Un ordine del giorno della Camera punta a differenziare i salari in base al loro potere d’acquisto, almeno nel pubblico. La proposta non è esente da critiche. Ma potrebbe essere un punto di partenza per adeguare il reddito alle esigenze di consumo.
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Le politiche retributive delle imprese possono influire sul divario salariale di genere, come mostra uno studio. Ora, se applicata correttamente, la direttiva sulla trasparenza retributiva può avviare un processo virtuoso di informazione e cambiamento.
La direttiva Ue 2023/970 sulla trasparenza salariale vuole rafforzare l’applicazione del principio della parità retributiva di genere per lo stesso lavoro. Ma da solo il diritto del lavoro non riesce a rimuovere le cause profonde della disparità.
I redditi annuali del settore pubblico sono in media superiori di 10 mila euro rispetto a quelli del privato. Perché sono più alte stabilità occupazionale ed età. La differenza è più marcata al Sud. Scarsa la mobilità tra due mondi ben poco interconnessi.
In Italia tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro e tasso di occupazione femminile sono tra i più bassi d’Europa. Una maggiore inclusione delle donne aiuterebbe la crescita economica. Ecco quali politiche potrebbero migliorare la situazione.
I termini giuridico-istituzionali e le ragioni di sostanza della vertenza fra il ministro delle Infrastrutture e Cgil-Uil sullo sciopero dei trasporti, nell’ambito dello sciopero generale: la vera questione che si nasconde sotto lo scontro mediatico.
In caso di malattia non grave, chi lavora da remoto spesso svolge comunque le proprie mansioni, proprio perché può farlo da casa, senza recarsi in ufficio. Lo confermano i dati di un importante ente pubblico. Un comportamento con vantaggi e svantaggi.
Sul salario minimo Cnel e Corte di Cassazione hanno espresso posizioni in contraddizione fra loro. La decisione di non decidere del legislatore rischia di creare una situazione di grave incertezza del diritto e una esplosione del contenzioso giudiziale.
Un nuovo orientamento giurisprudenziale vede la magistratura assumersi il compito di determinare direttamente la giusta retribuzione. Evidenzia l’urgenza di istituire per legge uno standard minimo universale, che tenga conto delle differenze del costo della vita.
Secondo le stime, in Italia circa un lavoratore su tre è membro di un sindacato. In calo rispetto al passato, il dato è tra i più alti in Europa. Ma uno studio suggerisce che gli iscritti potrebbero essere meno, pur considerando le organizzazioni di base.