VENERDì 29 NOVEMBRE 2024

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Quali sono le professioni a rischio con l’intelligenza artificiale *

La struttura industriale italiana potrebbe rallentare gli effetti dell’intelligenza artificiale sul lavoro. Tutte le professioni saranno interessate dall’IA. Ma quelle che richiedono livelli di istruzione medio-alti subiranno le conseguenze maggiori.

Il Punto

Il decreto legge che definisce la struttura di finanziamento del Pnrr modificato prospetta una complessa operazione di aggiustamento. Tra definanziamenti e rifinanziamenti di progetti, alla fine sono necessarie nuove coperture per più di 15 miliardi. Regioni e comuni sembrano i candidati più probabili a pagare questo conto. Nel 2023 l’occupazione è cresciuta in Italia, superando i livelli pre-pandemici. Lo confermano tutte e tre le fonti di dati: Inps, indagine Istat sulla forza lavoro, contabilità nazionale. Il buon andamento del mercato del lavoro potrebbe continuare nel prossimo futuro, purché le parti sociali siano capaci di interpretare le nuove esigenze di lavoratori e aziende, introducendo i cambiamenti necessari per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Negli stessi giorni in cui su Apple si abbattono una nuova multa di 1,8 miliardi dell’antitrust europeo e un’azione legale depositata dal Dipartimento di giustizia americano per violazioni alle regole sulla concorrenza, in Europa la società di Cupertino, così come Google, ha pubblicato le condizioni di accesso ad app store e sistemi di pagamento di imprese concorrenti, come previsto dal Digital Market Act, la legge europea sulla competitività nei mercati digitali. La complessità delle procedure e gli oneri amministrativi previsti non sembrano modificare di molto la situazione. Un possibile intervento correttivo della Commissione potrebbe ora avvicinare la regolamentazione europea a quella statunitense. Per assicurare il diritto allo studio universitario, le regioni che hanno a disposizione meno risorse sono chiamate a uno sforzo maggiore rispetto a quelle che possono contare su una più alta capacità contributiva dei propri cittadini. Una conferma che non basta definire i livelli essenziali delle prestazioni per garantire l’equità dei servizi in tutti i territori. Non sono pochi i migranti con istruzione universitaria che arrivano in Europa, ma le loro competenze non sono valorizzate nel mercato del lavoro e sono spesso impiegati in mansioni al di sotto delle loro qualifiche. Uno spreco di capitale umano, che potrebbe invece favorire aumenti di produttività nel paese ospite.

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Chi paga la revisione del Pnrr?

Il decreto legge per il finanziamento del Pnrr rivisto contiene un’operazione di aggiustamento molto complessa. Alla fine la catena di definanziamenti e rifinanziamenti di progetti comporta la necessità di coperture per più di 15 miliardi. Dove trovarli?

Bilancio positivo per l’occupazione nel 2023

I dati mostrano un bilancio dell’andamento dell’occupazione nel 2023 sostanzialmente positivo, grazie anche ai buoni risultati delle imprese. Quanto alle prospettive future, occorre eliminare gli ostacoli all’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Il Digital Market Act alla prova dei fatti

Apple e Google hanno pubblicato le condizioni per aprire i loro app store a imprese concorrenti, in conformità col Digital Market Act europeo. La complessità delle procedure previste potrebbe spingere la Commissione a un intervento correttivo.

Migranti: il grande spreco di capitale umano*

L’integrazione dei migranti altamente qualificati nel mercato del lavoro europeo procede a rilento. Valorizzare le loro competenze e impiegarli in lavori più vicini alle loro qualifiche potrebbe essere vantaggioso anche per la produttività del paese ospite.

Diritto allo studio universitario: non sarà un Lep a garantirlo

Definire i Lep non è sempre garanzia di equità dei servizi. Vincoli di bilancio possono impedirne la completa applicazione. Alle amministrazioni locali dove i bisogni sono più alti e le capacità finanziarie più basse è chiesto uno sforzo maggiore.

Il Punto

Le tecnologie offrono notevoli possibilità di evoluzione e sviluppo al sistema universitario. A patto che le università telematiche rispettino gli stessi standard di qualità di quelle tradizionali. Per questo è necessario introdurre criteri rigorosi per l’accreditamento. A partire da un corpo docente meno precario e da un rapporto adeguato tra il numero degli studenti e quello di professori e ricercatori. Dare le competenze richieste dal mercato del lavoro a giovani e adulti: è il compito dell’istruzione e formazione professionale. In un mercato unico come quello europeo servirebbe allora un sistema formativo quanto più omogeneo possibile, che superi le differenze attuali per adottare le esperienze migliori. Il decreto “Pnrr quater” chiarisce meglio le conseguenze sulla finanza pubblica della riformulazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Prevede una rimodulazione complessiva delle risorse per gli investimenti disponibili per il prossimo triennio, anche attraverso lo spostamento di risorse dalle opere pubbliche ai sussidi alle imprese. Il 22 marzo si celebra la giornata mondiale dell’acqua. Il tema di quest’anno – “Acqua per la pace” – si può leggere anche come un invito a rafforzare la partecipazione dei cittadini alle scelte sulla gestione idrica. Solo così aumenta la consapevolezza dell’opinione pubblica sulla necessità di proteggere una risorsa sempre più fragile.

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Più rigore sulle università telematiche

Le università telematiche sono diverse fra loro per dimensioni, natura giuridica, qualità e finalità. Tutte hanno goduto di un vantaggio rispetto a quelle tradizionali: il costo del personale docente. Ora servono criteri più rigidi sull’accreditamento.

Un’agenda comune per la formazione professionale in Europa

Migliorare la qualità didattica dei percorsi di istruzione e formazione professionale e quindi l’occupabilità di chi li frequenta è un obiettivo Ue. Per raggiungerlo può essere utile definire un’agenda comune che prenda spunto dalle attività più efficaci.

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