La misura mirata a incentivare la prevenzione degli infortuni nelle aziende, ideata sull’onda dell’emozione per il disastro di Firenze, è inserita in un decreto “omnibus”, nato in funzione del Pnrr ma infarcito di disposizioni sulle materie più disparate.
L’attenzione ai paradisi fiscali è stata finora legata alle conseguenze per i paesi avanzati. Ma cosa accade in quelli in via di sviluppo, in particolare dopo una crisi finanziaria? Fuga e scarsità di capitali rappresentano forti ostacoli alla crescita.
Il settore culturale genera varie opportunità di lavoro tra i più giovani nei paesi a reddito basso e medio-basso, riducendo le migrazioni. L’Italia potrebbe agire per rendere il continente africano un partner strategico nella produzione creativa.
Già oggi oltre il 70 per cento delle famiglie compra l’energia elettrica sul mercato libero. Che offre opportunità vantaggiose, ma spesso sconosciute ai consumatori. Un aiuto può arrivare dal Portale offerte, a patto di migliorarlo e potenziarlo.
Il Pnrr destina 2,1 miliardi alla gestione dei rifiuti. Ma serve un intervento chiarificatore che indichi i fabbisogni territoriali a partire dalle indicazioni delle regioni. Vanno sostenute solo le iniziative che hanno una reale prospettiva industriale.
Il tema del tasso di copertura dei contratti firmati dai sindacati più rappresentativi resta centrale nella discussione sul salario minimo. I numeri delle comunicazioni obbligatorie per capire dove si potrebbero nascondere gli accordi non rappresentativi.
Continua la protesta degli agricoltori europei, che contestano alcune decisioni della Commissione. Eppure, il settore ottiene forti sussidi proprio dalla Politica agricola comune. Meglio sarebbe indirizzare il supporto pubblico verso azioni per affrontare la transizione ecologica, perché il grave impatto ambientale dell’agricoltura non accenna a diminuire, alimentando un circolo vizioso che richiede nuove risorse per compensare i danni dei sempre più frequenti eventi meteorologici estremi. Comuni e regioni sono chiamati a gestire 41 miliardi destinati a progetti strategici del Pnrr. Come si ricava dai dati, la capacità di spesa delle amministrazioni locali è però molto diversa tra le aree del paese, con i territori interni in maggiore difficoltà. Per migliorare la loro efficienza amministrativa si potrebbe assegnare un ruolo più significativo alle unioni di comuni. Non basta definire i livelli essenziali di assistenza per la sanità – o più in generale i livelli essenziali delle prestazioni – per garantire che tutti i cittadini ricevano effettivamente servizi di qualità. Servono meccanismi per spingere le regioni a uniformarsi alle esperienze migliori: spesso non è solo una questione di finanziamenti aggiuntivi. Rendere più semplice il percorso per ottenere la cittadinanza può rivelarsi vantaggioso non solo per i migranti, ma anche per il paese ospitante. I risultati di uno studio mostrano infatti che dopo la naturalizzazione i rifugiati sono più integrati e più attivi sul mercato del lavoro.
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L’agricoltura europea riceve sussidi elevati dalla Pac e, dopo le ultime proteste, arriveranno altre risorse. I fondi pubblici dovrebbero invece sostenere la transizione ecologica e nuovi processi di produzione, più redditizi anche per gli agricoltori.
Con oltre 41 miliardi destinati a progetti strategici, i comuni si trovano al centro dell’azione nell’attuazione del Pnrr. Ma non tutti hanno la stessa capacità di spesa, con le aree interne in particolare in difficoltà. Il ruolo delle unioni di comuni.
Un allentamento dei requisiti di accesso alla cittadinanza può portare a una forza lavoro migrante più attiva e integrata. I benefici economici che ne derivano non interessano solo i migranti stessi, ma si dispiegano anche sui paesi che li ospitano.