma qualcosa si può iniziare a fare, almeno tra paesi volenterosi.
È semplicistico dire che intelligenza artificiale e robot sostituiranno gli umani: non tutti i lavori e non tutte le aree soffrono nello stesso modo. Una mappa delle occupazioni più a rischio delinea un quadro in cambiamento. E indica come intervenire.