Negli Usa i crediti di imposta cedibili o rimborsabili sono un caposaldo delle politiche di rilancio dell’economia e di sostegno al reddito dei lavoratori poveri. In Italia, invece, reddito di cittadinanza e crediti su bonus edilizi sono malvisti.
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La proposta di uno standard retributivo minimo universale avanzata dalle opposizioni risponde a un’esigenza reale e urgente. Ma non affronta due questioni cruciali: le differenze interregionali di potere d’acquisto e la poca trasparenza della struttura delle retribuzioni.
La “precarietà” riguarda 7 milioni di persone tra lavoratori a termine, disoccupati e inattivi disponibili al lavoro. Il fenomeno chiama in causa anche la qualità delle offerte di lavoro. Sarebbe utile rendere più onerosi i contratti a tempo determinato.
Il Tribunale Ue dà ragione a Ryanair: le norme italiane che impongono a un operatore straniero, di fatto maggioritario nel settore, di rispettare le condizioni salariali fissate nei contratti collettivi nazionali sono incompatibili con il diritto dell’Ue.
L’indice Ipca 2022 ha un valore più alto del previsto. Un vantaggio per i lavoratori che potranno così recuperare parte del potere d’acquisto perso a causa dell’inflazione? No, se ciò allontanerà il rinnovo dei contratti collettivi scaduti o in scadenza.
Le crisi economiche colpiscono di più i lavoratori a basso reddito, che spesso rinunciano a partecipare al mercato del lavoro. Attraverso un effetto di selezione scende così la disuguaglianza. La politica monetaria dovrebbe prestare attenzione al fenomeno.
L’intelligenza artificiale avrà certamente un impatto sulle nostre vite. Peggiorerà le condizioni dei lavoratori e avvantaggerà solo le grandi imprese tecnologiche? Comporterà rischi per la democrazia? Un libro cerca di rispondere a queste domande.
Il principale difetto del decreto Lavoro è una definizione di “occupabili” e “non occupabili” che si riferisce solo alla condizione familiare e anagrafica, portando a situazioni paradossali. Mentre sugli stranieri continua a prevalere il pregiudizio.
È stata presentata una nuova proposta per riconoscere il diritto dei lavoratori a essere coinvolti nella gestione delle aziende. Due le parole chiave del progetto: partecipazione e incentivazione, con un ruolo chiave della contrattazione collettiva.
Sul lavoro la politica procede in ordine sparso senza un’idea forte per affrontare il problema degli esclusi e dei marginalizzati. Il primo passo andrebbe fatto sul terreno delle riforme costituzionali. Ma bisogna avere il coraggio di fare scelte chiare.