Lavoce.info

Autore: Desk Pagina 1 di 196

Il desk de lavoce.info è composto da ragazzi e ragazze che si occupano della gestione operativa del sito internet e dei social network e delle attività redazionali e di assistenza alla ricerca. Inoltre, sono curati dal desk il podcast e le rubriche del fact checking, de "La parola ai grafici" e de "La parola ai numeri".

Il Punto

Domenica 8 e lunedì 9 giugno sono aperti i seggi per il voto sui cinque referendum. Tre quesiti propongono di abrogare alcune norme del Jobs act. I dati, però, non confermano la tesi secondo la quale questa normativa avrebbe smantellato le tutele dei lavoratori. I nodi della precarietà e di una più precisa regolamentazione dei rapporti di lavoro vanno affrontati con altri strumenti. La riforma del 2015 ha invece ridotto il contenzioso giudiziario in materia di lavoro, come si vede dall’andamento di procedimenti e pendenze. Il tasso di litigiosità è tornato a crescere quando alcune modifiche hanno allargato l’area di discrezionalità del giudice su licenziamenti e indennità. La validità dei referendum dipende dal raggiungimento del quorum dei votanti, un aspetto che ha suscitato molte polemiche anche in questa tornata referendaria. Vale la pena allora ripercorrere la genesi dell’istituto referendario ai tempi dell’Assemblea costituente e fare un confronto con le normative degli altri paesi dell’Eurozona. Le regioni svolgono un ruolo strategico nell’attuazione del Pnrr. Per questo preoccupano i ritardi accumulati nella fase di esecuzione dei progetti: è la sanità il settore dove le difficoltà sono più evidenti. Avranno conseguenze sui programmi di investimento per la coesione successivi al 2027 i rilievi sollevati dalla Corte dei conti europea sull’impostazione e sull’attuazione del Rrf, il dispositivo di ripresa e resilienza. La questione centrale è la valutazione degli interventi e il livello al quale avviene.

“Verso i referendum” è titolo dell’e-book nel quale abbiamo riunito gli articoli apparsi su lavoce.info a proposito dei cinque referendum abrogativi sui quali si vota l’8 e 9 giugno. Vogliamo così offrire ai nostri lettori informazioni chiare, affidabili e basate sui dati e sui fatti, per aiutarli a orientarsi tra norme, numeri e conseguenze concrete che, per ogni quesito, potrebbe comportare la vittoria del “sì” o del “no”. L’e-book è scaricabile qui.

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È in edicola e sul web il numero di maggio di eco, dedicato al tema della difesa europea. Se l’Europa non sembra avere altra scelta che imparare a difendersi da sola, anche militarmente, bisogna sgombrare il campo dalle illusioni: spendere di più per la difesa significa diminuire la spesa civile. Occorre dunque farlo bene, evitando sprechi e duplicazioni. eco, il mensile di economia diretto da Tito Boeri, vuole riprendere nella carta stampata la missione che lavoce.info svolge nel web: promuovere analisi basate sui dati, usando un linguaggio comprensibile, ma senza mai banalizzare la complessità dei problemi. Lavoce.info contribuisce regolarmente a eco con la rubrica “Grafico del mese”. Nell’uscita di questo mese si analizzano i dati sulla spesa per la difesa dei paesi europei, mettendoli in relazione con la distanza geografica da Mosca.

Un focus sui referendum dell’8 e 9 giugno

L’8 e 9 giugno 2025 gli elettori italiani saranno chiamati a esprimersi su cinque referendum abrogativi. I temi al centro delle consultazioni toccano aspetti cruciali: dalla cittadinanza per gli stranieri non comunitari alla disciplina dei licenziamenti e della precarietà occupazionale.

Questo ebook nasce con uno scopo semplice ma ambizioso: offrire a chi vota informazioni chiare, affidabili e basate sui dati, per aiutare a orientarsi tra norme, numeri e conseguenze concrete.

Il pdf è scaricabile qua.

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Il Punto

L’8 e 9 giugno gli italiani sono chiamati alle urne per votare su cinque referendum. L’interrogativo non è solo se prevarranno i “sì” o i “no”, altrettanto cruciale è la questione se, per ogni singolo quesito, si raggiungerà o meno il quorum necessario per la validità della consultazione. Uno sguardo a cosa è successo nelle passate tornate referendarie può aiutare a orientarsi. Il governo ha presentato al Parlamento la quinta revisione del Pnrr. Interviene su misure che riguardano il pagamento della settima rata dei finanziamenti europei. Ma per l’autunno si preannuncia già una ben più importante nuova rimodulazione. L’intesa firmata a maggio è la prima tappa di un riavvicinamento tra Unione europea e Regno Unito dopo il trauma della Brexit. D’altra parte, dal 2016 la situazione internazionale è totalmente cambiata e richiede un ripensamento di alleanze e strategie sui grandi temi, dalla difesa alla transizione verde. Ridare competitività all’Europa è un giusto obiettivo, ma nel perseguirlo non bisogna dimenticare le persistenti disparità tra regioni. Gli strumenti che saranno messi in atto dovrebbero perciò essere accompagnati da meccanismi che rafforzino la coesione territoriale, evitando che alcuni territori si avvantaggino a scapito di altri.

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Si è appena concluso a Torino il Festival Internazionale dell’Economia, che ha avuto pertema “Le nuove generazioni del mondo”. Anche quest’anno lavoce.info ha collaborato al Festival organizzando i “I dialoghi della voce”, quattro incontri nel corso dei quali i nostri redattori hanno discusso con i presidenti di Anac, Inps, Istat e Ufficio parlamentare di bilancio. Redattori e collaboratori de lavoce.info hanno poi partecipato ad altri appuntamenti del Festival.

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Il Punto

La legge sulla cittadinanza è al centro dei uno dei referendum dell’8 e 9 giugno. Se vinceranno i “sì” tornerà in vigore una norma del 1912. Il ritorno al passato sarebbe però un passo avanti, perché la riduzione degli anni di residenza necessari per ottenere la naturalizzazione favorirebbe l’integrazione economica e sociale degli immigrati e aiuterebbe l’Italia a contrastare l’inverno demografico. Aveva suscitato molte speranze il disegno di legge sulla partecipazione dei lavoratori nelle imprese ricalcato su una proposta della Cisl. Il testo approvato è invece deludente: l’esame parlamentare ha indebolito il ruolo della contrattazione – che era invece centrale nel progetto sindacale – ed eliminato alcune delle idee più innovative. Domani Psg e Inter giocano la finale di Champions League. Il campo darà il suo risultato, ma dal punto di vista dei bilanci la gara è impari: la società parigina batte largamente quella milanese sulle voci più importanti. Un punto a favore della squadra di Lautaro è il modello di business più sostenibile e trasparente.

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Inizia oggi a Torino, per concludersi lunedì 2 giugno, il Festival Internazionale dell’Economia. L’edizione 2025 ha per tema “Le nuove generazioni del mondo”. Anche quest’anno lavoce.info collabora al Festival organizzando i “I dialoghi della voce”, quattro incontri nel corso dei quali i nostri redattori discuteranno con rappresentanti di Anac, Inps, Istat e Ufficio parlamentare di bilancio. Redattori e collaboratori de lavoce.info parteciperanno poi ad altri appuntamenti per dialogare con gli ospiti del Festival. Il programma completo del Festival Internazionale dell’Economia è disponibile qui.

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Il Punto

“Grande e bellissima”: così Donald Trump ha definito la prima legge di bilancio del suo secondo mandato. Di sicuro, fa salire ancora il debito pubblico Usa. Cosicché parallelamente crescono le preoccupazioni sulla sua sostenibilità. A Washington c’è chi suggerisce di ricorrere a una tassa sul debito del Tesoro americano: ne ridurrebbe sì il costo, ma di fatto equivarrebbe a un default parziale. Uno scenario che di bello avrebbe ben poco. L’Istat ha da poco rilasciato il suo Rapporto annuale 2025. Dai dati emerge che il nostro paese continua a investire poco e male in istruzione e cultura. Un grave errore visto che laddove il livello culturale è più alto il benessere economico è più diffuso, si vive più a lungo e si esercitano meglio i diritti di cittadinanza. Ai risultati principali del Rapporto Istat 2025 dedichiamo la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Si avvicina la scadenza del Pnrr e aumentano i timori legati ai ritardi nella sua attuazione. Una soluzione potrebbe arrivare da una comunicazione della Commissione europea, che consente il finanziamento degli interventi attraverso le risorse della coesione. Anche i programmi del Fondo europeo per lo sviluppo regionale potrebbero trarne vantaggio.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Ci occupiamo in questa occasione del Rapporto Istat 2025 e dei suoi principali risultati: dall’invecchiamento della popolazione alla spesa per previdenza e sanità, dall’andamento dell’occupazione al rischio povertà, dalle retribuzioni reali ai livelli di istruzione, al numero di giovani laureati che hanno lasciato l’Italia nel 2023.

“Le nuove generazioni del mondo” è il tema dell’edizione 2025 del Festival Internazionale dell’Economia, che si tiene a Torino dal 30 maggio al 2 giugno. Anche quest’anno lavoce.info collabora al Festival organizzando i “I dialoghi della voce”, quattro incontri nel corso dei quali i nostri redattori discuteranno con i presidenti di Anac, Inps, Istat e Ufficio parlamentare di bilancio. Redattori e collaboratori de lavoce.info parteciperanno poi ad altri appuntamenti per dialogare con gli ospiti del Festival. Il programma completo del Festival Internazionale dell’Economia è disponibile qui.

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Lavoce.info al Festival Internazionale dell’Economia di Torino 2025

Anche quest’anno, Lavoce.info ha collaborato con il Festival Internazionale dell’Economia di Torino dal titolo “Le nuove generazioni del mondo”. I nostri redattori hanno partecipato a eventi con un format nuovo, chiamato “I dialoghi della voce”, dove si sono confrontati con i rappresentanti di Anac, Inps, Istat e Upb.

Per l’edizione 2025 del Festival Lavoce.info ha organizzato quattro dialoghi. Altri appuntamenti hanno visto i nostri redattori e collaboratori dialogare con gli ospiti del Festival. Qui si può trovare il programma dell’edizione appena passata.

I nostri dialoghi sono stati:

  • Il debito pubblico e la sfida demografica, dialogo tra la presidente dell’Upb Lilia Cavallari e il professore Carlo Favero; coordina Paola Pica (30 maggio, ore 17, Auditorium Oratorio San Filippo Neri)
  • Il futuro previdenziale della generazione Z, dialogo tra il direttore studi e ricerche dell’Inps Gianfranco Santoro e il professore Mario Padula; coordina Paola Pica (30 maggio, ore 19, Auditorium Oratorio San Filippo Neri)
  • Povertà educativa in un paese con pochi bambini, dialogo tra il presidente dell’Istat Francesco Maria Chelli e la professoressa Daniela Del Boca; coordina Paola Pica (31 maggio, ore 11, Auditorium Oratorio San Filippo Neri)
  • Il contrasto alla corruzione e gli appalti pubblici a misura dell’imprenditoria giovanile, dialogo tra il presidente dell’Anac Giuseppe Busia e il professore Francesco Decarolis; coordina Paola Pica (1 giugno, ore 12, Palazzo Costa Carrù)

Grazie per aver preso parte anche a questa edizione!

Il Punto

L’8 e 9 giugno 2025 si vota in Italia su cinque referendum. Quattro riguardano la normativa sul lavoro, il quinto la legge sulla cittadinanza. Perché siano validi, serve il quorum dei votanti, deve cioè esprimere il proprio voto la metà più uno degli aventi diritto. È quindi utile capire il contenuto dei quesiti referendari e quali sarebbero le conseguenze pratiche sui lavoratori e sui cittadini extra-Ue residenti in Italia. Per i referendum sul lavoro proponiamo ai lettori, quesito per quesito, un quadro delle ragioni del “sì” e delle ragioni del “no”. Per il referendum sulla cittadinanza, stime sui dati Istat consentono di calcolare quanti stranieri potrebbero diventare nuovi cittadini italiani. Il confronto tra i Jobcentre Plus del Regno Unito e i nostri centri per l’impiego è impietoso. È soprattutto la frammentazione di competenze tra stato, regioni e comuni che impedisce ai nostri Cpi di avere la stessa efficacia degli omologhi d’Oltremanica.

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Il Punto

Uno dei cinque referendum che si terranno l’8 e 9 giugno riguarda la legge sulla cittadinanza. Il quesito referendario propone di dimezzare gli anni di residenza richiesti ai cittadini extra-Ue per ottenerla, portandoli dagli attuali dieci a cinque. Fra l’altro, l’eventuale vittoria del “sì” permetterebbe di superare le titubanze sullo ius soli, perché renderebbe più semplice la naturalizzazione dei ragazzi nati in Italia da genitori stranieri. Per una banca centrale, la credibilità è un fattore fondamentale. Si spiegano così gli effetti di un tweet di Donald Trump critico verso la Fed e la sua gestione dei tassi di interesse: le aspettative di inflazione di lungo periodo si sono alzate perché i mercati temono che alla fine la banca centrale americana possa cedere alle pressioni della politica. Se in classe l’aria è più pulita, i bambini si ammalano di meno e le assenze diminuiscono. Lo dimostra un progetto che ha previsto l’installazione di purificatori d’aria in alcune scuole milanesi. È un intervento che costa poco e dà buoni risultati, anche se servirebbero misure più strutturali per ridurre l’inquinamento e migliorare la salute di tutti.

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Il Punto

Con la sospensione dei dazi reciproci, Stati Uniti e Cina hanno compiuto un passo per disinnescare la guerra commerciale. È difficile prevedere se la tregua si trasformerà o meno in un accordo. In ogni caso, da un commercio internazionale fondato su trattati multilaterali si è passati a un sistema dove le grandi economie dettano le regole, usandole come armi di ricatto, mentre i paesi poveri ne subiscono i danni. Chiesto a gran voce dalle case automobilistiche, il rinvio delle multe per i produttori che superano i limiti di emissioni di CO2, deciso nei giorni scorsi dal Parlamento europeo, rischia di rivelarsi un boomerang per il settore. Non solo non migliorerà la qualità dell’aria respirata dai cittadini europei, ma ne risentirà anche la capacità di innovazione dell’industria dell’auto. I passi indietro sul Green Deal non aiutano la competitività, finiscono per ridurla. La costruzione di un mercato unico europeo degli investimenti è diventata ancora più necessaria ora che l’Unione è chiamata a fare ingenti investimenti in molti settori, dalla difesa alle tecnologie. Le risorse per realizzarli, infatti, non possono essere solo pubbliche, i capitali privati sono indispensabili. Gli ostacoli al progetto arrivano dalle resistenze degli stati. D’altra parte, è proprio nei momenti di crisi che l’Unione europea ha saputo prendere le decisioni più coraggiose. Il nostro fact-checking si occupa di un’affermazione fatta in Parlamento dalla presidente del Consiglio, secondo la quale oggi i “titoli di stato italiani vengono considerati più sicuri dei titoli di stato tedeschi”. La fiducia dei mercati nei Btp italiani è cresciuta negli ultimi tempi, ma così formulata la frase indica una scarsa comprensione del concetto di spread.

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Il Punto

Si moltiplicano gli allarmi per i ritardi nell’attuazione di alcune misure importanti del Pnrr. Se l’ipotesi di allungare la scadenza del Piano oltre giugno 2026 appare sempre più remota, esistono comunque vie di uscita per salvaguardare obiettivi e finanziamenti. D’altra parte, il Piano strutturale di bilancio, concordato con la Commissione, prevede il proseguimento di alcune riforme e interventi del Pnrr: ne potrebbe derivare un allentamento dell’aggiustamento fiscale richiesto all’Italia nei prossimi anni. A fine aprile, Spagna, Portogallo e alcune zone della Francia sono rimaste senza elettricità per molte ore. Le cause di un blackout così lungo ed esteso non sono ancora chiare. Di sicuro, però, complessità e interdipendenza dei sistemi elettrici europei richiedono un coordinamento sempre più stretto tra i gestori delle reti nazionali. Gli sviluppi della tecnologia hanno permesso la “democratizzazione” dello spazio, diventato accessibile a più attori. Ora c’è il timore che il processo sfoci nella creazione di un monopolio, per di più in mano a un privato cittadino. L’Europa ha gli strumenti per evitarlo, a patto che comprenda che lo spazio è un settore strategico per l’economia di oggi e di domani.

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